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Dir. Resp.
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Edizione del 12/05/2020
Estratto da pag. 1
Ipotesi 1° giugno per spostamenti tra regioni e seconde case, dal Governo mano tesa a Toti
Genova. I confini della Liguria? Potrebbero riaprire il 1° giugno. E quindi, daquella data, i turisti dal Nord Italia potrebbero tornare ad affluire verso leseconde case in riviera. Il condizionale è d’obbligo anche perché tutto dipendedalle decisioni del Governo e soprattutto dal rispetto dei 21 indicatori dirischio sanitario individuati dal ministero della salute nel decreto delloscorso 30 aprile.“Il traffico interregionale è competenza tipica del governo nazionale – haprecisato il presidente Giovanni Toti intervenuto in diretta su Radio24 -. Daquello che ho capito ieri sera (durante la conferenza delle Regioni colministro degli affari regionali Francesco Boccia, ndr) domani ci sarà laverifica dei dati epidemiologici. Sulla mobilità tra regioni il ministro hadetto: prendiamoci una settimana. Forse sarà il 25 maggio, ma più probabilmenteil 1° giugno“.Non è un mistero che Toti voglia riaprire il prima possibile i confini dellaLiguria per rilanciare la stagione turistica in un anno che sarà comunquecomplicatissimo. “Il tema dei temi è la riapertura dei confini regionali,perché il turismo interno, secondo le nostre stime, vale meno del 20%”, avevadetto il 7 maggio ancora ospite di una radio. Un concetto ribadito più voltedurante le videoconferenze col Governo, condiviso da gran parte delle Regioniche basano l’economia estiva sul settore balneare.Tra il dire e il fare, però, ci sono i numerosi parametri stabiliti dalministero della salute per rilevare la capacità di monitoraggio, la capacitàdiagnostica, la trasmissione del virus e la tenuta della sanità nei singoliterritori. Le regole sono riassunte in una tabella che contiene valori disoglia e valori di allerta con precise indicazioni numeriche. L’orientamentosarebbe quello di concedere il via libera agli spostamenti tra due regioniconfinanti solo se entrambe rispettano i requisiti minimi, fermo restando chela decisione finale spetterà comunque ai governatori.Un’altra ipotesi ventilata per mitigare gli effetti degli spostamenti da unaregione all’altra è quella di sottoporre obbligatoriamente a test sierologicotutte le persone che varcano il confine. Una pratica che imporrebbe unoschieramento di forze oneroso perché bisognerebbe presidiare aeroporti,terminal, stazioni, caselli autostradali e strade secondarie. E se questorisultava impraticabile già all’epoca delle zone rosse, sembra difficilepoterlo attuare durante la prossima estate.Leggi anche • nuova ordinanza Fase 2: da lunedì in Liguria più libertà su sport e seconde case, riapertura negozi dal 18 maggio