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Edizione del 05/07/2020
Estratto da pag. 1
Una vittoria non scontata, il racconto di Stefano Bonaccini
[vulcangas_][RGM_420X14][ITAL-UIL_4][SERVICE-42][dighionno-][dighionno-][HTL_ADMIRA]Stefano Bonaccini: “La destra si può battere. Dall’Emilia-Romagna all’Italia,idee per un Paese migliore” – Piemme.Uscendo da Sala Borsa, dopo aver visitato la mostra “Avanti Popolo. Il PCInella storia d’Italia” sabato 22 ottobre 2011, ho incontrato per la primavolta, e ci siamo presentati, Stefano Bonaccini, in quel momento Segretarioregionale del Partito Democratico (lo è stato dal 2009 al 2015). Ricordo benequel momento anche perché mi lasciò, pur in un colloquio in Piazza Maggiore(occupata da un grande tendone per una iniziativa nazionale del PD) di qualcheminuto, una gran buona impressione: l’incontro con un politico vero, erededella grande tradizione riformista e socialista emiliano-romagnola. L’ho poiincontrato e ascoltato in questi anni tante volte, nelle numerose sue visitenel Riminese ricevendo sempre la conferma che egli era un buon dirigentepolitico e un amministratore pubblico capace. Abbiamo anche battibeccato, e Luisa perché, ma ciò non toglie in alcun modo la mia buona considerazione nei suoiconfronti (per quello che può valere).In questa sua ultima battaglia contro la destra per la guida della RegioneEmilia-Romagna nel gennaio di quest’anno sono stato uno dei tanti che l’hannovissuta lavorando per la sua vittoria, perché ho creduto, anche sulla basedelle cose fatte nel quinquennio precedente, nel suo programma, nella suascommessa sul futuro dei nostri territori.Questo libro è in realtà il suo block notes di appunti sulla campagnaelettorale svoltasi fra dicembre 2019 e gennaio 2020. La vittoria, tutt’altroche scontata, lo ha portato oggi ad essere uno dei protagonisti della politicaitaliana.Questa non è solo la storia della sua arrembante campagna elettorale odelle sue indiscutibili qualità di amministratore, capace di rendere la regionetra le migliori d’Europa, ma è anche soprattutto un manifesto politico cheindividua le ricette fondamentali di una vittoria nazionale.I numeri dicevano che la Lega di Matteo Salvini aveva vinto le ultime 9elezioni regionali, era reduce dal clamoroso successo alle elezioni europee delmaggio 2019, era diventata primo partito anche in Emilia-Romagna e la destracomplessivamente era avanti di quasi 7 punti percentuali rispetto alcentro-sinistra. Ma lo stesso giorno in cui gli elettori emiliano-romagnolivotavano Lega alle europee, nei 235 comuni in cui si votava per il Sindaco glielettori sceglievano primi cittadini del centro-sinistra. Ricorda Bonaccini:“Molti nostri candidati andarono a letto all’alba con la certezza di averperso. Il giorno dopo, quando partì lo scrutinio per le comunali, già dai primiseggi si avvertì la strambata: l’esito era completamente ribaltato e ilcentrosinistra si avviava a trionfare quasi ovunque, in modo tanto inaspettatoquanto straordinario. Quelle ore non le scoderò mai”.E’ da questo bivio che nasce “la strategia di fare delle elezioni regionali unasfida totalmente centrata sul territorio e il più possibile distante dal votopolitico nazionale”.“Ho ricordato molte volte alla nostra gente che qui non governiamo per dirittodivino, ma solo se riusciamo ad assicurare una buona amministrazione cherisponda più e meglio di altri ai bisogni dei cittadini”.Sostiene Bonaccini: “Che la destra invochi un cambiamento di colore politicodopo 75 anni di governo non è solo legittimo, ma per molti aspetti fisiologico.Ma poi ha prevalso la logica di una destra dura, smodata nei toni e nei gesti,incapace di riconoscere quanto di buono c’è. E lì hanno commesso un erroremadornale, iniziando a denigrare e offendere l’Emilia-Romagna”.“Il buon governo conta eccome. Non sarà sufficiente, perché le elezioni sivincono e si perdono per tanti fattori, ma è senz’altro una premessaindispensabile. Ciò non significa negare i problemi e le questioni irrisolte,anzi: ma è proprio quando porti la discussione sul piano dei problemi reali chepiù emerge la diversa capacità di affrontarli e la qualità delle ricette cheproponi. Altrimenti bastano gli slogan, e su quelli Salvini vince sempre”.“Salvini è
