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Edizione del 05/06/2020
Estratto da pag. 1
Conte: a settembre si torna a scuola (ma molti sono perplessi)
La didattica a distanza si è rivelata “un’opportunità” nei mesi dell’emergenzaCovid, ma a settembre si torna a scuola “in presenza” e “in piena sicurezza”.L’obiettivo del Governo è stato spiegato dal premier Giuseppe Conte ieri,quando ha aperto – nel pomeriggio – una lunga riunione con tutti i soggetticoinvolti nel rientro nelle aule dopo l’estate.Ipotesi divisori tra i banchiSi valuta, inoltre, la possibilità di compartimentare i banchi con divisori,“anche per garantire maggiore sicurezza”, ha spiegato la ministradell’Istruzione, Lucia Azzolina (nella foto).I presidenti di Anci e Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini ed AntonioDecaro, hanno però sottolineato “molte criticità”, ponendo il problema dellerisorse e del personale necessario per la riapertura nel rispetto delleprescrizioni indicate dal Cts. Perplessi i sindacatilNeanche i sindacati del settore sono usciti convinti dall’incontro ed hannoconfermato lo sciopero programmato per lunedì prossimo. Intanto, alla Camera,ieri è stato approvato con la fiducia il Decreto scuola.L’incontro presieduto da Conte, con la presenza delle ministre dell’Istruzione,Azzolina e dei Trasporti, De Micheli, del capo della Protezione civile, AngeloBorrelli, del coordinatore del Cts Agostino Miozzo, dei rappresentanti di entilocali e parti sociali, si è protratto fino a tarda sera. La lezione della didattica a distanzaIn apertura, Conte ha ribadito la linea: nell’emergenza “siamo stati costrettia chiudere la scuola, ma abbiamo tratto una lezione. Siamo stati costretti alladidattica a distanza. Ho sempre avvertito preoccupazione per chi non potevaaccedervi. C’è il tema del divario digitale. Col nuovo anno scolasticol’obiettivo è tornare a scuola in piena sicurezza. La didattica a distanza puòessere un’opportunità in più per potenziare offerta didattica, ma certodobbiamo ritornare in presenza”.Questa linea è stata condivisa dalla ministra Azzolina: “L’obiettivo – haaffermato – è portare tutti a scuola in presenza. Con particolare attenzione aipiù piccoli che hanno sofferto maggiormente in questo periodo”. Quello per lascuola, ha aggiunto, “sarà un piano su più livelli che seguirà l’andamento delrischio di contagio. Sulla scuola stiamo mobilitando risorse per oltre 4miliardi di euro”, ha annunciato. “Ci sarà subito un nuovo stanziamento dialtri 330 milioni per l’edilizia scolastica leggera”, ha aggiunto. “La normacontenuta nel decreto scuola favorirà i lavori dando ai sindaci potere diintervenire”. “Il documento del Cts sulle scuole sarà valutato rispettoall’andamento epidemiologico. Oltre alle mascherine ci sarà possibilità diusare le visiera anche per andare incontro alle esigenze di studenti condifficoltà respiratorie e ipoacusici.Possibili pannelli tra i banchiIl Cts sta valutando anche la possibilità di compartimentare i banchi, condivisori, anche per garantire maggiore sicurezza”, ha detto la ministradell’Istruzione in chiusura del vertice a Palazzo Chigi. Allarme su risorse e organiciMa da Regioni e Comuni è arrivato un allarme su risorse ed organici. “Lariapertura delle scuole a settembre – ha sottolineato Decaro – comporterà moltecriticità, ma è indispensabile e noi non ci tiriamo indietro”.Tuttavia il governo dovrà allargare i cordoni della borsa. Ci sono, ha spiegatoinfatti il presidente dell’Anci, “una serie di necessità urgenti: sbloccodell’assunzione di personale, certezze su risorse per interventi rapidi diedilizia scolastica, riorganizzazione dei servizi di mensa e trasporto, un veropiano dei tempi che consenta di evitare gli spostamenti si concentrino nelleore di punta”.Critici i sindacati. Per il segretario della Cgil Maurizio Landini ed ilsegretario della Flc Cgil, Francesco Sinopoli, “la discussione sulla ripartenzaè importante ma in grave ritardo.