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Edizione del 18/05/2020
Estratto da pag. 1
di chi è la `manina` che ha fatto sparire dal decreto sulla riapertura le linee guida regionali?
• [home-dago] • Media e tv • Politica • Business • Cafonal • Cronache • Sport • Viaggi • Salute • [envelope-d][conte-sper]18 mag 2020 08:24DI CHI È LA “MANINA” CHE HA FATTO SPARIRE, O HA “DIMENTICATO” DI INSERIRE NELDECRETO SULLA RIAPERTURA LE LINEE GUIDA DELLE REGIONI, BEN PIÙ BLANDE DI QUELLEDELL'INAIL? - LO SCARICABARILE È GIÀ INIZIATO METTENDO NEL MIRINO GLI UFFICILEGISLATIVI DI PALAZZO CHIGI. MA AI PIANI ALTI DELLE REGIONI IL SOSPETTATONUMERO UNO È IL MINISTRO DELLA SALUTE, ROBERTO SPERANZA, CHE NON VOLEVASCONFESSARE IL COMITATO TECNICO-SCIENTIFICO...-Condividi questo articolo • Condividi su Facebook • Condividi su Twitter • Condividi su Google+ • Invia in emailMonica Guerzoni per il “Corriere della Sera” francesco boccia francesco bocciaL'allarme rosso scatta a mezzanotte e quaranta, quando nelle redazioni deigiornali piomba un titolo dell' Adnkronos sulla fase 2: «Regioni frenano suDpcm, non rispetta intesa». È buio pesto e un esausto Francesco Boccia sta permettersi finalmente a tavola dopo il braccio di ferro con i governatori. Maniente, dal suo Gabinetto al ministero delle Autonomie lo avvertono che hannochiamato dalla Conferenza delle Regioni perché l' accordo rischia di saltare.Il ministro corre a Palazzo Chigi e trova Giuseppe Conte nel suo studio,intento a verificare commi e virgole del decreto Riaperture.roberto speranza francesco boccia roberto speranza francesco boccia «Le Regioni non firmano», lo gela il ministro dem, che ha duellato per giorninella conferenza Stato-Regioni. Che fare? Come stoppare l' insubordinazione?Tra poche ore commercianti e ristoratori, barbieri e parrucchieri devono alzarele saracinesche e non hanno ancora potuto leggere le regole che il premier haannunciato in diretta tv. Il governo rischia una figuraccia storica e Conte loha ben chiaro. Così si mette al lavoro e con Boccia riformula il testo, senzasapere che anche la nuova proposta verrà respinta al mittente. PIERPAOLO SILERI GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA PIERPAOLO SILERI GIUSEPPECONTE ROBERTO SPERANZAPochi minuti dopo l' una, Toti informa gli elettori che le luci del suo ufficiosono ancora accese perché la Conferenza delle Regioni avrà un «confrontourgente» con il premier e il ministro Boccia. «Basta cavilli, noi non cistiamo», intima il presidente della Liguria. Uno dopo l' altro i governatori sicollegano e si sfogano, lamentano che «l' intesa non regge», che il Dpcm «èdeludente» e che il banco «rischia di saltare». Nottetempo hanno scoperto che il testo del decreto non ingloba il protocollounitario delle Regioni e accusano il governo di aver tradito i patti. Lavideo-conferenza è un coro di no e la notte si tinge di giallo: di chi è la«manina» che ha fatto sparire, o «dimenticato» di inserire nel decreto le lineeguida delle Regioni, ben più blande di quelle dell' Inail? Speranza e Conte Speranza e ConteLo scaricabarile comincerà con le prime luci del giorno, quando sottovocediversi esponenti del governo metteranno nel mirino gli uffici legislativi diPalazzo Chigi. Ma ai piani alti delle Regioni il sospettato numero uno è ilministro della Salute, teorico della linea dura. Conte e Boccia lo stannoaffannosamente cercando e Roberto Speranza non risponde: sarà andato a dormire,stanchissimo e convinto che bastasse «aggiungere nel decreto legge il richiamoal documento delle Regioni». Macché, ai governatori proprio non basta e quandoConte e Boccia si collegano la tensione esplode: «Gli accordi sulle linee guidaerano altri». Il presidente Bonaccini fatica a placare l' ira dei piùautonomisti come Zaia e Fedriga, sostenuti anche da Emiliano, Zingaretti eToti. Chi si smarca è Attilio Fontana, che guida la regione più contagiata e teme irisvolti penali di eventuali aperture senza garanzie di sicurezza. Ilgovernatore-avvocato si aggrappa alle leggi e prova a far saltare l' accordocon la sponda di Marsilio e Toma. luca zaia luca zaia«Se voi non ci esentate dal rischio Inail non ha senso riaprire negozi eristoranti - alza i toni Fontana - Se invece lo Stato fissa le regole noi ciatteniamo». Zaia lo sfida e tra i due
leghisti sono scintille. Finché Boccia eConte si rassegnano ad assumersi la corresponsabilità delle linee guidarivedute e corrette. Ed ecco il «lodo» che mette tutti d' accordo: inserire ilprotocollo regionale sia in premessa che negli allegati del Dpcm. Ma come sifa, senza Speranza? Alle 2.30 il titolare della Salute risponde al telefono,capisce cosa il governo sta rischiando, una falsa partenza della fase 2, econcede il via libera. Un sì sofferto, visto che a margine dell' ultimo Cdm ilministro aveva ammonito i colleghi: «Inserire negli allegati le linee guidaregionali vuol dire sconfessare quelle del Comitato tecnico-scientifico». Inqualche modo, lo stesso governo.BONACCINI MANGIA A UN GIORNO DA PECORA BONACCINI MANGIA A UN GIORNO DA PECORA Sono le 3.20, è quasi giorno. Toti spegne le luci del suo ufficio dando labuonanotte agli amici di Facebook. «Finito il confronto, le linee guida delleRegioni saranno recepite nel decreto che dovrà riaprire l' Italia», annota ilpresidente della Liguria. Ma ancora non si fida: «Domani vedremo la stesurafinale del decreto...». Il nodo, che ci si creda o no, è sempre lo spazio traun cliente e l' altro dentro i ristoranti, che da giorni fa litigare governo eamministrazioni locali: quei 4 metri quadri a persona previsti dall' Inail edal Comitato tecnico-scientifico e che la categoria dei pubblici esercizi nonpuò accettare.