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Dir. Resp.
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Edizione del 20/05/2020
Estratto da pag. 1
Dl Rilancio. Anaao: “Su premialit? Covid 19 oltraggiata la dignit? di medici e dirigenti sanitari”
Il sindacato deluso per la misura contenuta nel decreto per la remunerazionedel personale sanitario impegnato nell’emergenza. Palermo: “Le risorse sonoassegnate, purtroppo in modo indistinto tra Dirigenza medica e sanitaria eComparto. Una scelta infelice”.[front23981]20 MAG - “Le risorse economiche per la premialità Covid-19 previste nel DL“Rilancio” (articolo 2, comma 6) e destinate “prioritariamente allaremunerazione delle prestazioni correlate alle particolari condizioni di lavorodel personale dipendente delle aziende e degli enti del servizio sanitarionazionale direttamente impiegato nelle attività di contrasto alla emergenzaepidemiologica determinata dal diffondersi del Covid-19”, sono assegnate,purtroppo in modo indistinto tra Dirigenza medica e sanitaria e Comparto”. Èquanto denuncia il Segretario Nazionale Anaao Assomed Carlo Palermo. “Questa infelice scelta – rimarca - sta determinando in alcune Regioni, comeVeneto e Piemonte, conflitti tra le categorie e difficoltà legate alla curiosaalleanza tra Confederazioni sindacali e Assessorati regionali alla Sanità perfavorire una suddivisione pro capite e a pioggia degli importi economicifinanziati dal Governo nel decreto, nonché di quelli incrementali messi adisposizione dalle Regioni attingendo a riserve proprie. Con protervia earroganza si persegue una suddivisione delle risorse che cozza contro i limitiindividuati dal decreto “Rilancio” e contro quelli ancora più restrittiviprevisti dal “Cura Italia”. Con una pervicacia degna di altri fini, ci siostina nel non riconoscere le differenti condizioni di esposizione al rischiobiologico e le differenti durate di esposizione sia per il personale dellaDirigenza Sanitaria che per quello del Comparto Sanità, facendo carta stracciaperfino del recente protocollo sottoscritto dalla Conferenza delle Regioni edelle Province Autonome e dalle Confederazioni sindacali”. “Si tratta – dichiara Palermo - di un vero e proprio schiaffo rifilato a queivolti che abbiamo visto su tutti i media segnati dalla stanchezza, dallasofferenza e dalle lesioni cutanee determinate dall’uso prolungato dellemaschere protettive. Non siamo più ‘eroi’, non siamo più ‘angeli’. La tantosbandierata riconoscenza per la nostra generosità, lo spirito di servizio el’abnegazione, passata l’emergenza, cede il posto, come nella Regione Veneto, apiù vili e prosaiche esigenze di consenso politico e propaganda elettorale.Tutto si dimentica in fretta. Si dimentica che il personale della Dirigenzamedica e sanitaria ha ritenute Irpef ben più alte di quelle degli operatori delComparto e che i valori economici delle indennità di disagio valgono il doppiosecondo i disposti contrattuali. Si dimentica di riconoscere un’indennitàinfettivologica anche ai medici e ai biologi, come se tutti non avesserooperato in prima linea, fianco a fianco, per far fronte all’emergenzaepidemica. Evidentemente anche chi ha sofferto per il contagio e le vittimehanno un peso differente”.Alla fine, dopo la decurtazione per gli oneri previdenziali riflessi e latassazione fiscale verrà distribuita ai Dirigenti dell’Area sanità unapremialità una tantum che somiglia più ad una elemosina. “La dignità della categoria non può essere ulteriormente oltraggiata. FabrizioDe Andrè scrisse che “dal letame nascono i fiori”. È solo tramite chi ha saputovivere le difficoltà e le sofferenze della vita, che si può costruire qualcosadi migliore. Potremmo aderire alla sua esortazione – conclude Palermo -destinando l’obolo a favore del Fondo per le famiglie degli operatori sanitariche hanno perso la vita nella lotta al Coronavirus, promosso dalla ProtezioneCivile”.20 maggio 2020