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Edizione del 03/07/2020
Estratto da pag. 1
Pd, Bonaccini con Zingaretti a Modena: "Il segretario è un amico ma sa che rappresento anche il nord produttivo"
MODENA - Un colpo di gomito a cavallo del tavolo. E poi una fitta chiacchierata fianco a fianco, a cena nel capannone della festa dell'Unità di Modena, dove tra un mese si svolgerà la festa nazionale. Il leader dem Nicola Zingaretti e il governatore dell'Emilia Romagna invocato dagli ex renziani del Pd come suo sfidante al prossimo congresso si sorridono, posano davanti ai fotografi e sfilano insieme nelle cucine della festa che, dice Zingaretti, "segna il ritorno del Pd in mezzo alla gente. A chi ci vuole morti, sappiano che siamo di nuovo nelle piazze e nelle feste".
Una passerella di pace, per archiviare due settimane da molti definite "complicate", nel rapporto tra i due. Tanto che l'incontro alla festa Pd è stato concordato solo a poche ore dall'iniziativa, dopo giorni in cui il governatore teneva in sospeso la conferma della sua partecipazione, tra imbarazzi e sospetti reciproci.
Alla fine, si risolve tutto con un sms di Bonaccini: "Allora Nicola, ci vediamo stasera a Modena?" scrive il governatore nel pomeriggio. La risposta è sí, e l'impasse che ha tenuto col fiato sospeso il Pd locale si scioglie. Bonaccini dal palco affronta direttamente la "presunta rivalità" col leader dem: "So che se ne sta discutendo. E Nicola sa che io ho le mie idee, e che voglio rappresentare anche il nord produttivo. Ma Nicola non è solo il mio segretario ma anche un amico. Per come concepisco io la politica non mi permetterei mai di fare nulla che possa danneggiare lui o la nostra comunità".
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di SILVIA BIGNAMI
La risposta di Zingaretti "Grazie Stefano, non avevo dubbi. Dopo anni di sgambetti e pugnalate, il Pd ha fatto un miracolo, perché ora il partito è unito. Ci sono idee diverse, come è normale in un partito plurale, ma siamo uniti". Ramoscello d'ulivo quindi, e si chiude qui. Almeno per ora. Tirano un sospiro di sollievo i vertici locali, che per una settimana avevano tenuto le fila della trattativa per farli incontrare. "Visto? Hanno fatto pace" sorride il segertario di Modena Andrea Bortolomasi.
Nonostante il governatore emiliano romagnolo indichi da giorni un Pd che deve essere "più robusto, con una identità più marcata e non subalterno a nessuno", per adesso Bonaccini si allinea al leader dem, e ai paletti che nell'ultima settimana ha messo al governo. "Non vogliamo sfasciare o polemizzare, ma dobbiamo capire come si investono in fretta soldi per creare lavoro" dice Zingaretti dal palco, che ammette anche qualche "spina" nel rapporto con Conte, dopo l'incontro chiarificatore con il governo.
"Con Conte ho un rapporto forte, che ci consente anche di dirci cose spinose a volte" spiega il segretario Pd appena arrivato. Stop, attacca Zingaretti, anche a i "dubbi" di Italia Viva sulla legge elettorale, coi renziani che denunciano di non essere stati consultati sul testo e che puntano a un rinvio del provvedimento, che dovrebbe approdare in aula il 27 luglio: "Da agosto 2019 abbiamo deciso tutto insieme. Mi auguro davvero che non ci siano polemiche".
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A voce alta, Zingaretti sul palco rilancia l'unità del centrosinistra e l'alleanza con il M5S alle regionali. A cominciare dalle Marche: "È una vergogna che affrontiamo divisi una battaglia che rischia di far vincere un signore che partecipa alle feste delle celebrazioni della marcia su Roma di stampo neofascista. Cosa serve di più per stare uniti?". E ancora, il leader picchia sulla scuola, chiedendo al governo test sierologici gratis "per evitare il caos" alla ripresa delle lezioni.
Bonaccini applaude, e l'unità sembra fatta, anche tra i due "presunti rivali". Se non fosse che appena scesi dal palco i due subito si perdono. Zingaretti va diritto al
l'auto e quando Bonaccini fa per seguirlo, il segretario è già partito.