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Edizione del 20/06/2020
Estratto da pag. 1
Decreto Rilancio. Aim, Sigm e Smi:?“Non si perda occasione per?istituire un percorso di formazione specialistica per la medicina generale”
"Gli emendamenti che sembrava potessero essere un punto di partenza perl’istituzione di un percorso di formazione specialistica per la medicinagenerale, allineando l‘Italia al resto d’Europa, dopo una serie di numerosipassaggi parlamentari positivi, sono stati ritirati. E’ possibile che la pauradel cambiamento e i dubbi che ne derivano non consentano di vedere tutti gliaspetti positivi che tale provvedimento avrebbe?". Così in una nota congiuntacommentano i lavori in Commissione Bilancio.[front5449941]18 GIU - "In questi giorni gli emendamenti 5.5 e 5.6, a firma dell’On. Lapiapresentati alla Camera dei Deputati in seno alla Legge di conversione del DL 19maggio 2020, n. 34, hanno riportato al centro del dibattito la formazione deimedici di medicina generale. Tuttavia, gli emendamenti che sembrava potesseroessere un punto di partenza per l’istituzione di un percorso di formazionespecialistica per la medicina generale, allineando l‘Italia al resto d’Europa,dopo una serie di numerosi passaggi parlamentari positivi, sono stati ritirati.Difficile comprendere le note di gaudio e i toni espressi da alcune realtàassociative dopo questa notizia, che invece avrebbe dovuto suscitare delusionee amarezza. E’ possibile che la paura del cambiamento e i dubbi che ne derivanonon consentano di vedere tutti gli aspetti positivi che tale provvedimentoavrebbe?". Così Aim, Sigm e Smi si appellano al Parlamento affinché non vadano perse leproposte contenute nei due emendamenti a prima firma Lapia (M5S) respintidurante la seduta dello scorso martedì in Commissione Bilancio alla Camera. "Ciò che davvero dovrebbe generare timori non è questo cambiamento ipotizzato,ma l'evidenza che la professione del Mmg in Italia è arretrata nei confrontidegli altri paesi EU, e che senza un tempestivo upgrade attraverso una nuovaformazione, la professione del Mmg rimarrà obsoleta e sarà destinata adauto-estinguersi"."La recente pandemia Covid-19 è stata a tutti gli effetti un acceleratore dicambiamenti, confermando la necessità di una evoluzione dell’assistenzaterritoriale attraverso la creazione di equipe multidisciplinari emultiprofessionali ed una maggiore integrazione dei servizi territoriali ed ilcoinvolgimento delle comunità. La proposta della Scuola di Specializzazione inMedicina Generale, di Comunità e Cure Primarie (SSMGCCP), e quindidell’evoluzione della formazione specifica in medicina generale, andrebbe inquesta direzione, avvicinando finalmente la Medicina Generale a tutti gli altriattori delle Cure Primarie", spiegano in una nota congiunta."Infatti la Specializzazione in Medicina di Comunità e Cure Primarie (SSMCCP),da cui nascerebbe la SSMGCCP, sin dalle origini si prefigge l’obiettivo diformare 'medici specialisti nel settore professionale della medicina difamiglia e di comunità (DM MURST 3 luglio 1996) con compiti clinico-gestionalie di coordinamento della rete delle cure primarie'. La SSMCCP è, pertanto,l’unica Specializzazione universitaria che forma medici specialisti nelle CurePrimarie/Assistenza Sanitaria Primaria, termini utilizzati nel nostro Paese perindicare la Primary Health Care (PHC), nell’accezione sostenuta dal WHO (DIM 4febbraio 2015)". "All’interno di una rete formativa integrata Università-Ssn - prosegue la nota- gli specializzandi acquisiscono le competenze previste frequentando gliambulatori territoriali dei MMG e dei pediatri di libera scelta, nonché centridi cure primarie, Hospice, ospedali di comunità (laddove esistenti), ecc. Nonsi tratterebbe dunque di una sanatoria, come erroneamente interpretato daalcune voci, bensì del riconoscimento di un diritto, in quanto la Scuola diSpecializzazione in Medicina di Comunità e Cure Primarie è l’unico percorso diformazione specialistica ad avere i requisiti minimi previsti dalla Direttiva2005/36/CE, Art. 28, comma 3, attestanti una FSMG. Ne consegue che non vipotranno essere equipollenze con altre discipline specialistiche, ma l’accessoal ruolo di MMG verrebbe garantito esclusivamente a quanti in possesso di undiploma regionale di FSMG e di un diploma di formazione specialistic
a in MCCP". "Il valore aggiunto di un percorso specialistico di MGCCP sarebberappresentato, dunque - spiegano Aim, Sigm e Smi - dall’esercitare la medicinagenerale con un più ampio bagaglio culturale e di competenze, che include anchel’orientamento alla comunità, la possibilità di esercitare come medicopalliativista, che è al momento preclusa a chi è in possesso del solo diplomadi FSMG, nonché l’accesso all’organizzazione dei servizi sanitari di base.L’integrazione tra università e territorio, inoltre, favorirebbe lo sviluppo diricerche scientifiche pubbliche nell'ambito della medicina generale e dellecure primarie, aprendo la strada alla codifica di un Settore ScientificoDisciplinare dedicato e, quindi, alla creazione di ruoli universitari(ricercatori e professori) e di insegnamenti specifici nei Corsi di Laurea inMedicina e Chirurgia e nei percorsi post-lauream"."Appare emblematica a tal proposito la volontà delle Regioni che già nel maggiodel 2016 avevano avanzato la proposta di adozione di un percorso specialisticoper la formazione specifica di medicina generale ad opera della CommissioneSalute della Conferenza delle Regioni, non a caso a partire dalla SSMCCP.Riguardo lo strumento emendamentario, siamo chiaramente consapevoli dei suoilimiti, ma di fatto ha rappresentato negli anni e rappresenta tuttora l’unicomodo per riformare il sistema di riferimento della formazione dei Mmg e quindiper superare quell’ostacolo caratterizzato dal conservatorismo che, impedendouna riforma, sta sminuendo lentamente il valore della Medicina Generale"."E’ comprensibile che un cambiamento possa generare timori e dubbi, ma troviamofuorviante alimentarli in mancanza di elementi oggettivi e senza consideraretutti i risvolti positivi di una riforma radicale della formazione in MedicinaGenerale. Ci chiediamo, dunque, se opporsi al cambiamento non comportil’aggravamento dei danni causati alla medicina generale italianadall’immobilismo quasi trentennale del quale è vittima. Consapevoli dellapossibilità che una volontà politica chiara e forte agisca concretamente versouna radicale riforma dell’assistenza territoriale, chiediamo al governo e alleforze politiche parlamentari di recuperare lo spirito rinnovatore che haanimato la proposizione di questi emendamenti aprendo così una strada che possadare ad una nuova categoria di medici di medicina generale una formazione dialta qualità che crei professionisti della salute in grado di rispondere airinnovati bisogni di salute della popolazione e di contribuire allasostenibilità del Ssn", concludono Aim, Sigm e Smi.18 giugno 2020