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Edizione del 14/06/2020
Estratto da pag. 1
In autunno sarà corsa al vaccino e la Regione ne compra oltre un milione
I medici di famiglia stanno già iniziando a consigliare di fare l’anti-influenzale quando si aprirà la campagna vaccinale
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La Regione si blinda contro il coronavirus. E, in vista dell’autunno, ordina ben 1.100.000 fiale di vaccino anti-influenzale. È infatti assai probabile che quest’anno ci sia una corsa alla vaccinazione che, in caso di una ripresa dell’epidemia di coronavirus, aiuterebbe ad arrivare più in fretta a una diagnosi: in sostanza, se il paziente è vaccinato, i suoi sintomi non saranno riconducibili all’influenza bensì, è molto più probabile, al covid. I medici di famiglia stanno già iniziando a consigliare di fare l’anti-influenzale quando - di solito tra ottobre e novembre - si aprirà la campagna vaccinale.



Anti-influenzale obbligatorioL’assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Icardi, che è anche coordinatore della Commissione salute della Conferenza delle Regioni, ha scritto al ministro Roberto Speranza per chiedere di abbassare da 65 a 60 anni l’età a partire dalla quale il vaccino è gratuito. «Prevediamo - aggiunge Icardi - anche un intervento affinché chi lavora in sanità si vaccini». Dovrebbe già essere così, ma i dati forniti dagli ospedali raccontano che una minima parte del personale sanitario sceglie di proteggersi contro l’influenza. Nella lettera al ministro, le Regioni chiedono di valutare anche la possibilità che l’anti-influenzale diventi obbligatoria per medici, infermieri, oss e altre professioni legate alla salute e forze dell’ordine. «Esclusivamente per quest’anno in relazione alla fase emergenziale, per rendere più agevole l’identificazione dei casi covid, evitando allo stesso tempo un sovraccarico delle strutture ospedaliere».

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Copertura minimaNel frattempo, già il 30 aprile, la società di committenza regionale Scr aveva bandito la gara per ordinare 900 mila dosi di vaccino anti-influenzale tetravalente, quello più protettivo. Gara poi revocata e ribandita per aumentare le fiale richieste di 200mila unità e arrivare, così, alla cifra record di 1.100.000. Domani l’aggiudicazione. «Abbiamo voluto metterci al sicuro — spiega la dottoressa Lorenza Ferrara del Seremi, il Servizio epidemiologico regionale — in vista di una possibile maggiore richiesta di vaccino e per non trovarci poi sprovvisti a metà campagna. L’ultima circolare del ministero della Salute conferma la gratuità del vaccino per le persone con più di 65 anni e per i soggetti a rischio anche più giovani, ma consiglia la vaccinazione anche a tutti i soggetti tra i 60 e i 64 anni». Al di là del covid, obiettivo annuale della Regione è aumentare la percentuale di popolazione vaccinata contro l’influenza. La copertura minima da raggiungere è del 75 degli ultra sessantacinquenni. Nella stagione 2019-2020, il Piemonte è arrivato ad appena il 51 per cento, somministrando 715 mila dosi.