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Edizione del 15/05/2020
Estratto da pag. 1
#Fase 2: trovata la quadra Governo-Regioni. Si riparte il 18 maggio
Roma, 15 mag. (askanews) – Trovata la quadra sulle norme per la riapertura di servizi e attività per la fase 2 dell’emergenza coronavirus, che prende il via il 18 maggio. Le Regioni hanno trasmesso al governo un documento che contiene le linee guida per una ripartenza, seppure ma con i piedi di piombo, visto che in realtà non siamo davvero fuori dall’emergenza. C’è però “accordo pieno con il Governo” sulle proposte messe in campo dalle Regioni, che coniugano “responsabilità, sicurezza, flessibilità e autonomia”, secondo quanto riferito dal Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, sottolineando che “la collaborazione istituzionale sta portando a costruire un decreto legge che risponde alle esigenze dei territori e a un accordo che si basa sull’applicazione delle linee guida omogenee formulate dalle Regioni per una riapertura sicura delle attività economiche fin qui sospese”.

Il Governo stabilirà l’apertura già preannunciata di alcune attività (servizi alla persona, vendite al dettaglio) e saranno le Regioni a stabilire quali altre attività aprire a partire dal nuovo provvedimento del Governo, sulla base dei dati tecnici quotidianamente raccolti, sulla base di protocolli regionali discendenti da linee guida nazionali omogenee e condivise. “L’obiettivo è quello di dare certezza agli operatori e ai consumatori, assicurando allo stesso tempo un’applicazione il più possibile omogenea su tutto il territorio nazionale”, chiarisce il presidente Bonaccini. Queste linee di indirizzo comuni riguarderanno: la ristorazione; le attività turistiche (balneazione); le strutture ricettive; i servizi alla persona (parrucchieri ed estetisti); il commercio al dettaglio; le piscine; le palestre; gli uffici aperti al pubblico; la manutenzione del verde; musei archivi e biblioteche, le strutture per bambini e ragazzi. E se il premier Conte ha parlato di “una portentosa collaborazione istituzionale”, le Regioni plaudono alla conquistata convergenza di norme uguali per tutte le regioni, malgrado gli iniziali distinguo.

“E’ un documento che verrà richiamato o recepito negli stessi provvedimenti che il Governo si appresta a varare, riconoscendone la coerenza con i criteri fissati dall’Istituto superiore di sanità e da Inail. Un contributo – ha detto il Presidente della Conferenza delle Regioni – che testimonia il grande senso di responsabilità ed il pragmatismo con cui le Regioni hanno impostato il confronto con il Governo, consentendo ora la riapertura sicura di tante attività sospese”.

Via libera dunque alla ripartenza del Paese ma con norme ferree: prima fra tutte il distanziamento sociale, almeno un metro, in bar, ristoranti, strutture ricettive. Ma anche dal parrucchiere e dall’estetista. Vietati bagni turchi e saune. Prenotazioni obbligatorie per evitare assembramenti. Ok anche alla spiaggia a patto che si rispettino le norme, almeno 10 m2 fra ombrelloni e steward che accompagni i clienti illustrando le regole. Sanificazione obbligata e continua per esercizi commerciali, ristoranti, bar – dove comunque sarà vietata la consumazione a buffet – ma anche per gli uffici aperti al pubblico. Controlli sulla temperatura corporea e per tutti attenta informazione ai clienti.

Anche le strutture per i bambini dovranno porre la massima attenzione ad evitare rischi di contagio: sì, dunque, a piccoli gruppi formati sempre dagli stessi bambini e no a interazioni con altri gruppi. Educatori addetti a un numero fisso di piccoli. I Comuni saranno poi tenuti a regolamentare la gestione dei mercati, delle fiere e dei mercatini assicurando in base ai contesti urbani, logistici e ambientali, il distanziamento di sicurezza.