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Edizione del 05/06/2020
Estratto da pag. 1
«De Luca rafforzato dalla gestione dell`emergenza. Coalizione ampia non significa carrozzone, ci saranno accorpamenti»: parla Annunziata
L’intervista
«De Luca rafforzato dalla gestione dell’emergenza. Coalizione ampia non significa carrozzone, ci saranno accorpamenti»: parla Annunziata
Il Segretario Regionale del Pd torna sull’incontro di Napoli che ha segnato la partenza del Centrosinistra verso le Regionali: «La ricandidatura del Governatore non è un’imposizione, chiunque voglia condividere il nostro progetto sarà ben accetto» A bordo anche De Mita e Mastella: «Con loro rapporti normatii dalla dialettica politica». Sul Centrodestra: «Attendiamo, con poca ansia, le loro scelte»
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Leo Annunziata, Segretario Regionale del Partito Democratico, mercoledì sera, alla Stazione Marittima di Napoli, il Centrosinistra ha definito il proprio largo campo di gioco e, quindi, di alleanze in vista delle Regionali. Attorno al Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ci sono quasi tutti: da Mastella e De Mita, che, negli ultimi anni, non hanno certo viaggiato sulle stesse frequenze del Pd, ad Articolo Uno. Soddisfatto?
«Voglio ricordare solo a febbraio, quindi prima della pandemia Covid, il Partito Democratico campano, con voto unanime della Direzione Regionale, aveva già scelto Vincenzo De Luca, il Governatore uscente, come proprio candidato per il voto del 2020. I contatti politici ufficiali, nella fase di lockdown che abbiamo affrontato, sono rimasti forzatamente bloccati: da maggio, con l’ingresso nella Fase 2, sono ripresi per arrivare, infine, alle conclusioni definire presso la Stazione Marittima di Napoli. Abbiamo stabilito il perimetro della nostra coalizione: tutte le forze presenti hanno riconosciuto De Luca come figura apicale. Per quanto riguarda i rapporti con alcune forze politiche, questi non sono mai stati discordanti ma legati a quella che è la sana dialettica della politica. Vedremo se quello raggiunto mercoledì sera sarà un punto d’arrivo o di partenza: quel che è certo è che la ricandidatura di Vincenzo De Luca non è un’imposizione, chiunque voglia condividere il nostro percorso è, ovviamente, ben accetto».
Porte ancora aperte, quindi, a chi non ha partecipato? Al netto del Movimento 5Stelle, che si è chiamato fuori, ci sono ancora demA e Sinistra Italiana...
«Lo ribadisco. Chiunque abbia intenzione di sposare la ricandidatura di De Luca è ben accetto. Lo schema di mercoledì sera è quello con il quale, al momento, scendiamo in campo».
Qualcuno auspicava che in Campania potesse ripetersi l’alleanza di Governo...
«Non mi sembra che Stefano Bonaccini, in Emilia Romagna, abbia ripetuto sic et simpliciter lo schema nazionale».
Crede che la gestione dell’emergenza Covid, che ha visto il Governatore ed il Modello Campania assurgere agli onori della cronaca nazionale, abbia aiutato gli alleati del Pd a stringersi attorno a De Luca? O, almeno, a superare qualche perplessità?
«E’ evidente che la gestione dell’emergenza sanitaria e della prima emergenza economica abbia influito fortemente sulla questione. E’ stato fondamentale, tra le altre cose, il fatto che il presidente abbia definito una comunicazione diretta con i cittadini campani e che, ovviamente, abbia assunto decisioni di buon senso che hanno messo al riparo il nostro territorio dalla pandemia».
Anche nel Pd irpino, dove non mancavano i distinguo sulla figura di De Luca, sono tutti convinti che la scelta del Governatore sia la migliore. A febbraio, in Direzione Regionale, abbiamo notato assenze eccellenti...
«Mi permetta di citare Attilio Bertolucci. "Assenza, già acuta presenza". In politica bisogna essere stoici e mettere in campo il meglio per affrontare imprevisti imprevedibili, così come De Luca ha saputo fare per l’emergenza Covid. Al netto di quello che sono stati i giudizi politici, è importante conoscere quello dei cittadini: da cittadini tutti sappiamo quali siano state le nostre paure durante l’emergenza e, per questo, non possiamo non apprezzare scelte politiche che ci hanno permesso di vivere questo mome
nto di difficoltà con tranquillità».
Tornando al largo campo di Centrosinistra, non crede che un’alleanza "a sedici" sia un po’ troppo affollata?
«E’ giusto che ci sia una pluralità di aree culturali capaci di esprimere sensibilità politiche differenti. Ma è anche chiaro che questa pluralità andrà verso una semplificazione: ci saranno accorpamenti, per dirla con un termine che non amo particolarmente, anche per quanto riguarda la pura e semplice trascrizione elettorale».
Il Centrosinistra ha un candidato ufficiale ed una coalizione già definita, il Centrodestra non ancora...
«Attendiamo, con poca ansia, di capire quale sarà la figura apicale di quello schieramento. Non amo, comunque, guardare in casa altrui».
A via Tagliamento si riparla di Congresso: sarebbe giusto aprire la partita prima del voto regionale?
«Conoscete il mio profondo rispetto delle autonomie e delle gerarchie. Il Pd irpino è guidato dal Commissario Aldo Cennamo, persona di grande esperienza politica e nella quale il partito ha riposto massima fiducia. Sarà lui a decidere, anche perché ha, certamente, il posto della situazione. Mi auguro che, anche ad Avellino, ci sarà un Pd coeso. Anzi, sono certo che lo sia già».
Grazie Segretario.
«A lei».
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