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Edizione del 28/05/2020
Estratto da pag. 1
App Immuni, che cosa succede su Android?
Tutte le ultime novità sull’app Immuni e il caso Android sollevato dal CodaconsPer Immuni, la applicazione per il tracciamento dei contagi da Coronavirus,“siamo alle battute finali”. Lo ha annunciato il ministro della Salute RobertoSperanza a inizio settimana ribadendo il ruolo determinante delle Regioni. Ilrilascio dovrebbe avvenire nei prossimi giorni, a inizio giugno. Nel frattempo,Apple e Google hanno rilasciato la tanto attesa tecnologia di contact tracing(su cui si basa anche l’app italiana) per avvisare le persone che potrebberoessere state esposte al coronavirus. Poi è stato pubblicato il codice sorgentedelle versioni iOS e Android dell’app Immuni.Fonti giornalistiche hanno riportato oggi che l’app Immuni potrebbe esseresperimentata non in tre, come inizialmente previsto, bensì in sei Regioni.Passi avanti dunque, ma gli interrogativi e i nodi intorno all’app di contacttracing italiana aumentano anziché diminuire.Le Regioni sono allineate sulla promozione dell’app del governo? Dall’avviodella sperimentazione, l’app sarà comunque accessibile a tutti, su basenazionale? E cosa è successo negli smartphone con sistema operativo Android dalrilascio dell’Api di Apple e Google?Ad ogni modo prima del rilascio dell’applicazione servirà ottenere il vialibera da parte del Garante della Privacy sulla Dpia (la Valutazionedell’impatto sulla protezione dei dati) la cui gestione spetta al ministerodella Salute, titolare del trattamento dei dati.Ecco i dettagli.COSA HA DETTO IL MINISTRO SPERANZA“Ci auguriamo che il massimo numero [delle persone] possa decidere discaricarla, e sarà uno strumento in più”. Aveva dichiarato il ministro dellaSalute Roberto Speranza a Sky tg24 a inizio settimana. Ribadendo comunque chesi tratta di “un pezzo di una strategia complessiva”. “C’è un confronto incorso con le Regioni che poi avranno un ruolo determinante. Ma non basta unsolo punto, c’è bisogno di una strategia che comprende la app, i testsierologici, il rafforzamento del nostro sistema ospedaliero, e anchedell’assistenza territoriale e domiciliare”.LA SPERIMENTAZIONE NELLE REGIONISecondo fonti giornalistiche odierne, l’app Immuni potrebbe essere sperimentatain sei Regioni anziché in tre (Liguria, Abruzzo e Puglia). Si allarga quindi ilnumero dei territori coinvolti, rispetto alle indicazioni iniziali, nel testdell’applicazione per il contact tracing.PARERI DISSONANTIEppure le Regioni non hanno dimostrato finora coerenza e condivisione diutilizzo (e utilità) dell’app Immuni.A partire dalla Liguria (una delle Regioni in cui partirà la sperimentazione).“Alla richiesta del Ministro degli Affari Regionali circa la possibilità che laLiguria sia tra le Regioni capofila della sperimentazione del App Immuni, laPresidenza della Regione ha manifestato una disponibilità, ove vi siano lecondizioni, ancora tutte da appurare”. Lo precisazione dalla Regione Liguria ègiunta infatti dopo il parere contrario espresso dall’assessore alla Sanitàdella Liguria Sonia Viale in un post sulla sua pagina Facebook datato 26maggio.“App Immuni? No grazie. Per quanto mi riguarda i liguri non saranno le cavie diun governo che improvvisa anche sull’App Immuni”. Aveva scritto lavicepresidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Viale. Aggiungendoche “se poi anche il Presidente della Conferenza delle Regioni Bonaccini inpratica ha bocciato l’App Immuni presentata ieri dal Governo alle Regionidicendo che fa fatica a capire cosa è e cosa sarà, ci sarà un motivo”.A differenza di quella ligure, si è mostrata convita dell’utilità dell’App laRegione Puglia. “Potrà essere uno strumento a supporto delle attività dicontact tracing svolte quotidianamente dai dipartimenti di Prevenzione nellalotta all’ epidemia da Covid 19”, ha dichiarato il professore Pier LuigiLopalco, dirigente del coordinamento per le emergenze epidemiologiche dellaRegione a Quotidiano di Puglia.Resta scettico il presidente della Regione Veneto Luca Zaia.  “Ieri abbiamoavuto due videoconferenze, una con il governo, alla presenza dei ministriPisano e Boccia. Abbiamo parlato della app Immuni: la sperime
