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Dir. Resp.
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Edizione del 29/06/2020
Estratto da pag. 1
Manovra estiva: pochi soldi per i settori in crisi e maggioranza a rischio in Senato
Il rifinanziamento di Cassa integrazione, Regioni e Comuni assorbirà metà dei20 miliardi di deficit che saranno chiesti al ParlamentoCi sarà anche il miliardo aggiuntivo annunciato sabato 27 giugno da GiuseppeConte per la ripartenza della scuola fra i capitoli destinati a battagliare perfarsi largo nella manovra d’estate che il governo dovrà mettere in pista subitodopo la nuova richiesta di deficit al Parlamento.Numeri a rischio al SenatoRichiesta che non potrà superare i 20 miliardi, come chiarito dal ministrodell’Economia Roberto Gualtieri nel vertice di giovedì 25 giugno di fronte allepressioni dei partiti. E che quindi dovrà faticare non poco a comporre un menùin grado di accontentare tutte le principali richieste e di venire incontroanche a parti dell’opposizione:?perché?in uno scenario di scontro frontale comequello che si è delineato negli ultimi giorni intorno al complicato passaggioparlamentare del decreto 34, il rischio di non raggranellare la maggioranzaassoluta dei componenti necessaria al via libera al nuovo disavanzo si faconcreto. Soprattutto al Senato. Ma un inciampo del genere è da evitare a tuttii costi perché rischierebbe di rivelarsi ingestibile per la sopravvivenza delgoverno.Le attese di comuni e regioniMa prima ancora degli equilibri politici, sono i numeri a misurare il grado didifficoltà della nuova prova che attende il governo. La lista delle richiestesi sta ancora componendo in questi giorni ma già è lunghissima. I Comuni, cheancora attendono il 10 luglio per capire come saranno distribuiti gli oltre 2,5miliardi che ancora rimangono nel “fondone” preparato con il decreto 34,chiedono almeno altri tre miliardi. Alla fine il loro capitolo potrebbe inrealtà assestarsi intorno ai 2 miliardi. Ma a fianco a loro ci sono leRegioni:?il buco calcolato dai tecnici dei governatori viaggia intorno ai 4miliardi, ma è stato lo stesso presidente della Conferenza delle Regioni,l’emiliano-romagnolo Stefano Bonaccini, a indicare il possibile punto diincontro:?2 miliardi, sotto non si può andare.Cassa integrazione e fiscoPer le risorse che muove, ancora più pesante è la questione del rifinanziamentodella Cassa integrazione. La formula attuale, generalizzata, avrebbe bisognodi 5 miliardi al mese, un ritmo di spesa in grado di annientare in un soffiotutte le ambizioni degli altri settori. Anche per questo Pd ed M5S concordanosul fatto che la spesa va ridotta. Ma l’intesa finisce qui, perché?sulla viaper raggiungere questo obiettivo le ricette continuano a divergere.E poi c’è il capitolo fisco. Lo stesso Gualtieri ha annunciato nell’audizionedi mercoledì 24 giugno alla Camera l’intenzione del governo di far slittare alprossimo anno una parte delle rate dei pagamenti sospesi fino al 16 settembre.Mossa di fatto inevitabile, perché?lo stop riguarda versamenti per quasi 21miliardi da parte delle imprese più colpite dalla crisi, che quindi in molticasi non riuscirebbero comunque a chiudere tutti i conti negli ultimi 4 mesidell’anno. Ma una cifra del genere indica anche che lo slittamento ulterioreavrebbe bisogno di 5 miliardi solo per spostare un quarto dei pagamenti.In questo scenario, alle prime misure di rilancio dei settori in crisiresterebbe solo l’ultima fetta della torta: si tratterebbe di almeno 5 miliardi, da distribuire fra l’automotive, il turismo e le altre filiere produttiveschiacciate dal crollo congiunturale. E i numeri pubblicati venerdì dall’Istat indicano che una cifra del genere basterebbe solo ad avviare una parte degliaiuti necessari, a patto di riuscire poi ad attendere il decollo dei nuovifondi Ue. Il calendario non aiuta. Ma le maglie restano strette, anche aprescindere completamente dal tema del taglio Iva su cui Palazzo Chigi sembrainsistere nonostante le resistenze degli alleati.Scostamenti di deficitIn ogni caso, lo scostamento in arrivo non sarà l’ultimo. Sabato 27 il premier,dopo aver incassato il via libera Ue a misure di aiuto ai lavoratori autonomiper 7,6 miliardi contenute nel Dl 34, ha ribadito l’intenzione del governo diutilizzare i prestiti del Sure, indispensabili per sostener
e costi altrimentiingestibili degli ammortizzatori sociali, e nell’agenda restano i 36 miliardidel Mes che hanno animato il confronto anche al vertice di giovedì sera. Edentrambi i fondi impongono l’autorizzazione ad altro deficit.(Il Sole24Ore) Tagmanovra estiva