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Edizione del 15/06/2020
Estratto da pag. 1
Prevenzione in sanità, presentata la piattaforma di social learning per i Rls
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ROMA - Nella fase 3 dell’emergenza epidemiologica, con il riavvio completo delle attività produttive e, in prospettiva, anche nei mesi a venire, il ruolo dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls) che operano in ospedali e aziende sanitarie è destinato ad avere una centralità ancora più forte. A facilitare questa funzione possono contribuire anche le strumentazioni informatiche oggi a disposizione, opportunamente implementate. E’ questo il messaggio emerso nel webinar conclusivo del progetto LEFETY  (Learning Environment For SafETY), trasmesso in videocollegamento giovedì 11 giugno.

 

Il progetto rientra nell’accordo di collaborazione siglato nel 2018 fra l’Inail – Direzione centrale prevenzione e il raggruppamento temporaneo di operatori formato dal gruppo Ecosafety in associazione con Safety Service e Associazione Aris, e scaturisce dall’avviso pubblico Inail dell’ottobre 2015 sul tema dell’informazione e dello sviluppo della cultura della prevenzione per la figura del Rls, specialmente in edilizia, agricoltura e sanità.

 

Obiettivo dell’attività progettuale è stato quello di mettere a punto una piattaforma di social learning per i Rls del comparto sanitario, allo scopo di veicolare conoscenze e condivisioni di normative, linee guida, buone prassi, notizie e altre informazioni, favorendone fruibilità e trasmissibilità, e innescando processi virtuosi di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nelle aziende sanitarie e ospedaliere.

 

A intervenire per l’Inail nel webinar, moderato da Vivietta Bellagamba, segretario nazionale della Federazione italiana responsabili e addetti alla sicurezza – servizi di protezione e prevenzione (Firas), sono stati Paolo Guidelli, coordinatore generale della Consulenza per l’innovazione tecnologica, e Tommaso De Nicola, vicario della Direzione centrale prevenzione. Dopo aver ripercorso brevemente le tappe che hanno portato all’individuazione dei progetti, a partire dal Piano nazionale di prevenzione approvato nel 2014 e al successivo accordo stipulato con la Conferenza delle Regioni e il Ministero della Salute l’anno seguente, De Nicola ha ricordato che sono 14 i progetti selezionati a seguito dell’avviso pubblico, di cui 5 nel settore sanità, 3 in agricoltura e 1 nel comparto delle costruzioni, mentre ammontano a 5 i progetti trasversali ripartiti su più settori. Da parte sua, Guidelli ha sottolineato l’importanza del lavoro realizzato con il progetto LEFETY, che ora è pienamente disponibile e dimostra che la tecnologia è uno strumento concreto e pragmatico per facilitare processi organizzativi e gestionali di lavoro in rete.

 

A soffermarsi sulla piattaforma, utilizzabile grazie ad un’app da diversi dispositivi (pc, tablet, smartphone), sono intervenuti Fulvio Basili, responsabile del progetto LEFETY, Nicoletta D’Onofrio, componente del tavolo tecnico, e Massimiliano Caporaso, responsabile dei servizi informatici del gruppo Ecosafety. Per Basili, il progetto è nato con l’obiettivo di dare valore a una figura del sistema di prevenzione aziendale in grado di fornire un grande contributo operativo in quanto interfaccia tra i servizi interni e i lavoratori.

 

La strutturazione della piattaforma, illustrata in dettaglio da D’Onofrio e Caporaso, permetterà ai Rls di saperne di più su procedure interne, aggiornamenti relativi a linee guida e norme tecniche, riferimenti a buone prassi validate e replicabili. A questi moduli si aggiungono una check list di autovalutazione, una sezione eventi, un’area news, un forum di discussione per la community e, infine, uno spazio denominato “pillole”, con tutorial, slide e video da rilanciare sui social network. La ricerca di argomenti e contenuti è stata facilitata dalla creazione di appositi tag, individuati attraverso due categorizzazioni differenti. 

 

Di questo aspetto, a conclusione del webinar, ha parlato Lorenzo Fantini, responsabile scientifico di LEFETY. Per Fantini è necessario mirare, a maggior ragione nella fas
e di rilancio successiva alla pandemia, a un sistema condiviso di coinvolgimento dei lavoratori, che costituisce la base fondante del decreto legislativo 81/2008. Occorre superare la logica del Rls come ruolo di mera delega sindacale, e proprio l’emergenza sanitaria ha dimostrato il vantaggio qualitativo di imprese e aziende dove la rappresentanza dei lavoratori godeva di una relazione collaudata. Un ulteriore contributo, ha concluso Fantini, potrebbe arrivare anche dall’attuazione dell’art.52 del decreto legislativo, che prevede la costituzione presso l’Inail di un fondo al sistema della pariteticità. Per maggiori informazioni visita il sito istituzionale Inail.