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Edizione del 26/05/2020
Estratto da pag. 1
Dieci domande sul Recovery fund e sul bilancio UE
Cristina Petrachi | 26 Maggio 2020 | Studi e Opinioni | submit to redditCrpm: 10 domande su recovery fund e bilancio ueIn attesa di vedere quale saràla proposta della Commissione sul Recovery fund, la Conferenza regioniperiferiche e marittime fa il punto sulle proposte presenti sul tavolo trapiano per la ripresa e bilancio pluriennale, e solleva dieci questioni chiaveper il futuro dell’Ue, inclusa quella su come saranno assegnati i fondi per lacoesione tra le regioni.> Coronavirus: da CRPM tre scenari su politica coesione e bilancio UE 2021-2027Occhi puntati su Bruxelles. È prevista per domani, infatti, la presentazionedella proposta della Commissione sul prossimo bilancio pluriennale e sulRecovery fund, lo strumento destinato a sostenere la ripresa economica dell’UEcolpita dalla pandemia.Una tappa fondamentale per il futuro dell’Unione su cui, però, si profila unoscontro tra i paesi meridionali (tra i più colpiti dalla crisi) e il blocco deic.d paesi frugali che propongono solo prestiti (e non sovvenzioni) e pongonocondizioni. Nel mezzo, la proposta franco-tedesca di un Recovery fund da 500 miliardi e chedovrebbe costituire la base di mediazione tra i due fronti.Nell'attesa di capire come evolverà la situazione, la Conferenza delle regioniperiferiche e marittime (Crpm) pubblica una nota tempestiva sul futuro bilanciopluriennale, a cui sarà ancorato anche il Recovery fund, e pone dieci domandechiave.Cosa c’è sul tavoloRipercorrendo velocemente le tappe che portano alla riunione di domani, sicomincia dal 23 aprile quando il Consiglio dell’Ue ha dato mandato allaCommissione di preparare una versione aggiornata del prossimo bilanciopluriennale 2021-2027.Il 18 maggio, poi, è stata la volta della proposta franco-tedesca su unRecovery fund da 500 miliardi di euro, a cui il 23 maggio, è seguita lareazione dei paesi frugali che non vogliono sovvenzioni, ma chiedono solol'erogazione di prestiti a fronte di una serie di condizioni.Un quadro magmatico, insomma, che suscita molti interrogativi su come andrannole cose e su come sarà in definitiva il futuro che ci aspetta nei prossimianni.> Gentiloni, non c'e' spazio per i paradisi fiscali in UELe dieci domande della Crpm sul prossimo bilancio Ue e sul Piano per la ripresaDavanti ad uno scenario così fluido, la Crpm solleva dieci domande cheriguardano il futuro bilancio pluriennale e il tanto atteso piano per laripresa e che, a seconda della risposta, tracciano scenari diversi su comecambierà l‘Ue e su quanto saranno lunghe e divergenti le conseguenze dellapandemia tra le regioni europee.La Commissione farà una proposta veramente ambiziosa?La prima domanda che si pone la Crpm riguarda i fondi. A seconda di quantofinirà in pentola, infatti, il Recovery fund avrà un impatto più o meno ampio.Rispetto alla proposta spagnola di un fondo da 1,5 trilioni di euro, quellafranco-tedesca appare certamente più modesta ma potrebbe rappresentare anchel’occasione per una vera svolta europea perché in parte si basa già sui pianidella Commissione per aumentare le dimensioni del bilancio per il 2021-2027, edall’altra anticipa gran parte del finanziamento aggiuntivo all'inizio delperiodo di programmazione attraverso i programmi europei esistenti.Quale sarà l’equilibrio tra l’affrontare l’effetto a breve termine della crisie il realizzare gli obiettivi di lungo periodo esistenti a livello europeo?Il secondo quesito sollevato dalla Crpm riguarda il rapporto tra le misure percontrastare la crisi causata dal coronavirus e il green deal. Su questo leintenzioni della Commissione (ma anche della Germania) sembrano chiare: laripresa economica - ha infatti affermato Ursula von der Lyen - passerà per ilgreen deal.Quello che resta da chiarire, però, sono le relazioni tra il piano per laripresa e il bilancio pluriennale, soprattutto se si parla di obiettivi. Suquesto punto la Crpm cita l’istituto Jacques Delors che propone di concordareall'inizio un pacchetto di risanamento per affrontare l'impatto della crisiCovid-19, prima di passare all'adozione di un bilancio Ue di lungo termine apartire dal 2022, co
n l'attuale quadro pluriennale prorogato di un anno.Il nuovo bilancio 2021-2027 sarà adottato "rapidamente", oppure verrà estesol’attuale bilancio 2014-2020?Nonostante la proposta franco-tedesca si mostri ottimista sulle tempistiche perun rapido accordo sia sul nuovo blanco pluriennale, sia sul Recovery fund, laCrpm ricorda come nel precedente settannato i tempi di approvazione furonomolto lunghi. Un elemento da tenere a mente e a cui si somma l'incognita suitempi per la modifica dei massimali di risorse proprie che richiederebbe laratifica da parte dei parlamenti nazionali.Secondo la Crpm, quindi, sarebbe meglio estendere l’attuale quadro, chedovrebbe affrontare però il problema Brexit (l’uscita del Regno Unito, infatti,lascerebbe un buco per il bilancio di emergenza 2021 che andrebbe colmato daipaesi restanti).La contrazione dell'economia inciderà sul bilancio dell'UE in termini divolume?Non meno rilevante è anche la quarta domanda, che