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Edizione del 21/05/2020
Estratto da pag. 1
Spostamenti, regioni aprono confini. Speranza frena: solo per le urgenze
Mancano ancora quasi due settimane al 3 giugno, giorno in cui si potrà riprendere a circolare liberamente in tutta Italia se la curva dei contagi continuerà la sua discesa, e le Regioni...
Mancano ancora quasi due settimane al 3 giugno, giorno in cui si potrà riprendere a circolare liberamente in tutta Italia se la curva dei contagi continuerà la sua discesa, e le Regioni in ordine sparso e con modalità diverse hanno già aperto i 'confini', consentendo gli spostamenti tra comuni e province limitrofe. Una fuga in avanti rispetto alle scelte fatte dal governo con l'ultimo decreto tanto che il ministro della Salute Roberto Speranza - uno dei più rigoristi nell'esecutivo - ha scritto al presidente della conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini: il divieto resta e i governatori, assumendosene la responsabilità, possono agire in deroga solo per spostamenti di «assoluta necessità».

APPROFONDIMENTI

LA FASE 2

Spostamenti tra Regioni dal 3 giugno in bilico, Boccia: se...

LEGGI ANCHE --> Viaggi e voli, ripartenza ordine sparso: ecco le Compagnie e i Paesi che riapronoE quanto al 3 giugno, ha ribadito il ministro delle Autonomie Francesco Boccia, riaprirà solo chi ha i numeri in regola: «se una regione è a basso rischio, probabilmente sarà consentito lo spostamento. E se è ad alto rischio, di sicuro non potrà ricevere ingressi da altre regioni. Ma speriamo non sia così». Il primo a dare il via all'ennesima girandola di ordinanze è stato il veneto Luca Zaia, il vincitore della fase 1 che già nel primo giorno di riaperture di bar, ristoranti e negozi ha annunciato un accordo con i colleghi di Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Provincia di Trento: sì agli spostamenti anche fuori regione tra province confinanti, con l'autocertificazione, per vedere parenti e fidanzati. La questione dei 'confinì è poi arrivata in Conferenza Stato Regioni nella nota con la quale il presidente Stefano Bonaccini ha chiesto a nome dei governatori modifiche al Dpcm del 17 maggio. Menzionando esplicitamente la necessità di consentire «lo spostamento anche al di fuori della regione di residenza, nei limiti della provincia o del comune confinante, da parte di residenti in province o comuni collocati al confine tra due Regioni». Una richiesta a cui Speranza ha risposto nì: il ministro ha infatti ricordato che il divieto resta e che la decisione di estenderlo fino al 2 giugno risponde ad «una »specifica esigenza di gradualità nell'allentamento delle misure adottate«, che deve essere »accompagnata da un puntuale e giornaliero monitoraggio del trend epidemiologico«. E ha aggiunto che i presidenti possono sì agire in deroga al divieto, ma solo se gli spostamenti »rientrino nei casi di assoluta urgenza«. Ma chi decide se vedere amici, nonni, fidanzati sia un'assoluta urgenza?Non è dato saperlo. Il risultato è la solita babele di ordinanze diverse che i presidenti hanno già firmato o firmeranno nelle prossime ore: ad esempio tra le province di Pesaro-Urbino (Marche) e Rimini (Emilia Romagna) ci si può spostare ma solo per far visita ai congiunti mentre tutti coloro che abitano nelle altre province e nei comuni delle Marche al confine con altre regioni possono vedere chi vogliono. Anche tre le zone confinanti delle provincie di Ravenna (Emilia Romagna) e Firenze (Toscana) ci si può muovere liberamente e senza vincoli di parentela: »storicamente e socialmente i comuni condividono relazioni quotidiane e profonde« dice il presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale. Tra Piemonte e le regioni confinanti, invece, ci si potrà spostare solo per vedere i congiunti, come ha annunciato il presidente Alberto Cirio. Su una cosa però governo e Regioni sembrano procedere in pieno accordo: i rimproveri ai giovani per gli assembramenti nelle zone del divertimento. »In questo momento la movida non è ammissibile né tollerabile - dice Boccia - ma rischia di essere un focolaio permanente. E anche il premier Giuseppe Conte, nella sua informativa al Parlamento, ha sentito la necessità di ribadire il concetto: «è fondamentale il rispetto delle distanze di sicurezza e ove necessario l'uso delle mascherine. Non è il tempo dei party, delle movide, e degli assembramenti».  Ultimo aggiornamento: 21:03 © RIPRODUZIONE R
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