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Edizione del 25/06/2020
Estratto da pag. 1
Scuola, al via la conferenza delle Regioni. Conte: "Lavoriamo per ritorno in aula a settembre". Bonaccini: "Proposte di Roma irricevibili, presenteremo le nostre"
Giorno cruciale per il futuro della scuola italiana. Ã? iniziata intorno all’ora di pranzo la Conferenza delle Regioni nella quale i governatori discuteranno sulle linee guida per la ripartenza a settembre che saranno poi portate sul tavolo del governo, durante Conferenza Stato-Regioni prevista nel pomeriggio di oggi. Una riunione, quella in corso, dalla quale usciranno modifiche corpose alle prime proposte dell’esecutivo, visto che il presidente della Conferenza e governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha parlato prima del meeting di “linee guida irricevibili” da parte del governo: “Mi auguro che si trovi un accordo – ha dichiarato – Presenteremo una proposta complessiva e unitaria perché noi abbiamo bisogno di certezze su tutti i temi che riguardano il poter riaprire in sicurezza le scuole. Poterle riaprire davvero e per la gran parte, se non tutte, in presenza“. E Giuseppe Conte lancia il suo messaggio ai governatori: “Lavoriamo per un rientro in aula a settembre per tutti”.

Il governatore emiliano ha già anticipato che saranno avanzate “delle controproposte che spero il ministero possa recepire. Oggi ne discuteremo di nuovo. La scuola è un asse fondamentale del Paese ma è scuola se è l’insegnante con lo studente di fronte”. In particolare, “le Regioni pretendono di trovare un accordo insieme ai Comuni e alle Province. Stiamo lavorando per questo, abbiamo lavorato intensamente tutta la notte. Vediamo. Mi auguro che si possa trovare” un accordo, aggiunge, “altrimenti noi non potremmo dare lâ??intesa, ovviamente”.

Da parte del governo, arrivano i primi messaggi indirizzati ai governatori italiani. Al Tg1 ha parlato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, garantendo che “stiamo lavorando per consentire a tutti gli studenti e le studentesse di tornare a scuola a settembre in presenza nella massima sicurezza”. Parole che ricalcano quelle del ministro della Salute, Roberto Speranza, che dal proprio profilo Facebook ha fatto sapere che il ritorno a scuola a settembre “è in questo momento la mia priorità. Riaprire tutte le scuole a settembre garantendo ai nostri figli il massimo della sicurezza”.

Proteste in piazza – Riapertura delle scuole in presenza per tutti gli studenti, senza riduzione di orario. Ã? la richiesta del comitato “Priorità alla Scuola” che oggi pomeriggio ha indetto manifestazioni in 60 piazze italiane. Da Firenze a Ragusa, da Roma a Varese, da Palermo a Modena, da Milano a Napoli si svolgeranno i sit-in in contemporanea per dar vita a una “manifestazione nazionale”.

A scendere in piazza genitori, insegnanti e studenti. Alla mobilitazione indetta dal comitato hanno aderito più di 40 organizzazioni tra sindacati, associazioni di docenti, di genitori e di studenti. E proprio il segretario confederale della Cgil, Giuseppe Massafra, ha dichiarato che â??il Ministero dellâ??Istruzione arriva in ritardo, dopo mesi di silenzio, e fa proposte insufficienti a rimettere al centro la scuola come priorità per il Paese. Non bastano delle linee guida, come abbiamo chiesto nella nostra piattaforma, servono un Piano strategico di investimento sulla scuola, basato anche sull’utilizzo dei fondi europei, e un protocollo di sicurezza specificoâ?.

Il sindacalista ha motivato le proprie parole spiegando che â??non possono esserci forme di flessibilità nelle mani delle singole scuole senza investimenti per aumentare il numero degli insegnanti: riconfigurazione dei gruppi classe, turni differenziati, riduzione del numero degli alunni per classe non sono possibili in assenza di risorseâ?. E il ruolo di coordinamento deve spettare proprio al ministero, continua, “che è anche garanzia della piena esigibilità del diritto costituzionale all’istruzione per tutti gli studenti. La valorizzazione dellâ??autonomia scolastica e il coinvolgimento di Regioni ed Enti locali sono una base di partenza, ma non al di fuori di un quadro di insieme che scongiuri lâ??aumento ulteriore dei già ampi divari territoriali che caratterizzano il nostro Paeseâ?.

E
lancia poi l’allarme sui bambini sotto i 3 anni: “Il ministero continua a non occuparsene, nonostante per legge abbia il coordinamento del sistema di istruzione e di educazione zero-sei e la gestione di un fondo dedicato”.



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