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Edizione del 20/05/2020
Estratto da pag. 1
Come sarà il ‘dopo’? Innanzitutto, dovremo abituarci a convivere con il virus,almeno sino a che non sarà disponibile per tutta la popolazione un vaccinoefficace. Questo significa che dovremo abituarci a mantenere le distanze disicurezza e a mettere in atto le pratiche igieniche e organizzative idonee alimitare il contagio. Sarebbe consigliato poi […]di Filippo Anelli, presidente FNOMCeO[Anelli]Come sarà il ‘dopo’? Innanzitutto, dovremo abituarci a convivere con ilvirus, almeno sino a che non sarà disponibile per tutta la popolazione unvaccino efficace. Questo significa che dovremo abituarci a mantenere ledistanze di sicurezza e a mettere in atto le pratiche igieniche e organizzativeidonee a limitare il contagio. Sarebbe consigliato poi vaccinare tutti gli over55 contro l’influenza, in modo da facilitare la diagnosi differenziale con inuovi casi di Covid-19. Visto che non possiamo escludere una nuova ondataepidemica, è assolutamente necessario monitorare l’accendersi di nuovi focolaiin modo da stroncarli sul nascere. A questo proposito, il Comitato Centraledella Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri(Fnomceo) ha formulato una proposta, inviata al Ministro della Salute RobertoSperanza e al Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini. Leriflessioni del Comitato, anche alla luce di dolorose esperienze che hannovisto la scomparsa e il contagio di alcuni componenti, si fondano su daticoncreti, su esperienze territoriali e di gestione ospedaliera che hannooggettivamente mostrato i loro limiti nell’assistenza sanitaria in dimensioneepidemica.L’obiettivo prioritario è quello di una sorveglianza epidemiologica checonsenta di tenere sotto controllo e trattare adeguatamente eventuali focolai alivello territoriale, anche al fine di evitare un nuovo ricorso al lockdown,con tutte le ricadute sanitarie ed economico-sociali che lo stesso comporta.Questa attività può essere svolta grazie a una capillare ed efficiente rete diMedici di Medicina Generale e di Pediatri di libera scelta che, insieme aglispecialisti ambulatoriali, interni ed esterni, coprono efficacemente tutto ilterritorio nazionale e costituiscono la prima linea in termini sanitari. Sonoquesti i cosiddetti “medici sentinella”, che potrebbero e dovrebbero costituireil primo fattore strategico di difesa contro il ritorno e la ripresa del virus,in collaborazione con il dipartimento di prevenzione e coadiuvando i mediciospedalieri nella loro attività di assistenza, decongestionando le struttureospedaliere. Questo dovrebbe attivare, a cascata, tutto un percorso, checontempli il tempestivo ricorso a test virologici e sierologici e la liberaprescrittibilità di farmaci e che coinvolga anche epidemiologi, igienisti,pneumologi, infettivologi, anestesisti rianimatori, specialisti ambulatoriali,con il contributo essenziale degli Ordini professionali.È il momento di una visione illuminata della sanità che spazzi ogni sterilerivendicazione di potere, rafforzando il sistema sanitario in termini diuniformità, efficacia ed efficienza come chiedono i professionisti dellasalute e i nostri cittadini. ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO