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Edizione del 14/06/2020
Estratto da pag. 1
Spettacolo, sport e ballo: Fase 3, cosa succede il 15 giugno
DaRedazione Cagliaripad-14 Giugno 2020[calcio-681x363] Cinema, teatri, centri estivi per bambini, eventi e congressi, centri termali,sale scommesse, Bingo. La Fase 3 entra nel vivo con la ripresa di numeroseattività, praticamente bloccate per oltre tre mesi, ma servirà un altro meseper poter parlare di riapertura completa, o quasi. Da domani, comunque, siricomincia con il mondo dello spettacolo, compresi gli eventi all’aperto, conun massimo di 1000 persone, e al chiuso con un massimo di 200, e con altro, maper gli sport di contatto bisognerà aspettare il 25 giugno (curvaepidemiologica permettendo) e per le discoteche e le sale da ballo il 14 diluglio, anche se non ovunque.La Fase 3, insomma, entra nel vivo, ma serviranno almeno tre step percompletarla. In attesa delle altre date, però, alcune Regioni hanno deciso dianticipare i tempi dettati dal Dpcm del governo. Per le discoteche e le sale daballo, ad esempio, in Emilia Romagna, Veneto, Calabria, e in Friuli VeneziaGiulia, i battenti riapriranno venerdì prossimo, 19 giugno.Si può ballare da lunedì 15 giugno in Sicilia, invece, grazie alla decisionedel governatore Nello Musumeci firmata sabato sera. Stessa cosa in Puglia, comestabilito dal presidente Michele Emiliano. In Campania, invece, la riapertura èstata già autorizzata alcuni giorni fa, ma si può ascoltare musica, bere undrink o rilassarsi, ma non si potrà andare in pista a ballare; identica cosanel Lazio, a partire da domani.Stesso discorso per quanto riguarda fiere e sagre, autorizzate da oggi e daiprossimi giorni in tutta Italia. Intanto, altre Regioni, in ordine sparso, comeaccade dal primo giorno dell’epidemia, lavorano a nuove ordinanze peranticipare o posticipare la ripresa di altre attività.Le riaperture al via da lunedì 15 giugno, in ogni caso, saranno condizionate danuove regole e dal problema principale con cui facciamo i conti ormai da circa100 giorni: il distanziamento sociale, seguito dal divieto di assembramento. Leregole variano da settore a settore, ma per tutti c’è sempre da tener presenteil famoso metro di distanza.E poi, abbracci vietati, men che meno i contatti ravvicinati, ingressicontingentati e su prenotazione, capienze dei locali di ogni genere ridottealla metà, uso delle mascherine, percorsi diversi per entrate e uscite,misurazione della temperatura, sanificazione. Insomma, bisogna ripensare glispazi, gli accessi, garantire il personale di sorveglianza (sempre inmascherina e di frequente alle prese con il gel igienizzante).Un insieme di cose che ha scoraggiato, e scoraggia, molti imprenditori cheancora oggi sono combattuti, e continuano a chiedersi se tirare su lesaracinesche, oppure continuare a tenerle abbassate. Le regole in vigore per laFase 3 sono state approvate anche dalla Conferenza delle Regioni. E, comesottolineano gli esperti, sono senza ombra di dubbio efficaci nel contrasto ainuovi contagi. Più di qualche dubbio, invece, riguarda l’applicabilità dellestesse regole. E infatti diverse associazioni di categoria sottolineano legrandi difficoltà dei gestori dei locali a garantire al massimo il divieto diassembramento, il distanziamento sociale.Tra i problemi principali, inoltre, quello che riguarda la cassa: il potenzialeincasso scende almeno del 50%, i costi invece aumentano a dismisura,considerate anche le spese per mettersi in piena regola. La stagione estiva,quindi, prende il via con numerose incognite. Si può riaprire, ma al momentonon tutto riaprirà (per decreto o per decisione degli operatori commerciali). Etutte le speranze sono riposte nella voglia degli italiani di un ritorno allavita normale, rispettando le regole anti contagio, e nelle possibilità deglistessi di andare in vacanza in uno dei tanti e straordinari luoghi divilleggiatura, al mare o in montagna, del nostro Paese.Fonte Agi.it