MODENA – Le linee guida elaborate da Inail e Istituto superiore di sanità per le riaperture di bar, ristoranti e stabilimenti balneari sono documenti tecnici non vincolanti. A precisarlo è lo stesso presidente Inail Franco Bettoni, che ha spiegato come l’ultima parola competa alle autorità politiche, quindi a una legge dello Stato. Per questo motivo varie regioni, come l’Emilia-Romagna, hanno annunciato protocolli differenti e meno rigidi, elaborati insieme alle associazioni di categoria. La nostra regione per esempio ritiene sufficiente la distanza di un metro tra i tavoli dei ristoranti, mentre le raccomandazioni dell’istituto di sanità e Inail parlano di 4 metri quadrati per cliente, quindi la distanza dovrebbe salire a 2 metri. Per mangiare, è ovvio, non si può tenere la mascherina e, scrivono Iss e Inail, lo stazionamento protratto di soggetti infetti può contaminare le superfici come stoviglie e posate. Nessun obbligo, ma solo una possibilità, anche l’installazione di barriere divisorie. Per fissare le regole, queste sì vincolanti, è in programma un vertice tra governo e conferenza delle regioni, in cui il presidente Stefano Bonaccini sottolinea la necessità di avere “buon senso”. I protocolli Inail rischiano infatti di essere inapplicabili per moltissimi operatori ma regioni e associazioni di categoria si dicono pronte ad ogni correttivo. ristoranti linee guida coronavirus