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Edizione del 10/05/2020
Estratto da pag. 1
I Governatori non aspettano il Governo. Sulle riaperture della Fase 2 Regioni in ordine sparso
Chi minaccia e chi passa ai fatti: il Governo promette linee guida entro il 18, ma i presidenti delle Regioni: "Se non arrivano, facciamo da soli". A Bolzano tutto aperto, in Liguria sì alle barche, in Sardegna c''è chi apre e chi è cauto
C’è una costante, mai venuta meno, da quando è scoppiata l’epidemia in Italia: la totale assenza di coordinamento tra Stato e Regioni. E la fase 2, a giudicare dall’abbrivio preso, non sembra far eccezione. Lo scontro perenne tra Governo e Governatori, animato più da moventi politici che da intenti organizzativi, si rinnova anche sulla questione, spinosa, delle riaperture. Con alcuni presidenti che da domani già riaprono attività chiuse altrove, altri che intimano al Governo di fare alla svelta sulle linee guida avvertendo che sono pronti comunque da soli. Chi minaccia e chi passa ai fatti, e poco importa che ieri il Tar della Calabria abbia affermato che solo all’esecutivo spetta il compito di individuare le misure di contrasto al Covid, nella sentenza che ha bocciato l’apertura di bar, ristoranti e agriturismi disposta dalla giunta guidata da Jole Santelli in “violazione del principio di leale collaborazione tra i soggetti della Repubblica”. Ognuno fa da sé, in ordine sparso.

I governatori di Abruzzo, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Sardegna, Umbria, Veneto e il presidente della Provincia autonoma di Trento hanno scritto al Presidente della Conferenza delle Regioni sollecitandolo “a convocare urgentemente per domani un incontro con il Governo al fine di avere assoluta certezza che le linee Inail per le riaperture siano disponibili entro mercoledì e che dal 18 maggio ogni territorio possa consentire la ripartenza. Una prospettiva che, qualora fosse disattesa, porterà ad agire autonomamente”. Sono tutti governatori di centrodestra, ma non mancano rappresentanti del centrosinistra. Anche senza le linee guida dell’Inail, “il 18 maggio noi apriamo lo stesso parrucchieri, estetisti e saloni di bellezza perché abbiamo fatto le linee guida regionali che ci paiono più che sufficienti”, ha detto Michele Emiliano, intervenendo ad Agenda su Sky Tg24. “Se arrivano le linee guida Inail - ha spiegato - le applicheremo, se non arrivano noi apriamo lo stesso”. In Puglia,“non perderemo certo tempo perché l’Inail è in ritardo”.

Domani ci sarà un incontro tra il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro della Sanità Roberto Speranza per parlare delle riaperture su base regionale già dal 18 maggio. Il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia ha provato a sedare le polemiche, riaffermando tuttavia il principio che le decisioni definitive saranno prese a Palazzo Chigi: “Ringrazio i presidenti per la condivisione con il governo dell’esigenza di avere linee guida nazionali elaborate dal comitato scientifico su proposta Inail, sulla cui base eventuali ordinanze regionali, emesse prima delle nuove misure, dovranno essere riformulate, a tutela della salute pubblica e della sicurezza sul lavoro”. E ha aggiunto: “Noi stiamo lavorando per far ripartire questa differenziazione territoriale dal 18 maggio: potranno riaprire gran parte delle attività economiche”, ma “non possiamo far ripartire attività senza protocolli di sicurezza”.

A Bolzano se ne sono fregati. Ieri hanno riaperto le attività commerciali, lunedì toccherà a ristoranti, bar e musei, mentre il 25 maggio riprenderanno la loro attività gli alberghi e gli impianti di risalita. Il centro storico di Bolzano, definito spesso un centro commerciale a cielo aperto, si presentava ieri mattina come in un qualsiasi fine settimana di maggio, con tanta gente in giro, se non fosse per le mascherine indossate da tutti. Il Governo ha già portato la questione all’attenzione della giustizia amministrativa. In Liguria domani parrucchieri ed estetisti potranno già rientrare nelle loro attività per riorganizzare la riapertura, mentre i cittadini potranno spostarsi “con tutto il loro nucleo familiare” sia verso le barche sia nelle seconde case. Dal 18 maggio, con o senza le linee guida, i liguri potranno andare al mare perché Giovanni Toti ha già annunciato che saranno aperte. 

In Calabria, fresca di bocciatura per la sua ordinanza sui ristoran
ti all’aperto, Jole Santelli ha autorizzato sin da oggi gli spostamenti verso le seconde case per due componenti dello stesso nucleo familiare, “per lavori di manutenzione e con l’obbligo di rientro nella stessa serata nel proprio domicilio”. Si può poi fare la spesa con più componenti dello stesso nucleo familiare, stessa cosa per la visita ai cimiteri; è consentita l’attività sportiva anche in strutture e circoli ma in spazi all’aperto, con un massimo di due persone conviventi e con rientro obbligatorio nella stessa giornata; allevamento e addestramento di animali; la ricerca e la raccolta di prodotti spontanei della terra (piante non legnose, frutti, funghi epigei e tartufi); l’attività di toelettatura, su appuntamento, per animali domestici e di compagnia presso esercizi abilitati.

In Sardegna, l’ordinanza del governatore Solinas - che autorizzava i comuni ad alzare le serrande prima del 18 maggio a fronte di bassi indici di contagio - ha fatto pochi proseliti. Solo Olbia e Carloforte riaprono negozi e servizi alla persona, come i parrucchieri. Il resto dell’isola - Cagliari, Sassari, Oristano, Alghero, e Nuoro - rimane in lockdown perchè non sono arrivate le statistiche epidemiologiche e c’è cautela. 

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