molto più bravo di me a raccontare i problemi, glielo riconosco. Ioperò sono più bravo di lui a risolverli”.Nei vari capitoli del libro Bonaccini ricorda la lotta sui social contro la“bestia” leghista, il terribile network di creatori di fakenews messo in piedida Salvini, odiatori di professione. Della terribile vicenda dei bambini diBibbiano: “Di Bibbiano ho parlato mille volte, ma a loro non fregava nulla.‘Parlaci di Bibbiano’ non era una richiesta di risposte, di verità e digiustizia, in sé sacrosanta. Era un atto d’accusa politico lanciato da unaparte politica contro l’altra per provare a vincere le elezioni”.Degli 800.000 chilometri fatti nei cinque anni di presidenza, visitando piùvolte tutti i 365 comuni della Regione, ma anche per svolgere i ruoli diPresidente del Consiglio dei comuni e delle regioni d’Europa, di Presidentedella Conferenza delle Regioni italiane: “Per me, oltre che un onore personale,è stato il riconoscimento dello status dell’Emilia-Romagna in Europa, dellanostra vocazione europeista e della nostra consolidata esperienza di buongoverno territoriale”. Delle prese di posizione degli sportivi SinisaMihajlovic (per Salvini), di Ivan Zaytsev e Julio Velasco (per Bonaccini). Illibro riporta la lettera che Velasco gli ha scritto, condividendola ampiamente:“In democrazia è fondamentale accettare chi la pensa diversamente, bisognasaper convivere con l’altro: discutere, denunciare, perfino accusare quando ènecessario, ma convivere. Per mantenere viva una democrazia, per migliorarla,per correggere gli errori e i difetti bisogna partecipare”.Ed infine il grande capitolo della sanità pubblica. “La sanità è forsel’argomento centrale della campagna elettorale. Lo è stata fin dal primoistante”. Per Bonaccini “la sanità pubblica è un patrimonio di tutti, forse ilpiù importante che il nostro paese abbia”. “io difendo il sistema sanitarioregionale dell’Emilia-Romagna, pubblico e universalistico, che assicura a tuttii cittadini, al povero come al ricco, l’accesso alle migliori cure e allemigliori prestazioni”.L’ultimo giorno della campagna elettorale Bonaccini è a Marzabotto: “So perprimo che non esiste in questo paese una memoria condivisa quando si parla difascismo e antifascismo, di Resistenza e di lotta di liberazione. E’ una cosadifficile da accettare, ma è così. Ciò però non può legittimare in alcun modoné lo sfregio ai caduti, né la revisione d’accatto della storia”.Nella notte tra il 26 e il 27 gennaio 2020, nella Casa dei Popoli diCasalecchio di Reno, Bonaccini viene festeggiato da migliaia di persone davantia centinaia di giornalisti di tutto il mondo: il centro-sinistra ha battuto ladestra con il 51,4% dei voti contro il 43,6% della Lucia Bergonzoni (lacandidata inesistente della destra). Ma nella provincia di Rimini la candidataper procura nonostante tutto ha preso il 47,59% contro il 46,37% di Bonaccini.Nel libro sono citati i sindaci di Rimini Andrea Gnassi, di Misano AdriaticoFabrizio Piccioni, di Santarcangelo di Romagna Alice Parma, ma anche i nuovireparti all’avanguardia dell’Ospedale di Rimini, l’autodromo Santamonica.Citazioni veloci ma a conferma di una realtà cara e importante, il riminese,per il Presidente Stefano Bonaccini. L’anno prossimo avremo bisogno sicuramentedi lui.Paolo Zaghini[MWC_GENERI][CASANOSTRA][FERRAMENTA][MWC_GENERI][CASANOSTRA][FERRAMENTA][san-leo_42][GUIDOMEI_4][FABBRICARE][san-leo_72][FABBRICARE][GUIDOMEI_7][vulcangas_]