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Edizione del 18/05/2020
Estratto da pag. 1
- Coronavirus Abruzzo, gli aggiornamenti del 18 maggio
Coronavirus Abruzzo, qui tutti gli aggiornamenti di lunedì 18 maggio, il giornodelle riaperture. +++NOTIZIA IN CONTINUO AGGIORNAMENTO++++Ore 6.00 – Marsilio: “nostra Ordinanza in linea con il DCPM”, pronti a riaprire LE NEWS DALL’ITALIA E DAL MONDO  (ADN-KRONOS)Il numero più basso di vittime dall’inizio del lockdown, 145 nelle ultime 24ore, è il miglior auspicio per l’Italia che riapre, con i negozi, i bar e iristoranti che potranno rialzare le saracinesche dopo oltre due mesi. Ma èancora scontro tra il governo e le Regioni proprio sulle modalità con cuiricominciare e nonostante l’accordo raggiunto nella notte e confluito negliallegati al Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte dopo l’annuncio nellaconferenza stampa di sabato sera: “i dati sono incoraggianti, dobbiamo correreun rischio calcolato, non possiamo più aspettare”. Ad accusare l’esecutivostavolta non sono però i governatori del centrodestra ma il Dem Vincenzo DeLuca. “La Campania non è d’accordo e non ha sottoscritto l’intesa Stato-Regioniche alcuni media presentano come condivisa all’unanimità – dice il governatore– Su alcune norme di sicurezza generale deve pronunciarsi il ministero dellaSalute, non è possibile che il Governo scarichi opportunisticamente tutte ledecisioni sulle Regioni. Non è accettabile”. Parole a cui il governo nonreplica direttamente anche se, sottolineano fonti di palazzo Chigi, l’intesaraggiunta non è con i singoli presidenti ma con la Conferenza delle Regioni.Nelle riunione che si è protratta fino a notte, fanno inoltre notare fonti digoverno, ci si era lasciati con un accordo ‘pieno’: nel Dpcm sarebberoconfluite le linee guida predisposte dal documento unitario dalle Regioni, cheil governo ha infatti fatto proprie. L’allegato 17 afferma esplicitamente chele indicazioni sono “in continuità con le indicazioni di livello nazionale, inparticolare con il protocollo condiviso tra le parti sociali…nonché con icriteri guida generali di cui ai documenti tecnici prodotti da Inail e Iss”.L’uscita di De Luca, sottolineano le stesse fonti, sarebbe quindi dovuta altimore dei presidenti di assumersi pienamente le responsabilità di aperture echiusure, nascondendosi dietro l’attendismo del governo sulle linee guida. Unatteggiamento che già nella riunione di ieri aveva provato ad assumere ilgovernatore della Lombardia Attilio Fontana chiedendo di riaprire il documentodelle Regioni sulle linee guida per inserirvi eventuali modifiche suggerite daInail e Cts. Un tentativo che avrebbe di fatto ritardato l’uscita del Dpcm econsentito ai presidenti di non riaprire e di accusare il governo. Lo stopsarebbe arrivato, oltre che dall’esecutivo, anche da diversi governatori tracui il veneto Luca Zaia e il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini.Si riparte dunque, ma non tutti insieme. Al di là delle polemiche, lo stesso DeLuca ha rinviato di tre giorni l’apertura dei ristoranti. E sull’apertura dei‘confini’ regionali il 3 giugno ha già detto che la valuterà solo il 2. LaSardegna ha invece deciso di rinviare ancora di qualche giorno l’apertura disiti archeologici e musei e il Piemonte ha posticipato quella di bar eristoranti al 23. “La nostra non è una regione a rischio – dice il presidenteAlberto Cirio – Se c’è uno slittamento di qualche giorno per alcune attivitàquesto dipende solo dal fatto che da noi il contagio si è diffuso più tardi”.Quello che dice Cirio è vero: i dati del monitoraggio del ministero dellaSalute sui primi 12 giorni di allentamento delle misure indicano il Piemontetra i territori ad oggi a rischio basso. Ma è altrettanto vero che la Regione,così come la Lombardia, continua ad essere quella con il più alto numero dicontagiati in Italia: sui 675 nuovi casi, più del 50% (390) si registranoproprio nelle due regioni. Non solo. nei numeri di ieric’è un altro, piccolo,campanello d’allarme: in 6 regioni – Piemonte, Veneto, Toscana, Marche,Campania e Sicilia – risalgono le terapie intensive, uno dei parametrifondamentali per capire l’andamento del virus e la tenuta del sistemasanitario. Per ora sono numeri irrisori (7 casi in tutto): m
a da oggi, quandotutti torneremo al bar, al ristorante e dal barbiere o a cena con gli amici, senon rispetteremo le regole il rischio che la curva possa balzare nuovamente inalto è concreta. TUTTE LE NOTIZIE SUL CORONAVIRUS, CLICCA QUI