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Edizione del 25/06/2020
Estratto da pag. 1
Scuola, la ripresa è a rischio: sos dei presidi - la Repubblica
Le regole sul distanziamento imporranno lezioni a giorni alterni e ancora didattica a distanza. I capi d’istituto: “Enorme carenza di aule e
Eleonora Corrado, preside dell’istituto comprensivo Paradiso di Messina, ha già detto di no a nuove iscrizioni. «Mi è arrivata la richiesta per tre gemelli in una prima elementare, ma ho dovuto rifiutare. Quella classe è di 15 alunni e in tempo di emergenza Covid forse sarà l’unica a non rappresentare un problema», dice la preside. Per il resto solo un grande caos. L’istituto ha quattro plessi diversi e fra due c’è una distanza di 8 chilometri. Tutti i banchi sono doppi e al momento, pur utilizzando anche la biblioteca, la palestra e i laboratori, ci vorrebbe il doppio delle aule per riaprire a settembre. «Pur raddoppiando le aule, non si sa come, dove sono gli organici?».

A lanciare l’sos sulla riapertura delle scuole a settembre sono tutti i dirigenti, anche quelli che si stanno già attrezzando e confidano anche nella didattica a distanza.

All’alberghiero Pietro Piazza di corso dei Mille a Palermo ci sono 3mila alunni, la scuola più popolosa d’Italia. «Ci siamo già riuniti per organizzare la ripartenza – dice Vito Pecoraro, preside della scuola – Si farà lezione a giorni alterni compreso il sabato, tranne per le quinte che con gli esami in vista faranno scuola tutti i giorni. Chi starà a casa dovrà fare la didattica a distanza che per noi è irrinunciabile». E poi ingressi scaglionati: il biennio alle 8, il triennio alle 9 per andare avanti con 5 lezioni diverse al giorno in 4 ore.

Il preside del liceo classico Umberto, Vito Lo Scrudato, già prima della pandemia, aveva fatto richiesta

alla Città metropolitana per ottenere nuovi locali vicino alla sede di via Filippo Parlatore. Adesso i locali con una popolazione scolastica che cresce di anno in anno e che è arrivata a 1200 alunni, sono più che mai necessari. «Se la decisione alla fine spetterà ai presidi non posso che dividere gli alunni a rotazione fra presenza e lezioni a distanza. Ma in quel caso vogliamo come dirigenti scolastici tutte le tutele legali del caso, non può ricadere su di noi la responsabilità».

L’istituto comprensivo Sperone-Pertini nel quartiere omonimo di Palermo avrebbe degli spazi esterni da utilizzare attorno ai plessi, ma non sono mai stati messi in sicurezza. «Adesso sarebbero una risorsa preziosa per fare la didattica all’esterno – dice la preside Antonella Di Bartolo – Ma ci sono muretti da sistemare, la pavimentazione sconnessa. Così non sono utilizzabili».

Per gli alunni dell’istituto superiore Salerno di Gangi, invece, il problema è arrivare a scuola. Si spostano dai nove paesi delle Madonie e per farlo ogni mattina salgono sui bus della Sais che adesso avranno i posti ridotti. «Non abbiamo il problema del sovraffollamento delle aule – dice Ignazio Sauro, dirigente scolastico del Salerno – ma abbiamo quello del pendolarismo. Già in tempi normali arrivare a scuola per i nostri alunni non è facile. Adesso con la capienza ridotta dei mezzi sarà ancora peggio. Bisognerà moltiplicare le corse per garantire il diritto allo studio».

Giovanna Campo, preside dell’istituto comprensivo Luigi Pirandello di Comiso, alle medie ha classi anche di 30 alunni. «Come faccio? – si chiede la preside – Se dobbiamo fare i doppi turni serve altro personale».

I sindacati, oggi alle 18, saranno in piazza Castelnuovo per la manifestazione organizzata dal comitato “Priorità alla scuola” che chiede investimenti in vista della riapertura di settembre. «Siamo molto perplessi – dice Adriano Rizza, segretario generale Flc Cgil Sicilia che fa parte del tavolo permanente regionale sulla ripartenza della scuola - sulle linee guida che in soldoni scaricano tutto sugli enti locali e sull’autonomia delle scuole. Per prima cosa bisogna potenziare gli organici. In una Regione come la Sicilia dove il 44 per cento delle famiglie non possiedo un pc e un tablet non ci si può affidare alla didattica a distanza, se non in piccola percentuale, senza il rischio di lasciare indietro una buona fetta di studenti». Le linee guida del ministero oggi saranno sottoposte alla Conferenza delle regioni.

«Vista
la situazione straordinaria si deve rispondere in modo straordinario – dice Fabio Cirino, segretario generale della Flc Cgil Palermo - In sintesi più soldi, più spazi, più organico. Se non ci saranno investimenti rischiamo di non ripartire».