ntazione ci vedefuori. Si sono candidate Puglia, Abruzzo e Liguria. Non ho capito quale sia illivello di gestione della banca dati, soggetto privacy. Sembra chesperimentazione debba durare una settimana. Io mi fermo qui. Noi abbiamo ilnostro cruscotto di biomonitoraggio. Vogliamo aggiungere anche l’autodiagnosi”.Ha dichiarato oggi in conferenza stampa Zaia, ribadendo la posizione dellasettimana scorsa.LA TIMELINE PER L’AVVIO DELL’APP DI CONTACT TRACINGAl di là della sperimentazione, il dicastero guidato da Speranza sta limando ildocumento da inviare al Garante della Privacy. Si tratta infatti di unpassaggio fondamentale per rispondere alle questioni sollevate dall’autoritàguidata da Antonello Soro, che aveva fortemente sottolineato la necessità chel’app fosse volontaria e che soprattutto non utilizzasse alcun tipo digeolocalizzazione.Sarà l’ok di Soro l’ultimo tassello per vedere Immuni operativa. Dal latotecnico, in questi giorni  si sono fatti passi avanti.PUBBLICATO IL CODICE SORGENTE DI IMMUNINella notte tra domenica e lunedì sono stati pubblicati su Github, lapiattaforma dove gli sviluppatori da ogni parte del mondo possono confrontarsisu progetti specifici, alcuni i documenti sul funzionamento del softwaredell’app per il contact tracing scelta dal governo. (Qui per leggerel’approfondimento di Umberto Rapetto sul codice sorgente di Immuni).L’API DI APPLE E GOOGLEMa già dal 20 maggio Google e Apple hanno messo a disposizione deglisviluppatori di Immuni l’aggiornamento del loro software per facilitare lacomunicazione tra dispositivi Android e iOS tramite Bluetooth, mettendo così lapalla nel campo dei vari sistemi sanitari nazionali che hanno chiesto la lorocollaborazione.IL RILIEVO DEL CODACONSE proprio da quel momento gli utenti degli smartphone Android hanno notatoqualcosa di nuovo tra le impostazioni dell’account. Come ha rivelato ilCodacons, che in questi giorni sta ricevendo le segnalazioni degli utenti chedenunciano l’attivazione automatica sui propri smartphone con sistema operativoAndroid, di servizi legati al Covid-19, senza le dovute informazioni circa lefinalità dei medesimi servizi.“Molti utenti segnalano come sui propri telefonini, nella schermata dei serviziGoogle, sia apparsa in queste ore la voce ”Notifiche di esposizione alCovid-19”, servizio attivato in modo automatico e all’insaputa dei possessoridei dispositivi, e di cui non si conoscono né le caratteristiche, né lefinalità m non è chiaro ad esempio né quando né come avrà termine l’utilizzo ditale servizio che, una volta attivato sui cellulari, potrebbe comunque essereidoneo ad inviare informazioni senza il necessario consenso e volontàdell’utente”.Per questo il Codacons ha presentato una istanza a Google e Samsung chiedendodi provvedere a fornire adeguata informativa agli utenti circa le modifiche cheverranno apportate sui propri dispositivi, anche per l’utilizzo della AppImmuni, dando precise avvertenze su tutte le funzionalità del servizio pergarantire la sicurezza delle informazioni, la libertà del consenso prestato, itermini e le condizioni di utilizzo, i sistemi messi in atto per garantire laprivacy degli utenti. Al Garante per la protezione dei dati personali ilCodacons ha invece chiesto di accertare, secondo le proprie competenze, se lemodalità di avvio ed installazione dell’applicazione siano conformi aiprovvedimenti adottati in materia.[API-APPLE-GOOGLE-scaled] • Facebook • Twitter • LinkedIn • WhatsApp • Gmail • Facebook MessengerISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTERIscriviti alla nostra mailing list per ricevere la nostra newsletter[ ][ ][Iscriviti Ora]Iscrizione avvenuta con successo, ti dovrebbe arrivare una email con la qualedevi confermare la tua iscrizione. Grazie, il tuo Team Start MagazineErroreRispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email aTerziTags: app anti covid-19App Immuniapp per il contact tracingapple googleBendingSpoonscontact tracingnewsletterRoberto Speranza