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Edizione del 23/06/2020
Estratto da pag. 1
Mense e pulizie scolastiche e “aziendali”, domani a Lecce sit-in davanti alla prefettura
Leggi le ultime notizie di cronaca di Lecce e Provincia.- Corriere Salentino
Foto repertorio

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LECCE – “La situazione delle lavoratrici e dei lavoratori delle mense e pulizie scolastiche e “aziendali” continua ad essere grave e presenta questioni irrisolte, nonostante le richieste delle Organizzazioni sindacali a tutti i livelli e le manifestazioni e iniziative messe in campo a livello regionale e territoriale”. La denuncia arriva dalle organizzazioni sindacali Filcams, Fisascat e Uiltucs di Lecce che domani, giovedì 24 giugno, dalle 10 alle 12, manifesteranno davanti alla sede della Prefettura di Lecce, nell’ambito della mobilitazione nazionale indetta dagli stessi sindacati.

“Lavoratrici e lavoratori che, ad oggi, hanno terminato la copertura dell’ammortizzatore sociale (FIS) con causale “emergenza COVID-19” e per i quali le OO.SS. stanno chiedendo alle imprese la collocazione in FIS Ordinario, ricevendo positiva disponibilità solo da alcune”, spiegano Mirko Moscaggiuri (Filcams), Carmela Tarantini (Fisascat) e Antonella Perrone (Uiltucs), che consegneranno al Prefetto un documento unitario con le rivendicazioni dei lavoratori del settore, migliaia nella sola provincia di Lecce.

“Lavoratrici e lavoratori, molti dei quali, senza reddito da 3 mesi – sottolineano nello stesso documento – a causa dell’indisponibilità di numerose imprese a dare l’anticipo dell’Assegno Ordinario, del grave ritardo nella liquidazione dell’indennità da parte dell’INPS, a volte dovuta alla lentezza nella compilazione del modello SR41 da parte delle aziende e che, come ogni anno, vedranno sospesi i loro contratti a giugno, con la fine dell’anno scolastico, per riprendere con l’inizio del prossimo, rimanendo per questi mesi senza retribuzione, senza ammortizzatori e senza possibilità di ricercare una nuova temporanea occupazione preclusa dagli effetti della crisi in atto”.



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Per queste ragioni, nelle scorse settimane, sono state fatte richieste di intervento a vari livelli, nei quali le OO.SS. si sono fatte carico di proporre soluzioni per l’emergenza e per una risposta strutturale alle criticità, a partire dal sostegno all’emendamento presentato da CGIL, CISL e UIL per la copertura degli Ammortizzatori Sociali “emergenza COVID-19” per 27 settimane. Le OO.SS. di Categoria ritengono che la possibilità di anticipare la fruizione delle ulteriori 4 settimane oggi previste a partire dal 10 settembre, possa essere senz’altro utile, ma è solo una soluzione parziale al problema.

“È necessario poi avere certezze rispetto alla ripresa a settembre dell’anno scolastico 2020/2021, in cui il servizio di mensa scolastica riprenda contestualmente alla didattica, dato il ruolo fondamentale riconosciuto alla mensa quale parte integrante dell’offerta formativa, presidio per garantire la salute e fonte di nutrimento per bambini e ragazzi a supporto anche di famiglie vulnerabili”, aggiungono i sindacati.

Anche il “Documento tecnico sull’ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive neL settore scolastico” al punto “Misure Organizzative” fa espresso richiamo al consumo del pasto a scuola, e su questo è stata richiesta la convocazione di un incontro urgente al MdLPS, alla Conferenza delle Regioni e all’ANCl per iniziare il confronto, volto a definire, in maniera anticipata, la riorganizzazione dei servizi accessori, a partire dal comparto delle mense scolastiche, individuandone i tempi, le modalità e i suo
effetti sul lavoro. L’obiettivo più generale è di trovare soluzioni atte a dare continuità occupazionale e reddituale a tutte le lavoratrici e lavoratori che svolgono servizi in appalto per le varie istituzioni scolastiche.

“Alla condizione delle mense e pulizie scolastiche – proseguono Moscaggiuri, Tarantini e Perrone – si aggiunge la situazione problematica delle mense e pulizie del settore privato c.d. “aziendali” che, avendo già esaurito la fruizione delle settimane di CIGD previste dal DL Rilancio, sono prive di ammortizzatori ordinari se l’azienda committente, per il proprio personale diretto, non attiva la Cassa Integrazione. La condizionalità ad oggi esistente tra il ricorso agli ammortizzatori dell’appaltatore e del committente va rimossa modificando la norma, perché in assenza di correttivi si lasciano senza tutela migliaia di lavoratori e lavoratrici”.

Le OO.SS. presumendo che nella giornata del 24 giugno, vi sia la discussione in Parlamento per la conversione del DL Rilancio, auspicano che possano essere assunti i correttivi finalizzati a sostenere le lavoratrici ed i lavoratori di questi settori.

 

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