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Dir. Resp.
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Edizione del 15/05/2020
Estratto da pag. 1
Governo e Regioni a confronto su riapertura del 18 maggio. Pronta bozza del Decreto legge che sblocca gli spostamenti intraregione senza auto certificazione. Per muoversi fuori regione il Governo propone il 3 giugno, ma si tratta
Siamo ormai alla stretta finale per le decisioni del Governo e delle Regioni sucome gestire il dopo 18 maggio. Se appare ormai certa e condivisa la fine dellockdown per gli spostamenti individuali non è chiaro ancora come si muoverannole singole regioni per quanto riguarda le riaperture delle attività commercialie in generale di tutte quelle attività ad oggi chiuse. Fermo restando chequalsiasi ripresa di attività dovrà avvenire secondo regole di sicurezza benprecise. LA BOZZA.[front6505716]15 MAG - Dal 18 maggio, addio all'autocertificazione. Arriva il via libera aglispostamenti anche se per ora ancora solo all'interno della propria regionesenza più alcuna limitazione. Mentre dal 3 giugno via libera anche allamobilità tra Regioni. Le attività economiche e produttive potranno riapartire,ma nel rispetto dei protocolli di sicurezza. È quanto prevede la bozza del nuovo decreto con il quale entra il vivo la Fase2 inaugurata dal Dpcm dello scorso 26 aprile. Il decreto, composto da soli 3articoli, sarà esaminato oggi dal Consiglio dei Ministri e avrà effetto dalprossimo 18 maggio fino al 31 luglio 2020. Sulla base di questo decreto"quadro", verrà poi emanato un nuovo Dpcm. Il contenuto del provvedimento sarà al centro della call conference odierna conle Regioni che potrebbero richiedere al Governo alcune modifiche, a partireproprio dalla data di via libera alla mobilità interregionale. In questo senso"durante la conferenza delle regioni che si è tenuta subito dopo la riunionecon l'esecutivo sulla fase due, i governatori hanno deciso di formare un tavolotecnico, una sorta di comitato ristretto, per cercare di arrivare ad unprotocollo unitario, con linee comuni, da sottoporre al premier Conte, sullemisure riguardo le riaperture da lunedì prossimo”. È quanto riporta l’Agi in undispaccio di agenzia. “Occorre modificare il comma 6 dell'articolo 1 del decreto – sottolinea illancio di agenzia - . È questa la richiesta che in questi minutile regioni stanno avanzando al governo. Linea, viene riferito, unitarianell'invitare l'esecutivo ad evitare ogni ambiguità sulle linee guide riguardoai protocolli per le riaperture delle attività da lunedì prossimo”. In ogni caso, nella bozza di testo che abbiamo potuto visionare, come dicevamo,si dà il via libera, a partire dal prossimo 18 maggio, agli spostamentiall’interno del territorio regionale senza più alcuna limitazione.L'autocertificazione diventerà quindi solo un ricordo già dal prossimo lunedì.Nell'ipotesi di aggravamento della situazione epidemiologica, ai sensi delDecreto 19/2020 approvato ieri in prima lettura dalla Camera, potranno essereadottate misure di contenimento più restrittive relativamente a specifiche areedel territorio regionale interessato. Fino al 2 giugno resteranno vietati i trasferimenti e gli spostamenti in unaregione diversa rispetto a quella in cui attualmente ci si trova, salvo che percomprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi disalute. Resta comunque consentito il rientro presso il proprio domicilio,abitazione o residenza. A decorrere dal 3 giugno 2020 dovrebbe poi arrivare il via libera anche aglispostamenti su tutto il territorio nazionale. Questi potranno essere limitatisolo con provvedimenti adottati sempre ai sensi del decreto 19/2020, inrelazione al potenziale rischio epidemiologico in alcune specifiche aree delterritorio nazionale. Resterebbe in vigore il divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione odimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena per provvedimentodell’autorità sanitaria in quanto risultati positivi al virus, finoall’accertamento della guarigione o al ricovero in una struttura sanitaria. Come già previsto oggi, i sindaci potranno disporre la chiusura temporanea dispecifiche aree pubbliche o aperte al pubblico in cui sia impossibile garantireadeguatamente il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di unmetro. Una misura prevista per la recente riapertura, ad esempio, di ville eparchi. Anche le attività economiche e produttive potranno ripartire, a condizione cherispettino i
contenuti di protocolli o linee guida, idonei a prevenire oridurre il rischio di contagio, adottati a livello nazionale. Non vieneesplicitata nella bozza la natura di questi protocolli e linee guida, èprobabile il riferimento alle linee guida Inail-Iss previste per spiagge,parrucchieri e ristoranti, così come per i protocolli sottoscritti negli ultimimesi dai sindacati per il riavvio di determinati settori produttivi. Nel testosi rimarca come il mancato rispetto dei contenuti dei protocolli o delle lineeguida potrà determina la sospensione dell’attività fino al ripristino dellecondizioni di sicurezza. Non è poi chiaro se tutte le attività economiche e produttive potrannoripartire già dal prossimo 18 maggio. Nella bozza ci si limita a dire cheper garantire lo svolgimento delle attività economiche e produttive incondizioni di sicurezza, le regioni dovranno monitorare con cadenza giornalieral'andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e, inrelazione all'andamento, le condizioni di adeguatezza del sistema sanitarioregionale. Sulla base dell'esito del monitoraggio, la Regione, informandocontestualmente il Ministro della salute, potrà introdurre misure derogatorie,ampliative o restrittive. Le violazioni potrebbero essere punite con la sanzione amministrativa delpagamento di una somma da euro 400 a euro 1.000. Se il mancato rispetto dellemisure avviene mediante l’utilizzo di un veicolo le sanzioni sono aumentatefino a un terzo. Nei casi in cui la violazione sia commessa nell’esercizio diun’attività di impresa, si applica altresì la sanzione amministrativaaccessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni. Invariata la norma per la violazione della quarantena, questa verrà punita conl'arresto da 3 mesi a 18 mesi e con l'ammenda da euro 500 ad euro 5.000. Giovanni Rodriquez15 maggio 2020