si interroga su quanto siridurrà il nuovo bilancio alla luce del crollo del Pil in tutti gli statimembri, nonostante il presumibile aumento della quota di budget coperto conrisorse proprie.Gli aiuti del Recovery fund saranno prestiti o sovvenzioni?Rispetto al Recovery fund, la domanda cruciale è sicuramente quella cheriguarda la forma dei futuri aiuti. Rispetto alla proposta franco-tedesca cheprevede un mix di prestiti e sovvenzioni (in una percentuale ancora da definireperò), i paesi frugali fanno muro e propongono solo prestiti. Come sciogliereil nodo sarà il punto principale dei negoziati.Come funzionerà il "frontloading"?La sesta domanda della Crpm riguarda il frontloading, cioè il meccanismo dianticipo dei fondi previsto dal piano franco-tedesco.Se il tema di anticipare le risorse sembra un’idea ormai piuttosto matura,quando e come questo avverrà è ancora tutto da decidere ed è strettamenteconnesso anche all’eventuale proroga del bilancio attuale, ovvero all’avvio delnuovo.Quali saranno le relazioni tra il piano di risanamento, il Bicc e il programmadi sostegno alle riforme e come sarà collegato il piano di risanamento allagovernance economica dell'Ue?Piuttosto complessa è anche la settima domanda sul possibile ruolo sia delProgramma di sostegno alle riforme (Rsp), sia dello Strumento di bilancio perla convergenza e la competitività per l'area dell'euro (Bicc) all’interno delpiano per la ripresa. Sembra infatti che l’intenzione della Commissione sia diusare anche questi due strumenti per sostenere la ripresa economica, ma ad ogginon è chiaro come.I nodi da sciogliere infatti sono ancora numerosi, a partire dalla dotazionedegli strumenti, dalla possibile revisione delle loro disposizione, così comedi un loro potenziale adeguamento per dirottare le risorse verso i paesi piùcolpiti. Particolarmente complesso, inoltre, è il tema della condizionalità cheriguarda parte di questi strumenti e sulla quale i paesi del sud sono pronti adare battaglia, a cominciare dall'Italia che non intende accettarecondizionalità per accedere alle risorse.Come saranno spesi i finanziamenti extra nell'ambito della politica dicoesione?L’ottava domanda sposta il focus sulla politica della coesione, interrogandosisu quale sarà il suo ruolo nei programmi di ripresa. In particolare su questofronte bisognerà capire come saranno spesi i finanziamenti "extra" in relazioneagli obiettivi già esistenti, se l'architettura della politica di coesionecambierà per adattarsi a questi sviluppi, così come capire che ruolo avrà lapolitica di coesione nel lungo periodo rispetto a temi come il green deal.I metodi di assegnazione delle risorse della politica di coesione cambierannoin modo da intercettare i territori più colpiti? E quali indicatori sarannoutilizzati?Sempre sul fronte “coesione”, poi, un altro integrativo riguarda il metodo chesarà usato per allocare i fondi tra le regioni, in modo da sostenere la ripresaeconomica dopo la pandemia. Se sul principio (dare più soldi alle regioni piùcolpite) sembra che non ci siano obiezioni, resta ancora da decidere come fare.Le opzioni sono diverse (creare un nuovo fondo "COVID" con
una propriametodologia di allocazione basata sull'impatto della crisi sulle economieregionali, oppure modificare il metodo attuale di assegnazione, includendovinuovi indicatori in modo da orientare i finanziamenti verso le regioni piùcolpite). Indipendentemente da come fare, però, restano diversi punti aperti: • Fino a che punto si potranno spostare i finanziamenti dai paesi dell'Europa centrale e orientale ai paesi più colpiti come Spagna o Italia? • Inoltre molte delle regioni più colpite (come la Lombardia, l’Ile de France, Madrid) sono anche le regioni più ricche di questi paesi in cui viene prodotta una parte consistente del Pil. Sostenere la ripartenza risulta quindi cruciale per la ripresa economia. D’altra parte, però, il lockdown ha causato ancora più problemi nelle regioni più deboli (pensiamo al nostro Sud), con un picco atteso nelle disparità territoriali. In tale contesto, quindi, il metodo di assegnazione dovrebbe trovare un delicato equilibrio tra i due aspetti. • Infine: la crisi causerà un grande rimpasto in tutte le categorie di regioni, con il declassamento di diverse di loro? E in che modo la Commissione ne terrà conto, considerando che i dati sul Pil saranno disponibili a febbraio 2021, quando il negoziato sul bilancio dovrebbe essere chiuso?Quale sarà impatto sulla programmazione dei fondi della politica di coesione?Infine la decima domanda, anche se di natura tecnica, rischia di avereconseguenze molto concrete. Dato che il nuovo bilancio e il piano per laripresa avranno implicazioni sulla programmazione della politica di coesione2021-2017, la Crpm si chiede se le modifiche ai regolamenti saranno talmentesostanziali da richiedere una nuova procedura legislativa, con il rischio diaumentare il ritardo.> Bilancio UE 2021-27: le Regioni contro i tagli alla politica di coesioneIn attesa di vedere come andranno i negoziati, il futuro della politica dicoesione sarà deciso nei prossimi e da questo dipenderà molto che tipo diEuropa avremo. • Bilancio UE • Fondi UE 2021-2027 • Aiuti coronavirus