tuttojuve.com
Dir. Resp.
Tiratura: n.d. - Diffusione: n.d. - Lettori: 42137
Edizione del 08/06/2020
Estratto da pag. 1
Pres. Piemonte a RBN: "Immaginate cosa sarebbe successo se avessi fatto disputare Juve-Milan il 3 marzo..."
Intervistato da Radio Bianconera, nel corso di ‘Cose di Calcio’, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha.
Intervistato da Radio Bianconera, nel corso di ‘Cose di Calcio’, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha commentato così le ultime notizie d’attualità: “Gli ultimi 100 giorni sono stati il periodo più difficile della mia vita - ha esordito Cirio che il 6 giugno ha festeggiato un anno di presidenza -. Ho combattuto il Coronavirus come presidente della Regione, ma anche come uomo. Ho scoperto che anche mio figlio lo ha avuto, ce ne siamo accorti soltanto adesso con l’esame sierologico. Per fortuna non ha avuto sintomi e problemi. Abbiamo cercato di fare il massimo con quello che avevamo a disposizione. Abbiamo cercato di fronteggiare una pandemia che ha messo in ginocchio il mondo intero. La sanità piemontese ha dimostrato debolezze nella medicina di territorio falcidiata da vari tagli del passato, avevamo solo due laboratori in grado di fare i tamponi, oggi sono 23. Certi errori non vanno più commessi”.

Sulla ripartenza del calcio: “È sicuramente un bene che si riparta. Io sono stato quello che ha bloccato la disputa di Juve-Milan il 3 marzo perché non c’erano le condizioni. Immaginate se avessimo disputato quella partita nel pieno della pandemia, con 40mila spettatori… Sarebbe stato a dir poco drammatico. Sicuramente anche la partita di venerdì la guarderò con apprensione. Lo stadio vuoto non mi piace, ma è meglio che si giochi. Sono juventino nel sangue e innamorato del calcio. Spero che ora il Governo dedichi la stessa attenzione dedicata al calcio anche alla scuola. Non sappiamo ancora come andranno a scuola i nostri figli a settembre”.

Chiosa sul suo tifo per la Juventus: “Sono juventino da quando sono raziocinante, dai primi anni di vita. Mio padre era tifoso granata, adesso sono qui con il vicepresidente che è granata anche lui come mio papà. Sin da piccolo ho sempre coltivato questa passione. A volte mi trovo in imbarazzo perché da presidente della Regione devo tenere una posizione super partes, ma il mio sangue bianconero non può venire meno. Sono stato a Bruxelles e ho fatto rinascere la cerimonia in memoria delle vittime dell’Heysel. Ogni anno porto un mazzo di fiori e credo che quello mi abbia avvicinato sempre di più alla Juve”.

Clicca sul podcast in calce per l’intervista completa.