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Edizione del 08/06/2020
Estratto da pag. 1
Nicola Zingaretti «blinda» il Governo (o almeno ci prova)
«O scegliamo l’Italietta oppure possiamo cambiare tutto e costruire un nuovo modello di sviluppo». Così il segretario Pd Nicola Zingaretti nel s...
«Lo scenario del dopo-Italia pretende scelte nuove e una decisiva svolta da compiere insieme ai nostri alleati: questo è stato il cuore del confronto utile con il presidente Conte e che continuerà. Nessuna contrapposizione ma la necessità per tutti di un salto di qualità necessario dettato dal fatto che la crisi e le scelte europee richiedono uno sforzo programmatico del governo». Lo ha detto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti durante la direzione nazionale del partito.

Fiducioso sul governo

«In questo momento davvero cruciale si giocano i destini non solo della legislatura ma del futuro dell'Italia. Ma il mio giudizio è fiducioso, se pure ancora sospeso e prudente perchè ci sono troppe variabili, spinte e conflitti, eppure dico che sono fiducioso perchè fino ad ora abbiamo combattuto con lo spirito e l'indirizzo giusto, commettendo anche errori».

«Sul tavolo del governo si sommano dossier importanti che chiedono risposte urgenti: penso alla crisi Mittal, Alitalia, Autostrade e al decreto semplificazione, al dl sicurezza, ai provvedimenti sulla giustizia». Per Zingaretti questi sono «i nodi politici che abbiamo davanti a cui dare una risposta».

Regionali? I 5 Stelle non ostacolino le alleanze

«Affrontiamo con spirito unitario le prossime elezioni regionali promuovendo alleanze larghe, civiche e progressiste. In ogni regione si deciderà in autonomia, ma se l'obiettivo è vincere e sconfiggere le destre faccio un appello sincero e accorato agli alleati del governo», cioè il M5s, «non ostacolate nei territori le alleanze che si potrebbero creare. Il Pd ovunque è disponibile per essere una credibile alternativa alla destra. Questo dovrebbe essere l'obiettivo di tutti in un sistema maggioritario a turno unico», ha aggiunto.

«So bene quante difficoltà ci sono nel rapporto con gli alleati, soprattutto con i Cinque stelle, rimangono temi spinosi su cui abbiamo posizioni lontane: sulla giustizia, sul garantismo, su un certo fondamentalismo sull'economia e lo sviluppo che impediscono soluzioni razionali e semplici. Ma un approccio nuovo è prevalso e certe barriere sono state incrinate e ci hanno permesso di raggiungere importanti risultati».

Con governo Salvini non avremmo ottenuto nulla

«Se siamo qui e non siamo travolti dalla demagogia della destra è perchè abbiamo scelto la sola strada che avevamo per fare politica con un quadro di alleanze nuove. Se non avessimo scelto quella strada di coraggio avremmo avuto anche durante questa emergenza un governo presieduto dalla destra di Salvini e lascio immaginare l'isolamento dell'Italia se fosse stata rappresentata dai picconi del nazionalismo e nulla sarebbe stato ottenuto dall'Europa».

Sul MES uscire da diatribe ideologiche

«La discussione sul Mes esca dalle diatribe ideologiche. Io non banalizzo i timori degli alleati ma è cambiato tutto, ora senza condizionalità è una straordinaria leva per il finanziamento della sanità italiana. Il governo dovrebbe presentare un piano ambizioso e chiaro per rafforzare il sistema sanitario nazionale insieme alla conferenza delle Regioni e poi sulla base di questo decidere: vogliamo avere il miglior sistema sanitario del mondo?», ha aggiunto il segretario del Pd.

Stati generali: no giudizi estremi per avere vantaggi

«Chiediamo una collaborazione sincera a tutti, occorre smontare ogni tentativo di predisporre da parte di settori della società giudizi estremi solo per avere un vantaggio sulle trattative per l'impiego delle risorse. Questo corrisponde al vecchio vizio italiano di ragionare secondo criteri particolari e non collettivi. Bene gli Stati Generali, ma attenzione ai tempi certi, ora l'Europa chiede a noi rigore, un piano di ricostruzione serio ed adeguato, non possiamo sbagliare».

Impossibile congresso, a luglio assemblea aperta

Organizzare «a luglio una grande assemblea nazionale aperta, in cui poter dare un contributo all'Italia, partendo da un dibattito libero, fraterno e sincero sulla funzione che ognun
o di noi deve assumere per dare il massimo contributo al Pd e alla Repubblica. Avevamo immaginato un percorso congressuale che non si potrà realizzare - ha spiegato - perchè in autunno ci sono elezioni amministrative e regionali che sono la priorità. Io presenterò a breve un documento in Direzione che potrebbe diventare la base politica per organizzare un grande appuntamento a luglio per parlare al paese e fare le scelte più opportune».

«Nel partito ho promosso la collegialità che non è un limite ma il modo più serio e non ipocrita per rispettare il valore dell'unità: non un partito del leader ma un partito 'con' un leader. Tutto questo ha un senso però se chi ne fa parte crede davvero nella forza di una squadra unitaria e non lo trasforma in un arcipelago di interessi individuali».

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