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Edizione del 22/05/2020
Estratto da pag. 1
Le indicazioni del Ministero dell`Interno ai Prefetti per la rimodulazione dei controlli anti Covid-19
La Circolare inviata dal Ministero dell''Interno ai prefetti per l''esecuzione delle misure anti Covid-19
I prefetti debbono assicurare, informandone preventivamente il

ministro dell’Interno, l’esecuzione delle misure anti Covid-19 e

possono avvalersi delle Forze di polizia, eventualmente con il

concorso del corpo nazionale dei Vigili del fuoco. Per la tutela

della salute e della sicurezza dei luoghi di lavoro, gli stessi

prefetti possono avvalersi dell’Ispettorato nazionale del lavoro,

nelle articolazioni territoriali, e del comando Carabinieri per la

tutela del lavoro. Inoltre, possono avvalersi  del personale

dei corpi di Polizia locale, muniti della qualifica di agente di

pubblica sicurezza, e delle Forze armate.

Circolare del Ministero dell'Interno

È quanto richiama la circolare 19 maggio 2020 che

il ministero dell'Interno ha diramato ai prefetti

fornendo indicazioni applicative sul decreto legge 16 maggio 2020, n.

33 e sul decreto del Presidente del Consiglio dei

ministri del 17 maggio 2020.

Esigenza di ricalibrare i controlli

La graduale ripresa delle attività commerciali e sociali potrà

determinare l’esigenza di ricalibrare i controlli anti

Covid-19 e di rimodulare l’impiego del personale delle

Forze armate, già impiegato nell'Operazione Strade sicure. Inoltre,

una crescente attenzione dovrà essere rivolta alla possibile

ricomparsa di fenomeni delittuosi e di criminalità diffusa e, con

la crescita del traffico stradale, sarà necessario intensificare i

servizi di sicurezza stradale.

Queste le ulteriori indicazioni contenute nella circolare del Capo

di Gabinetto Matteo Piantedosi.

Spostamenti senza limitazioni in territorio regionale

La stessa circolare evidenzia che, partire dal 18 maggio, le

persone possono spostarsi senza alcuna limitazione nel

territorio regionale. Stato e regioni possono adottare o

prorogare misure che limitano la circolazione, sempre nel

territorio regionale, in caso si registri un aggravamento della

situazione epidemiologica. 

Spostamenti tra regioni vietati sino al 2 giugno

Gli spostamenti delle persone tra regioni

restano vietati fino al 2 giugno, così come quelli da e per

l'estero, tranne che per comprovate esigenze lavorative, di

assoluta urgenza o per motivi di salute. Vietato anche lo

spostamento dall'abitazione per le persone sottoposte a quarantena

perché positive al Covid-19. La circolare segnala poi che eimane

consentito il rientro presso il proprio

domicilio/abitazione/residenza. 

Manifestazioni, eventi e spettacoli

Manifestazioni, eventi e spettacoli di

qualsiasi natura, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, possono

svolgersi in base all'andamento dei dati sui contagi, secondo

modalità stabilite con provvedimenti statali, fatto sempre salvo il

divieto di assembramenti. Il sindaco potrà disporre la chiusura

temporanea di aree aperte al pubblico, quando non sia possibile

rispettare la distanza di almeno un metro tra le persone.

Accesso a parchi e giardini

L'accesso in aree pubbliche come parchi e

giardini è consentito rispettando il distanziamento

sociale, vietati gli assembramenti. I minori possono accedere alle

aree gioco e, dal 15 giugno, bambini e ragazzi potranno frequentare

luoghi destinati ad attività ludiche, ricreative ed educative, come

i centri estivi, sempre alla presenza di operatori dedicati e

rispettando i protocolli di sicurezza predisposti in conformità

alle linee guida del dipartimento della Famiglia.

Attività commerciali al dettaglio

La circolare segnala poi che possono ripartire le

attività commerciali al dettaglio. Devono

assicurare l’ingresso dilazionato dei clienti e la distanza

interper
sonale. Non sarà possibile sostare nei locali più del tempo

necessario all’acquisto dei beni.

Attività economiche, produttive e sociali

Le attività economiche, produttive e sociali

devono rispettare i protocolli o le linee guida per la prevenzione

del contagio nel settore di riferimento, adottati dalle regioni o

dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome, nel

rispetto dei principi stabiliti a livello centrale. È quindi

previsto un regime di controllo sulle condizioni di sicurezza nei

luoghi di lavoro, ma è affidata alle regioni l'individuazione delle

misure di prevenzione o riduzione del contagio. In assenza di linee

guida e protocolli regionali, vengono applicati quelli di livello

nazionale.

 

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