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Edizione del 15/05/2020
Estratto da pag. 1
Patto per la ripartenza del Riminese dopo lo stop Coronavirus: le parole del presidente Bonaccini
Un patto per la ricostruzione condiviso e partecipato da tuttal’Emilia-Romagna, basato su massicci investimenti pubblici e che nasca dalconfronto nei territori, per definire in tempi rapidi accordi la ripartenza diuna crescita sostenibile e dell'occupazione, salvaguardando il tessutosocio-economico delle comunità locali a partire dalle aree più colpitedall'emergenza Coronavirus, come la provincia di Rimini. La parola è delpresidente della Regione Stefano Bonaccini, in visita nel capoluogo insieme alsottosegretario alla presidenza Davide Baruffi e all’assessore al turismoAndrea Corsini per dialogare con sindaci e amministratori locali, fra cui ilpresidente della provincia, Riziero Santi e il sindaco di Rimini, AndreaGnassi, oltre al prefetto Alessandra Camporota – e quella di Piacenza, doveBonaccini e Baruffi saranno domani.Le due tappe segnano l’avvio del percorso di ascolto che toccherà tutte leprovince e che si concluderà con l’intesa sui singoli patti territoriali.Piano straordinario di investimenti per la provincia di RiminiNella sede della Provincia, nel pomeriggio insieme agli amministratori è statofatto un primo esame della situazione per la messa a punto di un pianostraordinario di interventi che permetta di risollevarsi a un territorio cheper diverse settimane è stato zona arancione, con l’applicazione di misureulteriormente restrittive rispetto al resto della regione. Su tutte, lasospensione pressoché generalizzata delle attività economiche.Come base di partenza, interventi e opere per quasi 300 milioni di euro, ingran parte già progettate, finanziate e cantierabili, in tutti i settori: dallasanità alla scuola, dalle infrastrutture alla difesa del suolo, passando perturismo, sport, rigenerazione urbana. Fondi in gran parte pubblici, piùcofinanziamenti privati.L’impegno condiviso tra sindaci e Regione è su tre livelli: selezionare lepriorità strategiche per il territorio di area vasta, censire tutti gliinterventi progettati e finanziati ma non ancora appaltati, verificandonel’effettiva e rapida realizzabilità, individuare interventi immediatamentecantierabili, anche col contributo della Regione, per far ripartire il lavorolungo tutta la filiera delle costruzioni. In particolare, rispetto agli assiprioritari del sociosanitario, della scuola e della cultura, della mobilità edella sicurezza del territorio, della casa.“Il territorio di Rimini ha pagato un prezzo particolarmente alto all’epidemia-afferma il presidente Bonaccini-, non solo da un punto di vista sanitario, coni tanti malati e le tante persone che ci hanno lasciato e che nondimenticheremo. A tutti loro va il nostro pensiero. Ma anche per le pesantilimitazioni che i suoi cittadini hanno dovuto sopportare a causa dei maggioricontrolli e delle maggiori restrizioni che abbiamo introdotto per lungo tempoin accordo con i sindaci e le istituzioni. I riminesi hanno però risposto neigiorni più bui con straordinario senso di responsabilità, e di questo liringrazio. Se oggi possiamo provare a guardare con fiducia al futuro lodobbiamo anche al loro sacrificio”.“Ma Rimini è anche una delle capitali mondiali del turismo- sottolinea ilpresidente- oltre che un territorio intessuto di creatività, spiritoimprenditoriale, energie, con aziende e professionalità inestimabili. E inquesta fase 2 rischia di pagare un prezzo più alto proprio per le condizioni diconvivenza con il virus. Se da un lato abbiamo dedicato una sforzostraordinario insieme alle rappresentanze sociali per la condivisione diprotocolli per la ripartenza sicura, dall’altro adesso vogliamo sostenereattivamente un nuovo avvio, insieme: per questo con i sindaci e gliamministratori locali vogliamo stringere un patto per la ricostruzione che ciporti a concentrare ogni risorsa, capacità e progettualità per disegnareinsieme uno sviluppo di qualità e sostenibile, fonte di buona occupazione, chenon lasci indietro nessuno. Vogliamo recuperare ogni posto di lavoro perso oche potremmo perdere, crearne di nuovi. Far partire da qui oggi, da Piacenzadomani, e più in generale dall’Emilia-Romagna, un grande piano di
investimentipubblici. Per questo serve che ogni amministrazione verifichi tutti i progettipossibili e il loro stato di avanzamento, per poterli portare avanti tuttiinsieme, semplificando al massimo ogni procedura, pur nella massima legalità.In Regione lo abbiamo fatto: vogliamo iniziare da lì, condividendolo con ogniamministrazione, al di là di confini e colore politico, ascoltando le esigenzedi tutto il territorio- chiude Bonaccini- per arrivare entro un mese asottoscrivere un piano di investimenti straordinario per la provincia diRimini”.“E’ mancata completamente l’attenzione alle famiglie, ai ragazzi, alla scuola eal sociale, nella comunicazione che oggi abbiamo ricevuto dal presidenteStefano Bonaccini, durante il colloquio con i sindaci della Romagna. E’ statodecisamente un approccio senza alcun riferimento alle persone, è mancatocompletamente il fattore umano. Bene i fondi per i lavori pubblici, ma perchédeve essere la Regione a fare da “censore”? A chi sì e chi no, questo vuoldire? Serve ad eliminare i Comuni di colore diverso? La sensazione è stataquesta. Oltre a non aver sentito neanche una parola sulla programmazione, suquello che succederà a settembre per le scuole, per famiglie e imprese. E’chiaramente emersa ancora la tecnica dello scaricare le responsabilità verso ilGoverno. Ma il Pd che fa opposizione al Pd nel Governo francamente èintollerabile davanti ad un’emergenza sanitaria, sociale ed economica. Sonod’accordo con la giusta protesta del sindaco Andrea Gnassi sulla esclusionedella provincia di Rimini dalle zone rosse, con conseguente esclusione daifinanziamenti del Governo. E la risposta che è arrivata dalla Regione è poverain tutti i sensi: proporremo un emendamento. Ma insomma quale peso ha avuto laconferenza delle Regioni nel tavolo col Governo? Solo allungare i tempi diprovvedimenti inadeguati? Il centro della questione oggi è proprio questo: farepresto. Basta tergiversare, se devono arrivare i bonus vacanze perché farlipartire come dice il Governo solo da luglio? Lasciate lavorare la liberaimpresa del turismo che aveva già i protocolli, che si è rimboccata le manicheper tentare di salvare l’economia della Romagna. E quel famoso ristoro che deve arrivare ai Comuni affinché non falliscano? Sìma quando? E solo per i lavori pubblici che sceglierà la Regione? Credo che iComuni abbiano reagito velocemente con le risorse che avevano, conaggiustamenti di Bilancio e risorse messe a disposizione delle imprese e dellefamiglie. I Comuni devono tornare ad essere gli interlocutori privilegiati delGoverno, a questo punto, con quel ruolo che lo stesso presidente Conte in pienaemergenza Covid ci ha riconosciuto. Basta con i balletti inutili comesull’apertura delle spiagge: prima negata poi ventilata, poi data a metà, unasettimana per volta, prima l’accesso per camminare, poi il 25 sarà possibileper gli stabilimenti aprire al pubblico. Insomma decisioni prese d’imperio esenza spiegazioni. Per ottenere qualcosa abbiamo dovuto alzare i toni, venendocontestati e osteggiati, ma abbiamo avuto ragione. Penso proprio che perottenere il benedetto “ristoro”, o i finanziamento dei progetti dei lavoripubblici la strada sarà la stessa.