cagliaripad.it
Dir. Resp.
Tiratura: n.d. - Diffusione: n.d. - Lettori: n.d.
Edizione del 25/05/2020
Estratto da pag. 1
Fase 2: riaprono piscine a palestre in tutta Italia, tranne in Lombardia
Dopo mesi di chiusura e di allenamenti portati avanti tra le mure domestiche,da oggi si potrà nuovamente accedere a palestre, piscine e circoli sportiviDaRedazione Cagliaripad-25 Maggio 2020[1d5fa2796bb512019708cf001f7ef4fa]Foto Ansa Dopo mesi di chiusura dovuti all’emergenza sanitaria e di allenamenti portatiavanti tra le mure domestiche, da oggi si potrà nuovamente accedere a palestre,piscine e circoli sportivi in tutta Italia.Da qui la pioggia di restrizioni e norme introdotte per la fase 2, che in partecambieranno il modo di allenarsi. Succederà ad esempio negli sport cheprevedono attività a stretto contatto con un’altra persona, pur non essendosport di gruppo, come la ginnastica ritmica che quindi eliminerà per ora quegliesercizi. Molti limiti anche per il nuoto, non a caso parecchie piscine siprenderanno altri giorni prima di ricominciare al 100% e in sicurezza. Di certole attività sportive resteranno chiuse in Lombardia fino al 31 maggio. Loprevede l’ordinanza firmata dal presidente Attilio Fontana che sceglie laprudenza, convinto della priorità sicurezza nella terra più colpita dal virus.Altra eccezione è la Basilicata: il governatore Vito Bardi ha rinviatol’apertura al 3 giugno. Tante le critiche ricevute, compresa quella del sindacodi Potenza Mario Guarente che ha definito l’ordinanza regionale “ingiustificatae immotivata”, per cui si valuteranno i dati per provare ad anticipare laripresa al 26 maggio.Prendono tempo anche le piscine e palestre comunali di Bologna, chiuse fino afine mese per definire i protocolli di sicurezza con i gestori. Per tuttiinfatti sarà una nuova vita, fatta di obblighi di legge, cautele, tempi che siallungano e clienti che si riducono o si diradano. Il nuovo ‘codice’ sono lelinee guida aggiornate e approvate dalla Conferenza delle Regioni e poi attuatenel dettaglio attraverso protocolli ad hoc per garantire l’allenamento insicurezza per clienti e istruttori. D’ora in poi, parola d’ordine diventerà‘prenotare’ corsi e lezioni, in modo da evitare il più possibile gliassembramenti e migliorare la gestione degli spazi. Le novità comincerannodalla porta: sia in palestra che in piscina si entrerà con la mascherina. Altroobbligo, disinfettarsi le mani all’ingresso e uscendo, grazie ai dispenser,spesso preferiti ai guanti.E’ prevista, ma non obbligatoria, la misurazione della temperatura contermoscanner per non far entrare chi ha più di 37 gradi e mezzo. In ogni caso,all’ingresso i clienti dovranno firmare un’autocertificazione sulle propriecondizioni di salute (se hanno contratto il Covid, se hanno fatto la quarantenaecc) e i gestori delle attività conserveranno i dati per 14 giorni. In palestrasaranno richieste scarpe ginniche ‘dedicate’. Step successivo sono glispogliatoi: si entrerà pochi per volta (ma alcuni potrebbero restare chiusi),si starà a un metro di distanza e i vestiti andranno messi nelle proprie borse,lasciate negli armadietti. Durante gli esercizi i clienti staranno lontanialmeno 2 metri fra loro e non avranno l’obbligo della mascherina.In piscina la superficie a disposizione di ognuno arriverà a 7 metri quadrati,mentre dovrà esserci almeno 1 metro e mezzo fra sdraio e lettini delle persone,se non sono conviventi. In più una differenza: gli istruttori di nuoto dovrannoavere la mascherina anche se non a stretto contatto con gli utenti. Su questomolti gestori di piscine non nascondono le riserve, considerando il caldo chec’è normalmente a bordo vasca e il rischio che non si senta bene la vocedell’allenatore. Alle piscine sono richieste analisi chimiche, oltre allebatteriologiche e, per tutti vale l’obbligo di disinfezione degli attrezzi (daquelli in sala pesi ai galleggianti in acqua) a ogni uso o a fine giornata sepresi solo da un cliente.Cambierà pure l’accesso alle docce: consentito a ‘numero chiuso’, oppure nellepalestre ridotto al minimo ad esempio per chi fa sport in pausa pranzo e dovràtornare in ufficio, non certo sudato o in tuta.