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Dir. Resp.
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Edizione del 10/06/2020
Estratto da pag. 1
Braccio di ferro sulle regionali. Bonaccini e Toti vogliono votare la prima domenica di settembre. Il Governo due settimane dopo
Dopo le polemiche sull’emendamento approvato alla Camera che stabilisce losvolgimento delle elezioni dopo il 15 settembre, le regioni rivendicano la lorocompetenza in materia e chiariscono le loro intenzioni. Per le Regioni laposizione del Governo e del Parlamento “non ha tenuto in alcun conto leindicazioni formulate dalla Conferenza delle Regioni”. Ma la proposta delGoverno di votare il 20 e 21 settembre scontenta anche parte dell'Opposizione,FdI vorrebbe rimandare il voto ad ottobre.[front654325]10 GIU - Le Regioni ribadiscono la loro “piena competenza in materia dielezioni regionali” e con una lettera inviata al Presidente del Consiglio,Giuseppe Conte, e a ministri Francesco Boccia, Luciana Lamorgese e Federico diIncà, il Presidente e il Vicepresidente della Conferenza delle Regioni e delleProvince autonome, Stefano Bonaccini (Presidente Emilia-Romagna) e GiovanniToti (Presidente Liguria) annunciano che le elezioni regionali si terrannonella prima domenica utile di settembre.A darne notizia una nota della Conferenza delle Regioni in cui si spiega chenella lettera si critica la posizione del Governo e del Parlamento, “che non hatenuto in alcun conto le indicazioni formulate dalla Conferenza delle Regioni,assunte in piena coerenza con quanto indicato dal Comitato TecnicoScientifico”, spiega la nota. “Ciò - scrivono Bonaccini e Toti - in paleseviolazione del principio di leale collaborazione tra le istituzioni”. Ilriferimento è al disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 26recante “Disposizioni urgenti in materia di consultazioni elettorali per l'anno2020” in discussione alla Camera e all’emendamento approvato all’articolo 1 delmedesimo provvedimento, “con il quale viene aperta la finestra elettorale apartire dal 15 settembre 2020”.Bonaccini e Toti, confermando la posizione della Conferenza delle Regioni “precedentemente assunta in merito alla finestre elettorali” e annunciano“l’intenzione delle Regioni interessate di utilizzare la prima domenica utiledel mese di settembre per l’indizione delle elezioni regionali, anche al finedi garantire il regolare avvio dell’anno scolastico e di limitare l’eventualenuovo rischio epidemiologico”. Intanto alla Camera si sta discutendo sull'opportunità di andare alle urne il20 e 21 settembre, accorpando elezioni regionali e comunali, come stabilito conl'approvazione dell'emendamento 1.650 presentato dal deputato di Forza ItaliaFrancesco Paolo Sisto. L'ipotesi scontenta FdI, che vorrebbe far slittare ilvoto addirittura ad ottobre. Ma per Sisto ridurre la finestra era importante:“Vogliamo evitare che gli elettori siano disorientati e vessati dai ballettisulle date, restituendo allo stesso tempo alla materia elettorale quellanecessaria ricerca di punti di transazione che lascino tutti giustamentescontenti".10 giugno 2020