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Edizione del 24/06/2020
Estratto da pag. 1
Autonomia, lite Meloni-Zaia. «Non capisco la Lega». Lui: «Non hai letto bene»
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«Non ho offeso nessuno: mi spiace, ma confermo tutta l’intervista, di una limpidezza unica e che non mi sembra né offensiva né oltraggiosa. Forse non bisogna leggere solo i titoli. E ho l’impressione che qualcuno abbia riferito a Meloni l’intervista: non può fare certe affermazioni, se l’ha letta». La sua intervista al Corriere sull’autonomia ha fatto arrabbiare Giorgia Meloni ma Luca Zaia respinge al mittente le osservazioni della leader di Fratelli d’Italia («Non capisco il comportamento della Lega e questa intervista di Zaia dopo la grande prova di unità che avevamo dato con l’indicazione unitaria dei candidati presidenti in tutte le elezioni Regionali»). La disputa si accende perché alla richiesta del governatore leghista di mettere per iscritto l’impegno a strappare l’autonomia al governo da parte di Fratelli d’Italia si risponde con un via libera a patto di inserire nel programma il presidenzialismo.
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«Niente scambi»«Io non c’entro nulla con il tavolo nazionale - osserva Zaia — . Spetta a Salvini, segretario del mio partito, parteciparvi, perché ognuno ha il suo ruolo. Io non ho partecipato mai a trattative che pongano autonomia e presidenzialismo come oggetto di scambio. In ogni caso, l’autonomia non ha bisogno di essere scambiata con nulla. Anche se ribadisco che non ho nulla contro il presidenzialismo. Ed è ragionevole che ognuno porti il suo pensiero». Ma Meloni rilancia: «Noi abbiamo già firmato nel 2018 un programma che prevedeva sostegno all’autonomia regionale, come ancora prima la destra aveva fatto sostenendo le proposte di devolution. La nostra unica e permanente preoccupazione sul tema è che sia garantita l’unità nazionale, per questo abbiamo chiesto in cambio alla Lega di impegnarsi formalmente su un convinto sostegno al presidenzialismo».
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L’intervento di Lorenzo FontanaSul tema interviene con toni battaglieri anche il vicesegretario della Lega Lorenzo Fontana: «Sono sconcertato dalle dichiarazioni di Giorgia Meloni. Non capisco che cosa, nell’intervista di Luca Zaia, possa aver suscitato questa reazione scomposta. Il nostro governatore chiede solo che sia dato seguito, quanto prima, alla volontà largamente espressa dai Veneti al referendum. Questo episodio è solo l’ultimo di una serie di - più o meno velati - insulti nei confronti di Luca Zaia e della Lega in Veneto. Per questa ragione, dopo aver sentito i coordinatori provinciali, ho registrato da parte di tutti la richiesta di far nascere un governo per il Veneto forte, coeso e che porti all’autonomia. Chi non è d’accordo, si autoesclude. Nessuno discute l’unità del Paese, ma il centralismo anche in fase di Covid ha dimostrato tutta la sua inefficacia. Chiunque si voglia alleare con la Lega a sostegno di Zaia in Veneto deve condividere questi valori e questi progetti, non possiamo perdere altro tempo».