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Edizione del 19/05/2020
Estratto da pag. 1
50 anni fa venivano istituite le Regioni a statuto ordinario: dichiarazione di Bonaccini e Toti
50 anni fa venivano istituite le Regioni a statuto ordinario: dichiarazione di Bonaccini e Toti

Politica italiana

19 Maggio 2020

“50 anni fa una legge dello Stato istituiva le Regioni a Statuto ordinario. Il regionalismo, già definito nella Costituzione del 1948 e avviato parzialmente con le 5 Regioni a Statuto Speciale, diventava finalmente una realtà. Se questo non è il momento per manifestazioni o eventi celebrativi, resta il fatto che questo importante anniversario è un’occasione per riflettere, come Paese, sul contributo che le istituzioni regionali hanno dato alla democrazia e all’assetto della nostra Repubblica”, è questo l’incipit di una nota stampa congiunta diffusa il 16 maggio dal Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini (Presidente dell’Emilia-Romagna) e dal Vicepresidente, Giovanni Toti (Presidente della Liguria).

“L’emergenza Covid-19 – scrivono Bonaccini e Toti – ha mostrato un’Italia che, pur in una situazione drammatica, è in grado di reagire anche grazie alla funzione cruciale delle Regioni e delle autonomie locali, parte integrante della Repubblica. In questo difficile momento le Regioni, con le loro differenze (territoriali, economiche, sociali e politiche), hanno saputo mettere da parte ogni sterile contrapposizione per cercare, attraverso il confronto e il dialogo con le proprie comunità, un punto di equilibrio ed una soluzione condivisa nell’interesse di tutti i cittadini. Ora più che mai, da nord a sud e senza distinzione di colore politico, è indispensabile lavorare per rimettere in moto il Paese.

In questo tempo difficile è emerso uno spirito di solidarietà che ci ha guidato nella comune ricerca delle soluzioni praticabili.Sappiamo che la collaborazione istituzionale è una strada difficile da percorrere, ma sappiamo anche che è un percorso obbligato nell’interesse dei cittadini e dei territori. Anche per questo nessuno – neanche autonomisti convinti come noi – può mettere in discussione l’unità della Repubblica come bene comune.

E certo è proprio questo – concludono Bonaccini e Toti – il disegno che aveva in mente il Costituente quando, dopo un dibattito lungo e approfondito, delineò nella Carta in modo convinto il ruolo e le prerogative delle Regioni”.

bonaccini provincie Regioni Last modified: 19 Maggio 2020

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“50 anni fa una legge dello Stato istituiva le Regioni a Statuto ordinario. Il regionalismo, già definito nella Costituzione del 1948 e avviato parzialmente con le 5 Regioni a Statuto Speciale, diventava finalmente una realtà. Se questo non è il momento per manifestazioni o eventi celebrativi, resta il fatto che questo importante anniversario è un’occasione per riflettere, come Paese, sul contributo che le istituzioni regionali hanno dato alla democrazia e all’assetto della nostra Repubblica”, è questo l’incipit di una nota stampa congiunta diffusa il 16 maggio dal Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini (Presidente dell’Emilia-Romagna) e dal Vicepresidente, Giovanni Toti (Presidente della Liguria).

“L’emergenza Covid-19 – scrivono Bonaccini e Toti – ha mostrato un’Italia che, pur in una situazione drammatica, è in grado di reagire anche grazie alla funzione cruciale delle Regioni e delle autonomie locali, parte integrante della Repubblica. In questo difficile momento le Regioni, con le loro differenze (territoriali, economiche, sociali e politiche), hanno saputo mettere da parte ogni sterile contrapposizione per cercare, attraverso il confronto e il dialogo con le proprie comunità, un punto di equilibrio ed una soluzione condivisa nell’interesse di tutti i cittadini. Ora più che mai, da nord a sud e senza distinzione di colore politico, è indispensabile lavorare per rimettere in moto il Paese.

In questo tempo difficile è emerso uno spirito di solidarietà che ci ha guidato nella comune ricerca delle soluzioni praticabili.Sappi
amo che la collaborazione istituzionale è una strada difficile da percorrere, ma sappiamo anche che è un percorso obbligato nell’interesse dei cittadini e dei territori. Anche per questo nessuno – neanche autonomisti convinti come noi – può mettere in discussione l’unità della Repubblica come bene comune.

E certo è proprio questo – concludono Bonaccini e Toti – il disegno che aveva in mente il Costituente quando, dopo un dibattito lungo e approfondito, delineò nella Carta in modo convinto il ruolo e le prerogative delle Regioni”.