ilcentro.it
Dir. Resp.
Tiratura: n.d. - Diffusione: n.d. - Lettori: 27759
Edizione del 17/05/2020
Estratto da pag. 1
La regione può ripartire: c’è il via libera del governo
PESCARA. Il faccia a faccia tra il premier Giuseppe Conte e il governatore Marco Marsilio va avanti per ore, nel pomeriggio più difficile che si ricordi dall’avvio della fase 2 dell’emergenza coronavirus. Alla fine, al termine di una giornata convulsa, dopo incontri, trattative e confronti andati avanti a lungo, la spuntano le Regioni. Via libera alle riaperture a partire da lunedì, salvo contrordini dell’ultim’ora. Oggi qualche ritocco sarà fatto, ma di fatto c’è l’ok del governo a quanto deciso, in modo trasversale, dai presidenti di Regione. CHI RIAPRE. Ristoranti, pizzerie, bar, gelaterie, pasticcerie, enoteche, centri commerciali, negozi al dettaglio, agriturismi, rifugi di montagna, stabilimenti balneari, strutture ricettive all’aperto, imprese artigiane, acconciatori, estetiste, centri benessere, tatuatori: moltissime le categorie coinvolte in base alla maxi ordinanza emanata giovedì dalla Regione. Circa 67mila, in Abruzzo, le attività che da lunedì torneranno al lavoro, rispettando le misure di sicurezza, tra incertezze e paura della clientela da sconfiggere.DOCUMENTO DELLE REGIONI. Nel pomeriggio c’è un primo confronto tra il governatore Marislio, gli altri presidenti di Regione e il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia. A lui le Regioni consegnano un documento contenente le linee di indirizzo per riaprire le attività economiche, produttive e ricreative in sicurezza. Numerose le proposte. Previsti, ad esempio, la possibilità di consumare al banco nel caso in cui sia garantita la distanza di un metro e l’utilizzo delle mascherine nei ristoranti tutte le volte che non si è al tavolo. Per quanto riguarda le spiagge si prevede la riorganizzazione degli spazi per garantire l’accesso allo stabilimento in modo ordinato, al fine di evitare assembramenti e di assicurare il mantenimento di almeno un metro di separazione tra gli utenti; dovrà inoltre essere garantita una superficie di almeno dieci metri quadri per ogni ombrellone, mentre le attrezzatura da spiaggia, come lettini e sdraio, dovranno essere ad almeno un metro e mezzo di distanza.VIA LIBERA. Quel documento, per mano di Boccia, finisce al vaglio del governo che dà priorità alle linee guida proposte dalle Regioni. Al centro del confronto anche i tanto discussi protocolli Inail. Ma nella trattativa con Marsilio e gli altri presidenti di Regione, il premier Conte apre alle variazioni, sottolineando che non è necessario il rispetto letterale delle misure, mentre è fondamentale seguire i principi chiave in termini di prevenzione. Quando di fatto c’è l’ok del governo, ma manca ancora il pronunciamento del Consiglio dei ministri, che nel corso della giornata è stato sospeso più volte proprio per favorire il confronto con gli enti locali, il presidente dell'Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, tranquillizza tutti diramando un messaggio. Si inverte, sostanzialmente, la gerarchia tra Regioni e linee guida nazionali, svela il governatore, evidenziando come il decreto legge che verrà approvato riaprirà da lunedì molte attività, dando contestualmente alle Regioni il potere di autorizzare altre riaperture. ABRUZZO APRIPISTA. Proprio mentre si susseguono incontri e trattative, il governatore Marsilio chiede chiarezza e indipendenza decisionale e dichiara che la Regione Abruzzo ha «fatto da apripista con la maxi ordinanza di giovedì nella quale ci sono criteri meno restrittivi per ristorazione e balneazione tanto da attirarci le critiche dell’opposizione quasi come se stessimo facendo qualcosa di eversivo, mentre anche il governo ha riconosciuto utile, opportuno e giustificato restituire alle regioni quel potere decisionale sulla riapertura delle attività».Nel confronto serrato, aggiunge Marsilio, è stata «ribadita la necessità che le linee guida del decreto legge dovranno concedere in maniera esplicita alle Regioni la facoltà di anticipare l’apertura e il riavvio delle attività e potremo quindi muoverci anche nel rispetto dei protocolli Inail che sono indicativi, ma non prescrittivi. Per il governatore abruz
zese «è necessario delimitare con chiarezza i poteri delle Regioni e i limiti dettati dall’Inail, che non siano indicazioni di puro principio e che siano economicamente gestibili. Il problema è serio, ci sono 5 miliardi di mancate entrate per le Regioni che stanno sostenendo uno sforzo economico enorme», osserva il presidente. DINAMICHE DIVERSE. A fine giornata il governo, quindi, accoglie le istanze delle Regioni, superando le tanto contestate linee guida Inail. L’esecutivo riconosce che le dinamiche dell’epidemia possono differire significativamente nelle diverse aree del Paese e, al di là delle raccomandazioni generali, le scelte più appropriate circa le linee di indirizzo spetteranno alle autorità locali. La raccomandazione, in ogni caso, è che a livello nazionale, regionale e locale vi sia una valutazione puntuale del possibile impatto in termini di circolazione del virus. ©RIPRODUZIONE RISERVATA