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Edizione del 18/06/2020
Estratto da pag. 1
Audizione delle Regioni su pandemia e rapporti con Governo: “Rafforzare leale collaborazione”
“Con spirito di leale collaborazione abbiamo lavorato insieme al Governo esuperato fattivamente le contraddizioni dovute ad un’emergenza sanitariaeccezionale” ha detto ancora Bonaccini che ha rimarcato come la pandemia abbia“messo a dura prova anche il sistema dei rapporti istituzionali, evidenziandoimmediatamente delle carenze normative in situazioni d’emergenza di questaportata”.[front7822072]16 GIU - “Fondamentale è stato il contributo delle Regioni alla riapertura delPaese, ora vogliamo contribuire anche alla sua rinascita”. Lo dichiara StefanoBonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni, nel corso di un’Audizionedella Conferenza delle Regioni e delle Province autonome presso la Commissioneparlamentare per le questioni regionali sulla tematica generale dei rapportiStato-autonomie territoriali nell’ambito dell’emergenza COVID-19. Sono intervenuti anche il presidente della regione Friuli Venezia Giulia,Massimiliano Fedriga e l’assessore (Piemonte) Marco Gabusi, coordinatorevicario della Commissione I Affari istituzionali e generali della Conferenzadelle Regioni. “Con spirito di leale collaborazione abbiamo lavorato insieme al Governo esuperato fattivamente le contraddizioni dovute ad un’emergenza sanitariaeccezionale” ha detto ancora Bonaccini che ha rimarcato come la pandemia abbia“messo a dura prova anche il sistema dei rapporti istituzionali, evidenziandoimmediatamente delle carenze normative in situazioni d’emergenza di questaportata”. “Le Regioni – spiega Bonaccini - hanno comunque dato prova di concretezzaistituzionale, funzionando bene in modo complementare e confederativo. La“chiamata in sussidiarietà” allo Stato di funzioni legislative nonattribuitegli dall’art.117 della Costituzione, ha permesso di sopperire allecarenze normative e di affrontare insieme i problemi”. “Le Regioni - prosegue - si sono così proposte come una sorta di laboratorio disoluzioni che lo Stato ha potuto fare proprie. Abbiamo così fornito regolenazionali condivise, poi applicabili e modulabili a livello regionale in modocoerente con le esigenze sanitarie, sociali ed economiche dei territori, come ègiusto che sia. Ha funzionato la complementarità tra lo Stato e le Regioni, ecioè la leale collaborazione istituzionale. Ciò è particolarmente evidente inuna produzione normativa composta da 10 decreti-legge, 9 DPCM e oltre 700ordinanze regionali, rispetto ai quali non solo vi è stato un continuo edincessante dialogo con le 20 Regioni e le 2 Province autonome per la loroistruzione ed adozione, ma anche una vera e propria condivisione di metodi e diobiettivi al fine di salvare e rilanciare il sistema Paese”. “In questo senso - dice ancora Bonaccini - la forma prescelta dal Governo percoinvolgere le Regioni nei procedimenti legislativi e amministrativi tesi aindividuare le misure di contenimento del contagio, ha attualizzato edarmonizzato i principi fondamentali di unitarietà e differenziazione”. Il presidente delle Regioni ha inoltre sottolineato “che la proficuainterlocuzione tra Stato e Regioni non è avvenuta tra lo Stato e ogni singolaRegione, ma tra lo Stato e il sistema delle Regioni, che ha trovato nellaConferenza delle Regioni e delle Province autonome un eccellente sintesi eunità. Infatti, basti considerare che la Conferenza delle Regioni e delleProvince autonome, tra sedute e riunioni politiche, in questi primi mesi del2020, ha eguagliato il numero delle riunioni che si sono svolte nel corso ditutto il 2019”. E “proprio una strutturata cabina di regia orientata alla proficuacollaborazione tra lo Stato e le Regioni, nella loro unità ha dato buoni fruttiin tutti i settori”, ha detto ancora Bonaccini. “Sono state anche applicate sul territorio politiche economiche e le autonomeiniziative di sostegno economico a cittadini e imprese. In questo contesto, -aggiunge Bonaccini - le Regioni e le Province autonome hanno posto in essere unpiano di risorse per circa 4,5 miliardi di euro, suddivisi tra 1,5 miliardi peril sostegno alle famiglie e 3 miliardi per il sostegno al sistema produttivo”. “Il profilo della cooperazione interist
ituzionale ha riguardato non solo loStato e le Regioni, ma anche le Regioni e le autonomie locali. Infatti, partedelle risorse economiche sopra citate, nello specifico quelle destinate allefamiglie, sono state veicolate a chi ne aveva diritto attraverso iltrasferimento di quote rilevanti ai Comuni (circa il 90%)”, prosegue ilpresidente della Conferenza, sottolineano che “le Linee Guida per la riaperturadelle attività produttive, adottate dal Governo nei suoi provvedimenti, sonol’esempio di come è stato impostato il rapporto tra lo Stato e le Regioni:essere complementari e partecipativi”. Una armonia che per Bonaccini è stata rimarcata dallo stesso premier GiuseppeConte “che ha riconosciuto che il 95% delle ordinanze regionali sono staticonformi ai Dpcm del Governo”. “Ora questi indirizzi federativi - spiega Bonaccini - andrebberoistituzionalizzati, anche alla luce dei risultati ottenuti. Sarebbe quindiauspicabile un rafforzamento delle sedi in cui si esplica il rapporto tra loStato e le Regioni. In altri termini è auspicabile procedere all’integrazionedella Commissione bicamerale per le questioni regionali, in modo da permetterel’effettiva partecipazione delle Regioni e delle Province autonome e procederealla costituzionalizzazione del sistema delle Conferenze, così da rendereancora più efficaci ed incisive le sedi di sintesi tra gli interessi del centroe le istanze della periferia”. “Va creato un perfetto equilibrio nel bilanciamento tra le competenze delloStato e quelle delle Regioni, ovvero tra le esigenze del centro e le istanzedei territori, che può essere raggiunto quanto più il principio di lealecollaborazione viene costantemente declinato nei rapporti tra tutti gli attoriistituzionali. In tal senso la riuscita collaborazione tra Stato, Regioni edenti locali è un patrimonio del Paese da non perdere. E’ indispensabilecontinuare a rafforzare i rapporti istituzionali, partendo da una nuova dignitàcostituzionale delle sedi di confronto tra lo Stato e le Autonomie. Lacostituzionalizzazione della Conferenza delle Regioni è uno di questipassaggi”, aggiunge ancora Bonaccini. “Continuiamo – conclude Bonaccini - nella direzione dell’efficienza e dellasemplificazione. L’accelerazione istituzionale delle regioni è riuscita a farriaprire servizi e attività, ora non perdiamo questa spinta, lavoriamo insiemeal rilancio immediato della nostra economia. Dobbiamo condividere metodi eobiettivi sulla base di prospettive concrete, di serie riforme e precisaprogrammazione”.16 giugno 2020