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Edizione del 25/06/2020
Estratto da pag. 1
"Autonomia non è base per correre da soli"
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"Porre la questione dell'Autonomia agli alleati del centrodestra non significa assolutamente porre le basi per correre da soli come Lega. Anche perché sarebbe difficile portare avanti un progetto di centro-destra senza una fetta così importante". Lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia, sulla polemica a distanza con Fratelli d'Italia. "Mi sto ancora interrogando sull'intervista che ho rilasciato, che confermo in pieno - ha aggiunto -. Non ho offeso nessuno ed è in fondo questo che mi inquieta di più. Perché di qui a tirare su un caso ne passa. Vedo che c'è un grande dibattito e mi sarei aspettato un colpo di teatro. Ovvero sentir chiedere: dov'è il contratto? Firmiamolo. Non mi sembra - ha proseguito Zaia - che l'Autonomia sia un problema. Fratelli d'Italia, come ho detto nell'intervista, in Veneto ha votato l'autonomia, per cui non ci sono stati mai problemi al riguardo. Conosco Giorgia Meloni, insieme a cui ho fatto il ministro, e la considero una persona intelligente. Mi spiace che stia dando una lettura distorta a questo dibattito". "Ritengo - ha poi aggiunto - ragionevole e legittimo che il Governatore del Veneto ponga la questione dell'Autonomia: è un dovere per i veneti che hanno votato al referendum. E se oggi la poniamo al centrodestra, domani la proporremo al centrosinistra. Il problema si risolve sottoscrivendo il patto, non rivangando quello che hanno fatto in passato Bossi o Salvini, perché domani non è ieri. Si dice anche che non abbiamo portato a casa l'Autonomia quando eravamo al Governo con i grillini, ma non mi sembra di essere stato dolce, con loro - ha concluso -. Se poi è lesa maestà parlare della questione dell'autonomia, allargo le braccia"."Ho sempre preso i voti personalmente e non sono quindi contro il presidenzialismo" ha detto sul tema del confronto tra Lega e Fratelli d'Italia. "E' legittimo che Fratelli d'Italia e Forza Italia pongano al tavolo nazionale la questione del presidenzialismo. Ognuno, nel dibattito, dice quello che pensa. Ma con me si parla di Autonomia. Invito quindi tutti a fare un passo a lato e guardare in faccia la realtà. I veneti hanno bisogno di tranquillità e la si dà loro dando l'Autonomia, punto. Non mi piace - ha precisato Zaia - che, a differenza di chi parla di tricolore, sia ritenuto poco italiano chi parla di Autonomia, perché anche questa è prevista dalla Costituzione del 1948. Einaudi disse che il Risorgimento sarebbe finito quando fosse stata data a tutti la propria autonomia. Perché l'autonomia non è contro l'unità". Riguardo al patto con il centrodestra, il presidente del Veneto ha quindi aggiunto: "non è una questione di fiducia, ma di organizzazione: mettere in fila, nero su bianco, un cronoprogramma non mi sembra chissà cosa. Per questo il dibattito mi sembra lunare. Mi sembra che ci sia la volontà di tenerlo in piedi, altrimenti Fratelli d'Italia potrebbe dire quali modifiche apporterebbe il testo e firmarlo. E' questo che mi preoccupa, anche umanamente, perché la firma mi sembra un atto dovuto. La casa degli autonomisti - ha concluso Zaia - ha la porta sempre aperta. Il lavoro con il ministro Boccia era a buon punto e non ho dubbi che porteremo a casa l'Autonomia con chi ce la darà, lui o chi gli succederà".