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Edizione del 29/05/2020
Estratto da pag. 1
Fase 2, passaporto sanitario bocciato: Solinas isolato dagli altri governatori
“Non è accettabile che chi ha sottovalutato la portata della pandemia findall’inizio, baloccandosi in ideologici aperitivi pubblici contro la paura,assurga oggi al ruolo di censore delle cautele altrui delineando un contestoinesistente secondo cui sarebbero rivolte a discriminare i milanesi, i lombardio chicchessia”. Lo scrive, in un intervento pubblicato dal Corriere della Sera,il governatore della Sardegna, Christian Solinas ribadendo di volere unoscreening dei turisti per garantire la sicurezza delle vacanze stesse,rispondendo al secco no arrivato dal ministro Boccia al passaporto sanitarioche lo ha efinito ‘anticostituzionale’. Il governatore della Sardegna indiverse interviste rilasciate a quotidiani locali e nazionali ha ribadito lasua posizione, anche se in questo momento non è spalleggiato da altrigovernatori.“La Sardegna – aggiunge Solinas – è una terra antica e fiera e noi sardi siamoun popolo ospitale e generoso, abbiamo dato il sangue dei nostri figli, diun’intera generazione, per definire i confini del nord del Paese nella PrimaGrande Guerra con la gloriosa Brigata Sassari e abbiamo sempre accolto imprese,turisti e investitori da ogni dove”. Intervistato dalla Stampa, Solinasribadisce che “in questo tempo di pandemia la sicurezza sanitaria è uno deiprincipali fattori che influenzano la scelta della vacanza. È una tendenzainternazionale. Basta vedere le Canarie che hanno creato il passaportosanitario digitale. Stessa cosa ha fatto la Corsica. Le isola si tutelano così.Non abbiamo chiesto nulla di impossibile. Solo una cautela in più, ai turistiche vogliamo accogliere a braccia aperte”.Intervistato quindi dal Quotidiano Nazionale, Solinas si rivolge al ministroper gli affari Regionali Boccia che “in preda a un rigurgito neocentralista,solleva un caso inesistente e lo strumentalizza per evitare di discutere nelmerito un problema sotto gli occhi di tutti. La verità è che il 3 giugno èvicino e dal governo non è ancora arrivata una proposta chiara sulle riaperturetra regioni. Ed è singolare che proprio Boccia evochi questioni di presuntaincostituzionalità, dopo che per tre mesi il governo ha derogato a normecostituzionali e diritti fondamentali con atti amministrativi emergenziali.Abbiamo il dovere di bilanciare i diritti costituzionali: la certificazionedello stato di negatività al virus va in questo senso. Se il ministro ècontrario, ci dica a quale alternativa pensa”.LEGGI ANCHE: Fase 2, la polemica tra Sala e Solinas. Zedda: ‘Questi non sono iveri problemi’Il ministro delle Autonomie, Francesco Boccia ieri ha stoppato la guerra tra leRegioni sulle modalità con cui dal 3 giugno sarà possibile tornare a circolareliberamente nel paese, ribadendo la contrarietà del governo alla proposta delgovernatore della Sardegna sul passaporto sanitario. “Rileggete l’articolo 120della Costituzione – ha detto -. Una Regione non può adottare provvedimenti cheostacolino la libera circolazione delle persone”. Il Governo non ha comunqueancora fatto una scelta definitiva su come autorizzare o meno gli spostamentitra regioni e non lo farà prima di domenica, l’obiettivo resta comunque quellodi fare in modo che si possa riaprire in maniera unitaria. “Faremo valutazioniin maniera rigorosa e laica. Ma se tutte le regioni ripartono, ripartono senzadistinzioni – ha ribadito il ministro -. La distinzione tra cittadini di unacittà rispetto all’altra non è prevista, se siamo sani ci muoviamo”. Se questosignifica sbloccare tutto il 3 giugno o rinviare di qualche giorno, lo si sapràall’inizio della prossima settimana e dunque al momento resta in piedi purel’ipotesi di riaprire tutto introducendo una fase di quarantena per chi sisposta, anche se Boccia ha sostenuto che al momento “non siamo in quellacondizione”.LEGGI ANCHE: Fase 2, passaporto sanitario: nuovo no. Ministro Boccia: “Èanticostituzionale”Il Dpcm attualmente in vigore prevede che a partire da martedì i cittadini deipaesi Schengen e della Gran Bretagna potranno circolare liberamente nel nostropaese: andrebbe dunque o prolungato il divieto d’ingresso o prevista anche perloro la
quarentena come per il resto degli italiani. Il governatore dellaLombardia, Attilio Fontana si dice fiducioso che dal 3 non ci saranno piùvincoli per la sua regione: “Sono convinto che i lombardi saranno liberi dicircolare in Italia. I dati sono positivi e in miglioramento. La Lombardiarientrerà sicuramente nel novero delle regioni che avranno libertà dimovimento”.Stessa posizione del governatore ligure Giuseppe Toti. “I dati del Ministero cidicono che per tutti gli indicatori non ci sono allarmi. Questi sono i fatti.Agli altri lasciamo l’allarmismo e il terrorismo”. E Solinas? Il governatoresardo è di fatto isolato: la sua proposta è ferma in commissione sanità dellaConferenza delle regioni e sarà discussa solo il 3, quando le riaperturedovrebbero essere già un dato di fatto.Preoccupati di possibili spostamenti incontrollati i governatori di Sicilia eCalabria, anche se non appoggiano direttamente Solinas sul fronte delpassaporto sanitario. Nello Musumeci non ha escluso che la Sicilia possaripartire qualche giorno dopo, visto che c’è un’ordinanza tutt’ora in vigoreche consente la mobilità infraregionale dall’8 giugno. E il presidente delleCalabria, Jole Santelli chiede al governo di adottare “precauzioni” per chiesce da quelle Regioni dove il contagio è più alto.LEGGI ANCHE: Fase 2, Isola pronta a riaprire i confini. Gimbe: “Bassapercentuale di positivi”primo-piano