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Dir. Resp.
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Edizione del 19/05/2020
Estratto da pag. 1
La protesta di Federterme: noi chiusi mentre aprono piscine e centri estetici
Riaprono piscine e centro estetici ma le terme restano chiuse. Tra i numerosi scontenti del decreto Rilancio del governo c''è Federterme-Confindustria che...
Riaprono piscine e centro estetici ma le terme restano chiuse. Tra i numerosi scontenti del decreto Rilancio del governo c'è anche Federterme-Confindustria che ha scritto una lettera al premier Giuseppe Conte e ai ministri per chiedere parità di trattamento per il sistema termale che è anche presidio sanitario.

"Ci sono incomprensibili incongruenze che riguardano l’attività delle aziende termali - oltre 330 operanti su tutto il territorio nazionale per un totale di più di 60mila addetti, delle quali Federterme/Confindustria è l’unica organizzazione rappresentativa – e che rischiano di pregiudicare in modo irreparabile la vita del settore. Due esempi per tutti: sono stati autorizzati i centri estetici e le piscine, ma vietati i centri termali!", si legge nel documento sottoscritto dal presidente di Federterme Massimo Caputi. 

"Le questioni fin qui esposte, necessitano quindi di un’immediata soluzione e possono essere correttamente inquadrate come segue nella tutela assoluta di Lavoratori e Clienti:

Centri benessere termali

Il DPCM 17 maggio (art. 1, lett. z) prevede che “sono sospese le attività di centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza) ...”

Nello stesso articolo, però, alla lett. gg), è prevista la riapertura dei servizi alla persona, secondo protocolli che l’INAIL ha già emanato di concerto con l’Istituto Superiore di Sanità e che prevedono specifiche cautele e limitazioni.

Dal punto di vista autorizzatorio, non vi è alcuna differenza tra l’attività di estetista e quella di “centro benessere”, in quanto entrambe sono autorizzate in base alla legge n. 1 del 1990 e ciò rende inspiegabile la chiusura dei centri benessere termali.

E’ necessario, quindi, consentire l’apertura anche dei centri benessere termali, limitatamente all’attività estetica, sulla base dei protocolli per questa previsti, come peraltro e’ gia’ prevista l’apertura delle SPA negli Alberghi.

Piscine termali

Le attività di balneazione in piscine ordinarie e non termali sono consentite (art. 1, lett. f), DPCM cit.) e disciplinate nelle apposite linee di indirizzo per la ripresa delle attività economiche della Conferenza delle regioni, (all. 17). E’ gravissima la previsione di chiusura delle piscine termali. E’ bene ricordare che, rispetto a centri estetici e piscine ordinarie, i centri termali sono gli unici adover assicurare, per legge, un costante presidio sanitario al servizio dell’intero complesso aziendale; inoltre Federterme – avvalendosi di un Team di esperti coordinati dalla Fondazione Forst, ha varato un rigidoprotocollo di tutela e prevenzione denominato “Terme Sicure” a Voi tramesso. Si deve prevedere che anche le piscine termali possano riprendere la loro attività sulla base dei sistemi di sanificazione in essere, tutti autorizzati a livello regionale, che garantiscono agli utenti gli stessi standard di sicurezza delle piscine alimentate ad acqua comune", è la proposta di Federterme.

"In aggiunta a ciò, si potrà anche tener conto delle previsioni del protocollo di sicurezza redatto dalla FoRST - Fondazione per la Ricerca Scientifica Termale, nel quale sono previste misure ad hoc per le piscine termali", si legge nel documento.