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Edizione del 18/05/2020
Estratto da pag. 1
Fase 2, oggi l`Italia riparte. Ma alcune attività sono ancora in lockdown
Ecco una piccola guida alle cose che si possono e non si possono fare

Finalmente è arrivata la “vera” fase 2, anche definita la “fase 2 della fase 2“, ovvero la tanto attesa riapertura del Paese a una vita “normale” di cui molto si è parlato in queste ultime settimane. Se una timida ripartenza era già stata inaugurata due settimane fa, a partire dal 4 maggio, con l’allentamento di alcuni divieti imposti dal lockdown, le molte attività che riaprono i battenti oggi faranno davvero riassaporare il gusto della normalità: rialzeranno le saracinesche infatti bar e ristoranti, i negozi di generi non alimentari, centri commerciali e outlet, parrucchieri e centri estetici, musei, stabilimenti balneari. Il ritorno alla vita normale sembra davvero sempre più vicino, sebbene per evitare il diffondersi del contagio del nuovo coronavirus (Sars-Cov-2) dovranno – ovviamente – essere rispettate le direttive contenute nel decreto legge 33/2020 approvato dal Consiglio dei ministri su proposta del presidente Giuseppe Conte e del ministro della Salute Roberto Speranza, e le Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche e Produttive stabilite dalla Conferenza delle Regioni e delle province autonome.  

Ci sono però alcune attività che devono ancora attendere per ripartire. Vediamo le principali.

Se gli spostamenti all’interno della medesima regione sono consentiti e non più monitorati, gli spostamenti tra Regioni rimangono invece vietati (salvo i casi di lavoro, salute e urgenza) fino al 2 giugno. Stesso discorso per gli spostamenti verso i Paesi dell’Unione Europea: non sono consentiti fino al 2 giugno, poi saranno aperti con le stesse indicazioni di quelli interregionali.

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Saracinesche ancora abbassate per i centri benessere: mentre i parrucchieri e i centri estetici oggi riaprono i loro saloni, sebbene con l’obbligatorietà degli appuntamenti e del rispetto delle misure igieniche indicate nelle Linee guida, restano invece chiusi i centri benessere e quelli termali (con l’eccezione delle attività che rientrano nei livelli essenziali di assistenza).

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Sbarrate ancora le porte anche dei centri culturali e sociali.

Per tornare in piscina e in palestra bisognerà attendere ancora una settimana. Nelle piscine sarà d’obbligo disinfettare sdraio, lettini e ombrelloni a ogni cambio di persona o nucleo familiare e in vasca non si dovrà superare la densità di affollamento di “7 mq di superficie a persona”. Stesso spazio dovrà essere garantito nelle aree solarium.

Gli spettacoli nei teatri, sale da concerto e cinema potranno riprendere dal 15 giugno con posti a sedere preassegnati e distanziati nel rispetto della distanza di un metro tra le persone. Viene indicato un numero massimo di 1000 persone per spettacoli all’aperto e di 200 persone per spettacoli al chiuso, per singola sala. E’ prevista anche la misurazione della temperatura ad artisti e pubblico e il divieto di partecipazione per chi ha più di 37,5 gradi di febbre; uso obbligatorio della mascherina e niente vendita di cibo.

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Da oggi si torna in chiesa e nelle sinagoghe, sempre mantenendo il distanziamento fisico e con la mascherina, mentre per andare in moschea si dovrà aspettare il 25 maggio e ognuno dovrà portarsi il tappetino da casa e compiere le abluzioni previste al proprio domicilio.

Rimangono vietati gli assembramenti di persone nei luoghi pubblici e in quelli aperti al pubblico.

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