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Edizione del 25/05/2020
Estratto da pag. 1
“Con Zaia ci confrontiamo costantemente, perché le nostre regioni sono confinanti e abbiamo dovuto affrontare problemi analoghi”, risponde il presidente alla domanda su un possibile asse politico
BOLOGNA – “Il coronavirus non è di destra o di sinistra”, risponde così il presidente Pd della Regione Emilia Romagna in un’intervista al Corriere della sera a una domanda su presunto asse che si sarebbe creato con il governatore leghista del Veneto. “Sono quasi tre mesi che gestiamo una crisi senza precedenti. Prima l’emergenza sanitaria, poi la riapertura e la ripartenza. Con Zaia ci confrontiamo costantemente, perché le nostre regioni sono confinanti e abbiamo dovuto affrontare problemi analoghi che non sono né di destra, né di sinistra”, ha spiegato. Sulla riapertura alla mobilità tra regioni, Stefano Bonaccini ha ricordato che è troppo presto per una valutazione: “Al 3 giugno mancano dieci giorni, il quadro si chiarirà in fretta. Credo si debba centrare un solo obiettivo: adottare soluzioni praticabili, efficaci e chiare”. E sull’azione di governo nella gestione dell’emergenza covid e di un possibile rimpasto tra i ministri taglia corto: “Il governo ha fatto bene nella gestione dell’emergenza sanitaria. Adesso serve una forte accelerazione su rilancio dell’economia e tutela del lavoro, progettando il futuro. Conte sta dimostrando di saper far bene. Non ha bisogno dei miei consigli, valuterà lui se la squadra è adeguata o serve un tagliando”. Infine, sulle tre T (tracciare , testare, trattare) il governatore assicura: “In Emilia-Romagna abbiamo avviato uno screening che ci porterà a più di mezzo milione di test sierologici. Ciò ci permetterà di mappare l’andamento epidemiologico come forse nessun’altra zona del Paese. E aumenteremo i tamponi: questa settimana arriveranno i macchinari per raddoppiarli”, si legge nel post della pagina di Stefano Bonaccini.
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