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Edizione del 19/05/2020
Estratto da pag. 1
Bonaccini: "La nostra sanità non si tocca" - la Repubblica
Nessun ritorno a un timone centralista, per il governatore dell''Emilia-Romagna. "Di fronte al virus eravamo tutti impreparati, abbiamo fatto qualche
BOLOGNA - Nessun ritorno a una sanità "centralista" guidata da Roma. "Se qualcuno - tuona Stefano Bonaccini - vuole venire a spiegare in Emilia-Romagna che la sanità in futuro dovrà essere gestita da Roma e basta, non troverà l'opposizione di Bonaccini, ma quella degli emiliani e dei romagnoli. Perché non vorranno rinunciare alla qualità del sistema regionale pubblico". Parole, queste, scandite dal presidente della Regione a "Quante storie" su Raitre.

Di fronte al coronavirus "ci siamo trovati tutti quanti impreparati ad affrontare una pandemia del genere- ammette Bonaccini in un momento dell'intervista- alcuni paesi dove dovrebbe esserci un governo più autoritario e quindi più capace di decidere velocemente sono quelli dove la gestione è più disastrosa". Bonaccini poi cita Brasile e Usa, "dove Trump rischia di perdere le elezioni per una gestione sciagurata di questa pandemia", ma anche il Regno Unito. Invece, dice il presidente della Conferenza delle Regioni passando all'Italia, "a me pare che la fase dell'emergenza sia stata affrontata bene dal Governo. Certo, avrà fatto errori come ne ho fatti io e ne abbiamo fatti nelle Regioni".

Nei giorni scorsi ci sono state frizioni però sulla tabella di marcia delle riaperture, sull'avvio della fase 2. "Dal comitato tecnico scientifico- sottolinea in proposito Bonaccini- erano arrivati pareri che avrebbero reso i protocolli in alcune casi praticamente inapplicabili. Li abbiamo modificati per la verità solo in parte e lievemente e si è trovato un accordo tra tutti". Infine, Bonaccini torna a ricordare: "Non abbiamo ancora sconfitto il virus, attenti ai rimbalzi di ritorno. Se la curva dovesse rimbalzare in maniera drammatica verso l'alto- torna ad avvisare il governatore- chiuderemmo quello che abbiamo riaperto".