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Dir. Resp.
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Edizione del 21/05/2020
Estratto da pag. 1
Toti in conferenza regioni: “Col decreto rilancio fondi insufficienti, rischi gravi di fallimento per regioni e comuni”
“No al ritorno al bieco, ottuso e dannoso centralismo, il governo toglie con una mano quello che fa finta di dare con l’altra”
“Gli enti del territorio sono stati il primo baluardo nel contenere l’emergenza sanitaria: mentre a Roma si oscillava tra il ‘tutto aperto’ e il ‘tutto chiuso’ le regioni hanno affrontato la situazione, mobilitato il proprio sistema sanitario e poi guidato questa fase di riapertura: oggi nel decreto rilancio ci sono rischi gravi di fallimento di regioni e comuni”: è quanto il presidente regionale Giovanni Toti ha detto nel corso della riunione in videoconferenza della conferenza regioni. “I fondi stanziati – ha spiegato – non bastano a pagare l’aggravio di lavoro e le perdite di molti settori, quindi i cittadini rischiano di vedersi togliere con una mano quel che si fa finta di dare con l’altra: ad esempio sul trasporto pubblico locale, che dovrebbe aumentare la propria offerta per evitare assembramenti, ma in realtà nella legge non ci sono nemmeno i soldi per gli attuali servizi; nel decreto si stanziano soldi per investimenti su sanità ed opere pubbliche, ma se il governo non avrà il coraggio di fare leggi semplici per spenderli resteranno tutti lì fermi senza produrre posti di lavoro ed occupazione. Tutti si riempiono la bocca del modello Genova ma nessuno a Roma ha il coraggio di applicarlo, si preferisce burocrazia e confusione”. “Se – ha concluso Toti – il governo, visto che le regioni hanno fatto un lavoro straordinario, vuole punirle per tornare ad un bieco, ottuso e dannoso centralismo, senza considerare la volontà dei cittadini, noi lo contrasteremo in ogni modo; qualcuno sembra voler cancellare chi ha fatto bene al servizio dei cittadini per evitare il confronto con chi invece così bene non ha fatto”.