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Edizione del 15/05/2020
Estratto da pag. 1
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Una giornata infinita, scandita da vertici in video-conferenza con le Regioni e da un consiglio dei ministri iniziato alle 13, interrotto a metà pomeriggio e destinato a riprendere i lavori alle nove della sera. Ma conclusasi, a tarda notte, con un sì: «Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte e del ministro della salute Roberto Speranza, ha approvato un decreto-legge che introduce ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19», si legge nel comunicato stampa del governo. Il decreto elimina, dal 18 maggio, ogni limitazione agli spostamenti all’interno del territorio regionale. Ancora vietati i trasferimenti nelle altre regioni fino al 2 giugno compreso. (Qui la guida che specifica che cosa si potrà fare da lunedì: negozi, amici, spostamenti, spiagge)
Il nuovo decreto e gli spostamentiNello specifico, a partire da lunedì prossimo «le persone all’interno del territorio della stessa regione non saranno soggette ad alcuna limitazione», anche se Stato o Regioni potranno «adottare o reiterare misure limitative della circolazione all’interno del territorio regionale relativamente a specifiche aree interessate da un particolare aggravamento della situazione epidemiologica». E però, «fino al 2 giugno 2020 restano vietati gli spostamenti, con mezzi di trasporto pubblici e privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente ci si trova, così come quelli da e per l’estero, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute. A decorrere dal 3 giugno 2020, gli spostamenti tra regioni diverse potranno essere limitati solo con provvedimenti statali».
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Riaperture dal 18 maggio, le linee guida delle Regioni
Il nuovo decreto e le riaperture delle attivitàIl testo del nuovo decreto fissa le regole per riaprire dal 18 maggio bar, ristoranti, negozi, centri commerciali ed elimina le restrizioni alla circolazione delle persone: da lunedì sarà possibile rivedere gli amici e uscire di casa senza più autocertificazione alla mano. Molto soddisfatto il presidente della Lombardia Attilio Fontana, che ha proposto il documento unitario delle Regioni «per non andare in ordine sparso» e rivendica di aver fornito al governo la chiave per risolvere il rebus.
Anche qui, nello specifico, a partire dal 18 maggio, «le attività economiche, produttive e sociali» potranno riaprire, dovendo «svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome, nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali». Il mancato rispetto dei contenuti dei protocolli o delle linee guida determinerà «la sospensione dell’attività economica o produttiva fino al ripristino delle condizioni di sicurezza» e una sanzione «da euro 400 a euro 3.000, aumentata fino a un terzo se la violazione avviene mediante l’utilizzo di un veicolo».