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Dir. Resp.
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Edizione del 25/05/2020
Estratto da pag. 1
Bonaccini con Zaia “stesso fronte” (senza Lombardia)/ Anti Conte-Salvini, ‘fase 2’ Pd
Pubblicità[INS::INS]«Sono quasi tre mesi che gestiamo una crisi senza precedenti. Prima l’emergenzasanitaria, poi la riapertura e la ripartenza. Con Zaia ci confrontiamocostantemente, perché le nostre regioni sono confinanti e abbiamo dovutoaffrontare problemi analoghi che non sono né di destra, né di sinistra. Ilresto, davvero, non mi interessa granché», le parole di Stefano Bonaccininell’intervista di oggi al Corriere della Sera assumono una doppia valenza.Prima di tutto sanitaria-organizzativa: l’Emilia Romagna punta come il Veneto(ma non seguendo la Lombardia) a sfidare il Governo Conte per mantenerel’autonomia della Sanità, per avere subito le riaperture tra le Regioni,lamentando carenze organizzative a livello centrale e spingendo affinché questoPaese si metta in moto al più presto possibile. Ma è poi sul fronte politicoche le parole del Governatore dem possono avere un peso “importante” nellosviluppo dei prossimi mesi: «Adesso c’è un Paese da rimettere in moto. Il Pd haun segretario che stimo e di cui sono amico, Nicola Zingaretti. Traccerà lui lastrada più giusta, io sono pronto a dare il mio contributo se servirà, ora peròle priorità che ho davanti come presidente di Regione sono altre».Pubblicità[INS::INS]IL “PIANO” NAZIONALE DEL NUOVO PD?A livello esplicito Bonaccini loda tanto Zingaretti quanto il Premier Conte peril lavoro fatto dal Governo nell’emergenza coronavirus, ma non mancano le“mini” (ma significative) “stilettate” lanciate nel suo discorso al CorSera: «adesso serve una forte accelerazione su rilancio dell’economia e tutela dellavoro, progettando il futuro. Conte – prosegue Bonaccini – sta dimostrando disaper far bene. Non ha bisogno dei miei consigli, valuterà lui se la squadra èadeguata o serve un tagliando». La spinta assieme al Veneto di Zaia perdefinire punti chiari e comuni a livello di tutte le Regioni per le riaperturee gli spostamenti anche dal 3 giugno in poi, non fa che confermare come l’area“moderata” dei territori locali concordi praticamente su tutto e lavori beneassieme: che sia un “avvertimento” per un possibile futuro di “coalizionenazionale”?Pubblicità[INS::INS]La fantapolitica esiste, per carità, ma non sono poche le trame di questeultime settimane che delineano un futuro “diverso” per il Pd e per la stessaLega, lontani da Conte, Salvini e dallo stesso Zingaretti: in un quadropresente e non scartato dal Quirinale vi sarebbe quel Governo di unitànazionale che possa proseguire con un mandato di 3-4 riforme necessarie perrilanciare il Paese. Ed è allora che il futuro di Conte sarebbe lontano daPalazzo Chigi, con invece una strana ma possibile sinergia anche tra Pd e Legaper estromettere da un lato la parte più “sovranista” e dall’altro l’area piùvetero-sinistra-sindacalista. Il tutto però prevede che alla guida rispettivadi dem e leghisti non vi siano gli attuali vertici: ed è così che si ritorna aZaia e Bonaccini, la strana coppia. Se sarà fantapolitica o qualcosa di piùsaranno però i prossimi mesi a decifrarlo per bene…© RIPRODUZIONE RISERVATA