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Edizione del 18/06/2020
Estratto da pag. 1
Inchiesta Tpl: Regione Toscana cita in giudizio Mobit
Ataf: firenzeImmagine di archivio“Risarcimento per  i danni provocati ai cittadini toscvani”. La replica diMobit: “Rossi parò a gara ancora aperta”La Regione Toscana, attraverso la propria avvocatura, cita in giudizio OneScarl-Mobit, attuale gestore del Tpl in Toscana, davanti al tribunale diFirenze per risarcimento danni derivanti da abuso di posizione dominante.Un’azione civile di risarcimento, spiega una nota, per i costi che la RegioneToscana e di conseguenza i cittadini toscani “stanno sostenendo per il mancatoaffidamento del servizio di trasporto pubblico su gomma: danni che, a partiredal primo gennaio 2020, scaduto il contratto ponte con gli attuali gestori,sono quantificati in almeno due milioni al mese. Ad annunciare l’iniziativa ilpresidente della Toscana Enrico Rossi, sottolineando “che in ogni caso il dannoper il ritardo nell’avvio del nuovo servizio è già calcolabile in 34 milioni”.Ieri Rossi, indagato nell’inchiesta sulla gara per il Tpl avviata dopol’esposto di due società di Mobit, aveva annunciato un esposto contro One Scarlper la violazione dell’obbligo della messa a disposizione del legittimoaggiudicatario della gara – Autolinee Toscana – dei beni necessari per gestireil servizio.Per Rossi, l’atteggiamento “ostruzionistico” di One Scarl “a trasferire i benie il ricorso strumentale alla giustizia amministrativa ha prodotto un costosuperiore di almeno 10 milioni all’anno per il 2018 e il 2019, ovvero per ilperiodo del contratto ponte, rispetto ai costi aggiornati del servizio affidatoal nuovo gestore. E ora ogni mese che passa la differenza fra i costi cheavremmo dovuto sostenere e quelli che stiamo succedendo ammonta a due milioni.Quindi dal primo gennaio di quest’anno a luglio dobbiamo aggiungere altri 14milioni. Tutto questo senza che i cittadini possano beneficiare del piano diinvestimenti previsto dalla nuova gara e senza che siano state attivate le garerelative ai cosiddetti lotti deboli”. La valutazione del danno, si spiega,“tiene conto dalla data di seconda aggiudicazione, dopo la valutazione deiPiani economico-finanziari dei due concorrenti. A febbraio 2020, tra l’altro,era previsto il passaggio dal notaio per il trasferimento dei beni. A maggio,poi, gli attuali gestori sono stati ritualmente convocati dalla Regione per iltrasferimento e nessuna delle società ha partecipato. La mancata consegna deibeni rappresenta la prosecuzione di una condotta che è già stata rilevatadall’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che proprio nei giorniscorsi ha avviato un procedimento nei confronti degli attuali gestori delservizio”. “Sarà premura della Regione Toscana – sottolinea Rossi – segnalareancora all’Antitrust cosa sta succedendo e sollecitarlo per le opportune enecessarie sanzioni”. Riguardo all’esposto annunciato ieri, oggi lo stesso èstato firmato da Rossi e “giungerà domani” alla procura di Firenze.Nell’intervista rilasciata il 13 novembre del 2015 sul bando per l’assegnazionedel trasporto pubblico regionale su gomma, il presidente della Regione ToscanaEnrico Rossi avrebbe commentato la vittoria di Ratp sebbene la procedura nonfosse ancora conclusa. E’ quanto si sostiene in un comunicato diffuso oggi daMobit, il consorzio di cooperative uscito perdente dalla gara. In relazione aquell’intervista Rossi è stato indagato per turbativa d’asta nell’inchiesta sultpl in Toscana.“I punteggi assegnati alle due concorrenti erano già noti fin dal 14 ottobre2015 – precisa Mobit nella nota -, e cioè prima dell’intervista rilasciata dalpresidente Rossi in data 13 novembre 2015, ma non è vero che la procedura siera conclusa giacché era ancora in corso la valutazione da parte dellacommissione giudicatrice del Pef”. La valutazione del piano economicofinanziario fu effettuata, si sottolinea ancora, “in data 17 novembre 2015”,mentre l’aggiudicazione provvisoria a favore di Autolinee Toscane “avvenneancora dopo, in data 24 novembre 2015 e quella definitiva più di tre mesidopo”.“La valutazione del Pef di Autolinee Toscane – afferma ancora il consorzio nelcomunicato – era passaggio tutt’altro che irrilev
ante, come poi si è visto, dalmomento che l’aggiudicazione ad Autolinee Toscane è stata successivamenteannullata dal Tar Toscana con la sentenza n. 1548/2016 e dal Consiglio di Statocon la sentenza n. 8411/2019 proprio per un vizio macroscopico del Pef”.