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Edizione del 19/05/2020
Estratto da pag. 1
Turismo: Bini, esenzione Imu immobili turistici va estesa a tutto 2020 Tue May 19 00:00:00 CEST 2020
19.05.2020 18:33

Turismo: Bini, esenzione Imu immobili turistici va estesa a tutto 2020

Intervento dell'assessore alla Commissione Turismo delle Regioni Udine, 19 mag - "L'esenzione dal pagamento dell'Imu per gli

immobili del settore turistico deve essere estesa a tutto il 2020

e non solo alla prima rata, in considerazione degli effetti

patiti dal comparto che è tra i più colpiti dall'emergenza

sanitaria Covid-19".È questa una delle proposte avanzate dall'assessore regionale

alle Attività produttive e turismo del Friuli Venezia Giulia,

Sergio Emidio Bini, alla Commissione Turismo della Conferenza

delle Regioni e che ha trovato pieno accoglimento da parte di

tutti gli omologhi assessori regionali.La previsione dell'esenzione per la sola prima rata Imu sugli

immobili turistici è contenuta nella bozza del decreto legge

Rilancio (atteso in pubblicazione in queste ore), provvedimento

che sarà sottoposto al vaglio della Conferenza delle Regioni

nella prossima seduta di giovedì, durante la quale saranno

raccolte le proposte di emendamento da parte delle Regioni in

vista della successiva conversione in legge del decreto.Oltre alla revisione dell'esenzione sull'imposta municipale

propria, Bini ha avanzato anche la proposta di rimodulazione del

Bonus vacanza.

"Così come è stata prevista, la Tax credit vacanze rischia di

perdere l'effetto desiderato, per troppa burocrazia e per un

limite Isee troppo basso per accedere al beneficio. La proposta

che ho avanzato al tavolo tecnico e fatta propria dalle Regioni,

prevede che il credito sia interamente fruibile in forma di

detrazione di imposta da parte del turista o del fornitore dei

servizi. Diversamente, il credito di imposta di cui poteva fruire

il turista nella misura del solo 20 per cento, rischiava di

tramutarsi in uno sconto di appena 30 euro".



Bini ha inoltre richiesto la detassazione dei contributi

regionali a fondo perduto riconosciuti alle imprese, così come è

già previsto per i contributi statali, che per il decreto non

sono imponibili.Tra i temi trattati si è parlato anche della previsione che pone

in capo ai datori di lavoro la responsabilità per infortunio nel

caso di contagio da coronavirus."Le Regioni chiedono che questa norma sia cancellata o ci saranno

ripercussioni enormi in termini di contenziosi civili e penali,

posto che sono già partite delle cause pilota. Il fatto che

l'Inail abbia rilasciato una circolare interpretativa che imputa

al datore di lavoro i soli casi di dolo o colpa non ci rassicura

perché lascia margini troppo ampi ad un rischio incontrollabile".

Anche su questo tema la posizione delle Regioni è stata unanime.

ARC/SSA/ep