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Edizione del 02/01/2020
Estratto da pag. 1
Lazio, cinquecentomila euro per la popolazione detenuta
Lazio. 250mila euro per interventi strutturali, 120 mila per laboratori e attività , 90mila per la casa di leda, 40mila euro per studi universitari
250mila euro per interventi strutturali, 120 mila per laboratori teatrali e attività trattamentali, 90mila per la casa di leda, 40mila euro per il sostegno agli studi universitari

La regione Lazio ha assegnato i fondi dell’esercizio finanziario 2019 per gli interventi alla popolazione detenuta: 250mila euro per interventi strutturali, 120 mila euro per laboratori teatrali e attività trattamentali, 90mila euro per la Casa di Leda, 40mila euro per il sostegno agli studi universitari. Ne ha dato notizia il garante regionale delle persone private della libertà Stefano Anastasìa. «In questo modo – spiega il garante regionale-, in un momento particolarmente dedicato per le nostre carceri, la Regione adempie alle proprie responsabilità per il reinserimento sociale delle persone detenute, rendendo evidente quanto l’effettiva attuazione dell’articolo 27 della Costituzione richieda il concorso e il pieno coinvolgimento degli enti territoriali».

Sono stati assegnati i 500mila euro stanziati per l’esercizio finanziario 2019 dalla legge regionale n 7/ 2007 ‘ Interventi a sostegno dei diritti della popolazione detenuta della regione Lazio’. La ripartizione delle risorse ( 250.000 euro in conto corrente e altri 250.000 in conto capitale) è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale Regionale del 21 novembre e del 24 dicembre scorso.

«Si tratta di un investimento – sottolinea il garante – che si affianca a quelli già posti in essere a valere sulle risorse del Fondo sociale europeo e destinati alla formazione professionale, all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale delle persone detenute o comunque provenienti da percorsi penali, e a cui si spera potranno a breve aggiungersi quelli destinati dalla Cassa delle Ammende a progetti condivisi con le Amministrazioni della giustizia». Il garante conclude: «In questo modo, in un momento particolarmente delicato per le nostre carceri, la Regione adempie alle proprie responsabilità per il reinserimento sociale delle persone detenute, che si affianca al delicato compito della loro assistenza sanitaria, rendendo evidente quanto l’effettiva attuazione dell’articolo 27 della Costituzione richieda il concorso e il pieno coinvolgimento degli enti territoriali, responsabili di parte significativa delle azioni e degli interventi necessari per il rispetto della dignità dei detenuti e il loro migliore reinserimento sociale a fine pena».

Per la parte corrente, 90mila euro sono stati destinati al prosieguo delle attività della Casa di Leda, la prima casa- famiglia aperta in Italia per donne condannate con figli di età inferiore a dieci anni. Ben 40mila euro, invece, sono stati destinati alle università di Roma Tre e Tor Vergata che, in virtù di appositi protocolli d’intesa sottoscritti con il Garante e con il Provveditorato, sono impegnate nel tutoraggio didattico dei detenuti iscritti presso i propri corsi di studio.

I restanti 120mila euro sono stati assegnati tramite bandi pubblici per la realizzazione di laboratori teatrali e progetti finalizzati al reinserimento sociale e alla promozione della pratica sportiva negli istituti di pena. Per quanto riguarda invece le attività trattamentali le domande finanziate sono quelle delle associazioni Edi, Arci Solidarietà Viterbo, Ancei, Vic Volontariato e A buon diritto e interesseranno l’Istituto penale minorile di Casal del Marmo e le carceri di Viterbo, Cassino, Rebibbia e Frosinone.

I 250mila euro stanziati per la Parte capitale riguardano invece gli ‘ Interventi strutturali volti al miglioramento della condizione carceraria esistente negli Istituti penitenziari del Lazio’. Diverse le finalità degli interventi finanziati: dal sostegno alla genitorialità ed alla conservazione e miglioramento della vita affettiva e relazionale dei detenuti al reinserimento sociale e lavorativo, al benessere psicofisico e alle forme di espressività, creatività e riflessione.

Trovano così spazio la realizzazione di otto gazebo per l’area verde destinata ai colloqui all’aperto dei detenuti con i famili
ari nella Casa Circondariale Rebibbia Nuovo Complesso e la realizzazione dell’area di attesa dei familiari per i colloqui con i detenuti nel carcere di Cassino.

Per il ‘ sostegno al reinserimento sociale e lavorativo’ sono stati approvati e finanziati interventi per la ristrutturazione del laboratorio da destinare ad attività artigianali della Casa di Reclusione Paliano, la ristrutturazione dell’ex laboratorio di tipografia per la realizzazione di una lavanderia nel carcere di Civitavecchia, nonché la ristrutturazione dell’area esterna per consentire l’accesso delle detenute di alta sicurezza a spazi dedicati ad attività lavorative nella Casa Circondariale di Latina. Ci sono poi gli interventi per il ‘ sostegno al benessere psicofisico’: dalla ristrutturazione dei campi di calcio e sportivi di Rebibbia, Rieti e Frosinone, all’attrezzatura dell’area verde finalizzata ad attività motorie e ricreative nella Casa Circondariale di Viterbo.

Infine quelli a ‘ sostegno delle forme di espressività, creatività e riflessione’ con l’approvazione della ristrutturazione delle sale teatro dei penitenziari di Rebibbia e Velletri.