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Edizione del 25/05/2020
Estratto da pag. 1
Coronavirus, le Regioni al ministero: “Obbligatorio il vaccino anti influenzale” - Ultime notizie di cronaca e news dall`Italia e dal mondo
TORINO. Il tema si sera già posto questo autunno: distinguere i sintomi dell’infezione da coronavirus da quelli dell’influenza “domestica”, per molti versi sovrapponibili. Un problema nel problema per il personale sanitario, chiamato ad affrontare un’emergenza senza precedenti. Ma a quale punto era troppo tardi per ragionare con il senno di ...
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TORINO. Il tema si sera già posto questo autunno: distinguere i sintomi dell’infezione da coronavirus da quelli dell’influenza “domestica”, per molti versi sovrapponibili. Un problema nel problema per il personale sanitario, chiamato ad affrontare un’emergenza senza precedenti. Ma a quale punto era troppo tardi per ragionare con il senno di poi: bisognava remare, e alla svelta, per dare una risposta alla rapida saturazione delle terapie intensive.

La lotta al Covid nella fase 3

Ora che l’epidemia sembra in remissione, si pensa al futuro prossimo. Non tanto alla Fase 2, in corso, ma alla Fase 3, con riferimento alla prospettiva di una nuova ondata epidemica attesa da settembre in avanti. In quest’ottica si spiega la richiesta avanzata pochi giorni da Luigi Icardi, assessore della Sanità piemontese e coordinatore della Commissione Salute, al ministro della Salute Roberto Speranza e a Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni. Obiettivo: attrezzarsi per rendere obbligatoria al prossimo giro la vaccinazione anti-influenzale, almeno per determinate categorie, oggi raccomandata (e gratuita) per le fasce più anziane della popolazione.

La richiesta delle Regioni

Poche righe, estremamente chiare. “Le Regioni ritengono opportuno e necessario un intervento normativo a livello nazionale che introduca, in via straordinaria, l’obbligatorietà del vaccino per ampie fasce della popolazione (ad esempio over 60, operatori sanitari e forze dell’ordine), esclusivamente per quest’anno, in  in relazione alla fase emergenziale , per rendere più agevole l’identificazione dei casi Covid, evitando allo stesso tempo un sovraccarico delle strutture ospedaliere – si legge nella lettera firmata da Icardi -. E’ altresì auspicabile una procedura di acquisizione a livello nazionale per garantire i quantitativi necessari a tutte le Regioni”.

Prima regola, la prevenzione

Il Ministero sembra orientato in questa direzione. In ogni caso, il messaggio è chiaro: in attesa del vaccino contro il Covid si punti su quello anti-influenzale: per evitare al virus di tornare ad avanzare giocando sugli equivoci, sintomatologici, e per risparmiare al sistema sanitario problemi aggiuntivi a quelli che potrebbe nuovamente trovarsi ad affrontare. Se è per questo, non sarebbe male prevedere l’obbligatorietà anche del vaccino contro lo pneumococco. In ogni caso, prevenire è meglio.



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