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Edizione del 09/06/2020
Estratto da pag. 1
Fontana “camici? Li cercavamo ovunque”/ “Errori sì ma senza Lombardia Italia è ferma”
Pubblicità[INS::INS]In una lunga intervista sul Corriere della Sera il Governatore della LombardiaAttilio Fontana risponde ai tanti temi “caldi” tra emergenza Covid-19 einchieste varie che lo vedono non direttamente coinvolto: «Io ho vissuto lavicenda Covid con un’angoscia personale grandissima. Terribile. Quello che miha aiutato a non fermarmi, è stato proprio il cercare tutte le soluzioni peruscirne. Immaginare una strada anche per le fasi di ripartenza che abbiamo difronte», premette il Presidente della Regione più colpita dal coronavirus. Dopole accuse del Fatto Quotidiano e del servizio di Report sul tema camici(fornitura commissionata dalla centrale di acquisti della Regione alla Damaspa, società di cui risulta proprietaria al 10% la moglie del governatoreRoberta Dini) Fontana replica a tono: «A parte il fatto che mia moglie è sociaal 10% e non controlla nulla, vuole sapere la verità? In quei giorni la Regioneha chiesto camici e mascherine da chiunque li avesse. Il punto è questo».Pubblicità[INS::INS]FONTANA E GLI ERRORI IN LOMBARDIANon sono però certo poche le contestazioni e polemiche lanciate contro la “sua”Lombardia e così il Governatore loda l’onestà intellettuale di Ferruccio deBortoli che ha parlato di “clima antilombardo”: «certo non lo si può accusaredi simpatie leghiste. Io penso che Milano e la Lombardia sono e resteranno lalocomotiva della nazione, e a breve ricominceranno a tirare con tutta la loroforza, Certo, se poi qualcuno cerca di usare la vicenda Covid per finipolitici, significa che non solo ha del tempo da perdere, ma che ha anchel’animo dello sciacallo». A domanda diretta di Cremonesi sul CorSer suglieventuali errori commessi da Fontana e Gallera nella gestione dell’emergenzaCovid-19, il Presidente leghista fa mea culpa specie sui primi momenti dellapandemia «Noi, ma credo quasi tutti, siamo stati colti di sorpresa daun’emergenza bestiale, di errori ne abbiamo commessi fin che ne vuole. Però, amarzo prendere decisioni era durissima. Per questo ora io sto studiando,cercando di vedere in quello che è accaduto le indicazioni per fare meglio infuturo». In particolare sui medici di base lasciati “soli” negli ultimi anniFontana annuncia un dietrofront importante «Le anticipo che a settembrelanceremo un importante piano d’azione a loro dedicato. Sono il primo presidiosanitario delle nostre comunità e lo renderemo più forte».Pubblicità[INS::INS]L’OSPEDALE FIERA MILANO NON ANDRÀ PERDUTODopo aver ribadito la sua stima personale e politica per il sindaco di MilanoBeppe Sala, nonostante le schermaglie, capitolo a parte merita il tema dell’ospedale Fiera: qui Fontana difende la scelta e l’operato fatto «l’ho decisoquando un medico, con le lacrime agli occhi, mi ha detto che non voleva piùscegliere chi far vivere. Detto questo, di strutture simili ne sono statecreate ovunque nel mondo, 19 nei soli Stati Uniti. Ma di queste, 13 non sonomai entrate in funzione. L’ospedale in Fiera è stato uno straordinario regaloalla città da parte di più di 5.000 donatori nel momento più drammatico dellapandemia. Per costruirlo in tempi da record, grazie a Fondazione Fiera Milano,non è stato speso un euro di soldi pubblici». Ma ora rimarrà chiuso? Neancheper sogno, la Regione intende usarlo per l’eventuale seconda ondata, altrimenti«con il coordinamento del Policlinico entrerà nella rete ospedaliera lombarda.Un piano, le anticipo, che prevede 1.446 posti letto di terapia intensiva eulteriori 704 letti di terapia semi intensiva, almeno metà dei quali devonopoter essere tempestivamente convertiti in intensivi».© RIPRODUZIONE RISERVATA