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Edizione del 03/06/2020
Estratto da pag. 1
Centri estivi, riapertura con polemiche. I sindacati: «Mancano programmazione e sicurezza»
Secondo i sindacati le condizioni di sicurezza non sono sufficienti e mancano le precauzioni specifiche per i bimbi 0-3. Per l’ente di piazza de Ferrari, le linee guida sui centri estivi sono quelle decise in Conferenza delle Regioni
Secondo i sindacati le condizioni di sicurezza non sono sufficienti e mancano le precauzioni specifiche per i bimbi 0-3. Per l’ente di piazza de Ferrari, le linee guida sui centri estivi sono quelle decise in Conferenza delle Regioni

Riapertura con polemiche, quella dei centri estivi in Liguria. Dall’1 giugno il servizio può riaprire ai minori da 0 a 17 anni, adeguandosi alle norme di sicurezza anti-contagio disposte dalle linee guida decise in Conferenza delle Regioni. L’ultima ordinanza allega anche la più recente versione delle linee guida, che aggiunge due precisazioni importanti a quelle inizialmente approvate dalla Conferenza: la temperatura corporea per bambini, accompagnatori e operatori non dovrà superare i 37,5 gradi (e non 37,2 come nella versione precedente) per accedere al servizio.

Clicca qui per consultare le Linee guida sulla riapertura dei centri estivi

Regione Liguria, ha fatto sapere l’assessore alla Formazione Ilaria Cavo, emanerà in settimana anche il bando da 6 milioni di euro per gli enti gestori che attiveranno il servizio: contributi che verranno erogati per quota bambino in base alle iscrizioni.

«Gli uffici regionali - spiega Cavo - stanno comunicando tramite Anci a tutti i Comuni e a tutti i rappresentanti degli enti gestori il modello dell’accordo che ogni gestore deve siglare con operatori e famiglie. Con l’assessore Viale abbiamo preparato il documento insieme a enti gestori e sindacati, che hanno avanzato suggerimenti e proposte. L’accordo viene allegato all’ordinanza in modo che tutti gli enti gestori che vogliono avviare un centro estivo possano averlo come riferimento per il patto che devono stringere con famiglie e operatori. All’ordinanza viene allegato anche un modello di presentazione che potranno utilizzare nella comunicazione che dovranno fare al Comune di riferimento per l’inizio dell’attività (“scia”). Anci, che sta collaborando con noi, chiederà ai Comuni di mettere a disposizione una mail per le comunicazioni. Questo insieme di documenti chiarirà agli enti gestori le procedure, tutte discendenti dalle linee guida regionali».

Secondo Cgil, Cisl e Uil non ci sarebbe però alcun accordo con i sindacati ed enti gestori: “Quasi tutte le Regioni hanno agevolato un confronto costruttivo fra gli attori coinvolti, a partire dai pediatri – si legge nella nota sindacale firmata da Fulvia Veirana, Claudio Donatini, Fabio Servidei, rispettivamente segretari regionali Cgil, Cisl e Uil Liguria – Apprendiamo dalle dichiarazioni dell’assessore Cavo che ci sarebbe un accordo con sindacati e enti gestori. Cosa che non ricalca l’esito della lunga riunione tenutasi venerdì 29 nella quale le oo.ss hanno ribadito il mancato recepimento dell’accordo dei gestori e famiglie inteso come addendum all’interno del protocollo quadro con Regione. Non è stato tenuto conto dei modelli organizzativi di produttività tra addetti e utenza da 0 a 3 con un indice 1/3 per bambino, nonché la  mancanza dei dpi quali le mascherine ffp2 per gli addetti. Queste considerazioni sono gli elementi minimi a sostegno di un percorso di apertura dei centri estivi in sicurezza”.

Poca programmazione e precauzioni insufficienti, dunque, secondo i sindacati, che ribadiscono la necessità di far ripartire i centri estivi in sicurezza: “Benché il numero dei contagi sia in discesa ovunque – spiegano – la Liguria continua a essere la regione con l’aumento maggiore, perciò abbiamo chiesto l’adozione di alcuni semplici accorgimenti. Abbiamo chiesto alla Regione un servizio sanitario dedicato al supporto delle attività dei centri estivi e che venissero predisposte norme universali a tutela di lavoratori e famiglie. Abbiamo chiesto che le istituzioni approfondissero le modalità organizzative dei servizi rivolti ai bimbi con età ricompresa fra zero e tre anni, dove non esistono linee guida nazionali e sono in corso approfondimenti medici dovuti all’impossibilità di rispettare le distanze interpersonali e di utilizzo delle mascherine per cui molte altre regioni, fra cui Veneto ed Emili
a Romagna, stanno cercando di individuare le modalità più sicure per i bimbi e per i lavoratori e i volontari coinvolti nelle attività. A tal fine si sono attivati tavoli di confronto con il governo da parte delle oo.ss nazionali”.

“Per ora Alisa – conclude la nota – non ha ancora definito linee guida sanitarie a supporto delle attività estive e l’ordinanza 35 prevede la riapertura dei centri dedicati ai bimbi fra 0 e 3 anni senza precauzioni specifiche e nonostante le preoccupazioni espresse da sindacati e enti gestori. Chiediamo, visto che ci sono tutte le condizioni per organizzare al meglio i servizi, che si faccia tutto il possibile per scongiurare il ripetersi di fatti gravi”.

Regione Liguria ha poi precisato che la nuova ordinanza recepisce le linee guida nuove approvate dalla Conferenza delle Regioni: «Sono linee guida molto ben fatte, serie, prudenti, condivise e costruite dal tavolo tecnico della Conferenza di tutte le Regioni e validate dalla nostra sanità - risponde il presidente Giovanni Toti ai sindacati - Non ne esistono altre. Siamo la prima regione ad applicarle e abbiamo collaborato a costruirle così come abbiamo costruito in Conferenza delle Regioni le linee guida che hanno consentito di riaprire questo Paese».

«C’è un decreto legge del governo – ha poi proseguito Toti - che prevede che le linee guida approvate dalla Conferenza delle Regioni siano applicabili in tutte le regioni: noi stiamo applicando quelle. Ritengo che se si vuole dare un contributo alla ripartenza del Paese, occorrerebbe smorzare le polemiche e aver voglia di costruire insieme le cose. Se poi si potranno migliorare, le miglioreremo, ma riteniamo che quelle linee guida abbiano tutti gli elementi sufficienti a garantire la serenità, la serietà e la sicurezza di bambini e operatori. Non le abbiamo inventate noi in un retrobottega ma sono state validate dal voto unanime della Conferenza delle Regioni».

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