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Edizione del 23/05/2020
Estratto da pag. 1
Milano, 23 mag. (Adnkronos) - "La prima domenica dopo la scoperta del paziente zero di Codogno, e cioè il 23 febbraio, abbiamo convocato tutti i rappresentanti della medicina privata, che si sono messi a disposizione, raddoppiando posti letto e mandando medici in prima linea". Lo afferma il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in un'intervista a Repubblica, rispondendo all'ex presidente della Regione, Roberto Formigoni, secondo il quale Fontana avrebbe chiesto troppo tardi l'aiuto della sanità privata nell'emergenza coronavirus.
In ogni caso, continua, "da questa emergenza non si possono fare valutazioni sulla medicina territoriale. La situazione è degenerata in modo tale che i medici di base non avrebbero potuto fare niente. Dalle terapie intensive ci parlavano di scosse telluriche, cioè arrivavano all’improvviso 30, 50, 70 persone che non respiravano. Poi l’ondata passava e due giorni dopo ecco l’altra scossa, con decine di persone tutte insieme. Se uno va dal medico di base e non respira, che cosa può fare un medico, che manco ha le mascherine per lui, se non mandarlo in ospedale?".
Per Fontana "dentro questa calamità e con i numeri pazzeschi potevamo solo ospedalizzare chi stava malissimo e chiudere gli altri in casa. Ed è grazie all’isolamento che l’indice di contagio è passato da più del 3 per cento allo 0,51 di poche ore fa.